Di Chiara Cavalieri
DAMASCO. La crisi in Siria ha raggiunto un nuovo livello di gravità, con migliaia di civili – in particolare appartenenti alle comunità alawita e cristiana – in fuga dalla violenza che dilaga nel Paese.
La base aerea russa di Hmeimim, nella provincia di Latakia, è diventata rifugio per oltre 7 mila sfollati, ma la sicurezza offerta è precaria e la situazione continua a peggiorare.
Atrocità e Violazioni dei Diritti Umani
Fonti locali denunciano che le milizie affiliate a Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) starebbero occultando i corpi dei civili torturati e uccisi, seppellendoli in fosse comuni sulle montagne per evitare che le squadre ONU possano documentare i crimini.

La gravità della situazione ha spinto alcuni leader alawiti a inviare una richiesta di protezione a Benjamin Netanyahu e al ministro degli Esteri Gideon Sa’ar, esprimendo la crescente sfiducia verso il governo siriano e cercando l’intervento di forze esterne.
Intervento Russo e Aggravamento della Crisi
Dal 2015, la Russia ha fornito assistenza umanitaria in Siria, offrendo rifugio, cibo e supporto medico, ma la crisi continua a peggiorare. Gli sfollati vivono in condizioni estreme, senza accesso a servizi essenziali e sotto la costante minaccia di nuove violenze.
Dichiarazioni di Abdul-Malik al-Houthi
Il leader di Ansar Allah, Abdul-Malik Badr al-Din al-Houthi, ha denunciato le azioni dei gruppi takfiri in Siria, accusando le potenze occidentali di sostenerli per destabilizzare il Paese.

yemenita Ansar Allah, Abdul-Malik Badr
al-Din al-Houthi
Ha definito le atrocità commesse “crimini condannabili”, sottolineando che i gruppi estremisti agiscono per servire gli interessi di Israele e degli Stati Uniti, contribuendo a frammentare la società siriana.
Ha anche criticato l’indifferenza della comunità internazionale, affermando che le vittime siriane non ricevono protezione né dal mondo arabo né da quello islamico.
Risposta del Governo siriano alle accuse Israeliane
Il leader siriano Ahmedal-Sharaa, in un’intervista alla Reuters, ha respinto le accuse di Israele secondo cui il governo siriano rappresenterebbe una minaccia per la regione. Ha dichiarato: “Ciò che Israele dice sono solo chiacchiere vuote. Non abbiamo avuto contatti con l’amministrazione Trump, ma siamo aperti al dialogo.”
Ha confermato che sono in corso colloqui con la Russia per il ritiro delle basi militari, ma ha evitato di commentare eventuali richieste di estradizione per il presidente Bashar al-Assad.

Sembra che l’ unica cosa che metta d’accordo Houti e Israele, sia che Al Joulani o Ahmed al-Sharaa e il suo entourage, vengano considerati terroristi da entrambi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA