Israele: Report Difesa sul luogo della strage del 7 ottobre 2023 al Festival Supernova. Un memorial a cielo aperto per ricordare la violenza di Hamas

RE’IM (SUD DI ISRAELE – dal nostro inviato. Un memorial a cielo aperto proprio sul luogo del massacro del 7 ottobre 2023, dove si svolgeva il Festival di musica vicino al kibbutz di Re’im.

Un’immagine di due giovani uccisi da Hamas (Foto dell’Autore)

Arriviamo a Sud di Israele, non molto lontano c’è la Striscia di Gaza. Il rumore dei droni si sente molto vicino.

Gli accessi e le uscite dell’area sono controllate dai soldati dell’IDF.

Soldati israeliani

E’ un continuo afflusso di auto e di pullman venuti qui da un Paese che, da due anni, sta combattendo una dura guerra contro il terrorismo di Hamas.

In questa area, dove oggi ci sono foto e ricordi dei giovani uccisi dalla barbarie dei miliziani appoggiati dall’Iran, oltre 3 mila persone tra i 18 e i 4o anni dormivano sotto le tende, ballavano, si divertivano.

Era semplicemente un Festival di musica. Nulla di più.

Ma alle 6,30 i colpi d’arma da fuoco dei miliziani hanno interrotto la felicità e portato la morte.

Un piccolo albero di ulivo con la foro di uno dei ragazzi morti

I ragazzi scappavano ma i terroristi, con la bandana verde in testa, venuti dalla vicina Gaza hanno bloccato le strade e iniziato ad uccidere.

Appena qualcuno ha realizzato cosa stava succedendo è salito in auto per fuggire via. Ma era una strada polverosa, non asfaltata (l’asfalto è stato messo dopo).

Il Festival di Nova era stato organizzato qui all’aria aperta per il tipo di musica che veniva trasmessa faceva troppo rumore e quindi, in Israele, dopo le 23 non può più essere suonata.

La zona dove è stato fatto il massacro è piena di kibbutzim, oltre al Re’im, c’è il Berri, il Kisufim, Magen, il Niroz ( di cui parleremo più diffusamente domani).

La violenza di Hamas non ha risparmiato neppure i bambini del kibbutz di Nir Oz (Foto dell’Autore)

Ed ancora: i kibbutz Irim, Moshavim, Patish, Maslul, Ranen, e sull’altro lato si trova la più grande città di Netivot con circa 50 mila abitanti.

I terroristi dovevano andare proprio a Netivot ma si sono poi fermati qui.

Era più vicino e le loro armi hanno tolto la vita a civili che stavano lì sono per vivere momenti di allegria e di felicità.

Quello che i miliziani di Hamas hanno compiuto due anni fa ha colpito un intero Paese.

Ogni strada che porta, nel Sud, verso i luoghi del massacro è tappezzata di bandiere gialle, di foto degli ostaggi e delle persone uccise.

Abbiamo definito con la gente questi attacchi come degni della ferocia nazista. Ma anche di quelli dei pogrom (molti ricordano quelli compiuti in Russia dopo la rivoluzione del 1905-1907 e nel corso della guerra civile russa.

Erano nazionalisti ucraini, formazioni di “verdi” e dall’Armata Bianca (guardie bianche e da reparti dell’Armata Rossa). gli autori di questi omicidi di massa.

Secondo le fonti avvennero da 887 a 1 500 pogrom. Morirono tra i 50 mila e i 200 mila ebrei.

Circa 200 mila furono feriti o restarono mutilati. Migliaia di donne furono violentate. Circa 50 mila  donne rimasero vedove, circa 300 mila bambini rimasero orfani.

Insomma, seppure facendo distinzioni dovute al periodo storico nessuno può negare (e non lo dovrebbero neppure fare coloro che vanno nelle TV nazionali a fare i difensori di ufficio) che quello che è avvenuto due anni fra è stato un omicidio di massa,

Un omicidio che ha coinvolto dai neonati (!!!) agli anziani solo per il gusto di uccidere.

E farlo anche in nome di Allah. Perché sulla bandana verde i miliziani hanno scritto due frasi. La prima “Non c’è altro Dio al fuori di Allah).

Nella seconda viene riportato il nome di Mohamed al Qassam, al quale Hamas ha dato questo nome per il loro gruppo armato.

Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas

L’ala militare di Hamas è nata nel 1991. Cercarono, tra l’altro, di bloccare i negoziati nati dagli accordi di Oslo.

All’inizio della seconda intifada il gruppo divenne uno dei principali obiettivi della sicurezza israeliana.

Le Brigate possedevano anche dei battaglioni in Cisgiordania, ma molti di questi vennero distrutti nel 2004 dalle diverse operazioni delle Forze di Difesa israeliane (IDF).

Da quel momento Hamas concentrò la propria forza nella Striscia di Gaza, considerata la sua roccaforte.

I miliziani fanno parte di 5 Brigate suddivise in 30 Battaglioni.

Infine, sempre a proposito degli ostaggi ancora in mano ad Hamas, la CNN ha riferito che, secondo alcune fonti israeliane, si ritiene che il gruppo terroristico potrebbe non essere in grado di trovare e restituire tutti gli ostaggi rimasti a Gaza.

Questo fatto potrebbe complicare gli sforzi per raggiungere un accordo per porre fine alla guerra.

Le fonti affermano che il Governo israeliano è consapevole del fatto che Hamas potrebbe non conoscere l’ubicazione o non essere in grado di recuperare i resti di alcuni dei 28 morti.

 

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