Italia, Libia e I crimini di guerra: la vergogna del rimpatrio del Generale al-Masry

TORINO. Nel silenzio di una democrazia distratta, l’Italia si riscopre complice di chi viola i diritti umani?

L’ultimo atto di questa commedia dell’assurdo si è consumato a Torino, dove il Generale libico Njeem Osama al-Masry.

Il Generale libico Njeem Osama al-Masry

 

L’ufficiale era ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra, è stato rispedito nel suo Paese con un volo dei nostri Servizi segreti, su ordine del Governo Meloni.

Un’operazione che sembra puzzare molto di una copertura, di calcoli geopolitici  o ancora di interessi.

Al-Masry, figura centrale del regime repressivo libico, è accusato di torture e sei parizioni forzate nella prigione di Mitiga.

Testimonianze dei sopravvissuti parlano di abusi sistematici, degni delle pagine più oscure della storia recente. Eppure, anziché consegnarlo alla giustizia internazionale, il Governo italiano ha deciso di rimpatriarlo in fretta e furia.

Ufficialmente, il motivo sarebbe un banale errore amministrativo.

La Digos di Torino non avrebbe avvisato il Ministero della Giustizia.

In realtà, secondo molti analisti,  dietro questa decisione si intravedono giochi di potere e il disperato tentativo dell’Italia di riconquistare un posto al tavolo libico, dove dominano attori come Russia, Emirati Arabi e Turchia.

Insomma, il Generale non è stato liberato per negligenza, ma per convenienza. Con buona pace di chi ancora crede che i diritti umani siano un valore non negoziabile.

Il rimpatrio di al-Masry, accolto come un eroe all’aeroporto di Tripoli, dimostra così di essere un’altra macchia sulla coscienza del nostro Paese, che ancora una volta dimostra di chinare il capo davanti a interessi economici e strategici.

La domanda, a questo punto, è semplice: cosa siamo diventati?

Un Paese che si erge a difensore dei diritti umani solo quando fa comodo, ma che non esita a calpestarli nel nome di qualche accordo sotto banco.

La verità è che il Governo Meloni  non ha solo rimpatriato un Generale ricercato a livello internazionale ma ha rimpatriato la dignità dell’Italia.

Questo ha fatto sdegnare l’opinione pubblica e molti esponenti politici.

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