JFC NAPLES: Accese le luci di Natale nella Base di Lago Patria. Ammiraglio Stuart B. Munsch: “La NATO fa quello che può per sostenere l’Ucraina”

Di Pina Greco
 
NAPOLI (nostro servizio particolare). E’ cominciata osservando un minuto di silenzio per le vittime della tragedia di Casamicciola sull’isola di Ischia (Napoli), la cerimonia di accensione dell’albero di Natale che si è tenuta ieri nella sede del Comando Interforze Alleato di Napoli (JFC NAPLES) di Lago Patria.

L’accensione delle luci dell’albero di Natale alla Base del JFC Naples

Dopo il discorso di benvenuto del Comandante del JFC Naples, Ammiraglio Stuart B. Munsch, le luci natalizie hanno illuminato l’intera Base operativa che ha ospitato, inoltre, le esibizioni della Banda
delle Forze Navali U.S.A. in Europa e dei ragazzi delle scuole “Giovan Battista Basile” e “Don Salvatore Vitale” di Giugliano (Napoli).

L’intervento dell’Ammiraglio Stuart B. Munsch

Report Difesa ha intervistato l’Ammiraglio Munsch il quale ha sottolineato gli ottimi rapporti con la comunità locale e con l ‘Italia che “è sempre stata accogliente, non solo per noi ma anche per le famiglie dei militari stranieri che vivono qui. Ci sentiamo parte di una famiglia”.

L’ Ammiraglio Munsch ha poi espresso il proprio cordoglio per la comunità ischitana: “Parlando di famiglia, esprimiamo il nostro dolore per quello che molte famiglie dell’isola hanno subito, siamo solidali
con loro e con i soccorritori che tanto si sono impegnati sin dal primo momento”.
 
Ammiraglio Munsch, lei si è insediato lo scorso 27 giugno,  e in quell’occasione è stato detto dal Generale Wolters, che il JFC Naples  è tra tutti i comandi operativi della Nato, quello maggiormente gravato di compiti ardui. Oltre alle rilevanti responsabilità operative, il Comando Interforze Alleato di Napoli ha una posizione strategica nel Mediterraneo, si trova in una città che ha un consolidato rapporto con gli Stati Uniti, e lei ha assunto il comando in un momento difficile considerato il conflitto in Ucraina. Che impatti ha avuto questo scenario sulle attività operative che lei coordina?

Innanzitutto come NATO facciamo quello che possiamo per sostenere l’Ucraina in questo terribile momento. Li ammiriamo molto per la loro volontà di andare avanti e di respingere gli attacchi della Russia. E ‘ un periodo molto difficile. Pensiamo alle sofferenze che hanno patito, alle umiliazioni.

Noi dobbiamo fare tutto quello che possiamo per sostenerli, e al contempo dobbiamo pensare a difenderci. Ed è per questo che c’è stato un aggiornamento nella pianificazione della nostra difesa, ci
sono stati dei cambiamenti nella struttura e anche un innalzamento dei livelli di prontezza.

Sono stati creati dei gruppi, i cosiddetti “Battle Groups”, dei gruppi di combattimento in Bulgaria e in Romania, e stiamo eseguendo esercitazioni con altri Paesi della NATO.

Esercitazioni nelle quali l’Italia occupa una posizione senz’altro di rilievo. Nel Mediterraneo ci sono cinque portaerei, tra cui la italiana Cavour della Marina Militare che è a capo di uno di questi Battle Group, precisamente quello che si trova in Bulgaria.

La portaerei Cavour in navigazione

Siamo presenti anche in Montenegro, e tutto questo oltre alle normali attività che svolgiamo e che facciamo da lungo tempo, per esempio pensiamo alle attività nei Balcani, dove proteggiamo la libertà di movimento in Kosovo, un’attività condotta dal un Generale italiano (Michele Angelo Ristuccia ndr)    Stiamo aiutando, inoltre, le forze irachene a costituire le proprie istituzioni.

Il Comando Interforze Alleato di Napoli ha competenza su territori molto vasti, compresi nelle cosiddette “fasce geografiche”

Ci occupiamo del Medio Oriente, siamo focalizzati anche sui Paesi del Nord Africa, incontrando in questi luoghi personalità di rilievo, accademici, Think tank , esperti impegnati nell’analisi e nella soluzione di problemi complessi, per capire come aiutarli e trovare una soluzione. Siamo poi il punto di raccordo per la parte meridionale dell’Europa, dall’area del Portogallo fino all’Europa orientale, e cooperiamo con vari Paesi ad esempio per scopi esercitativi.

Proprio in questi  giorni il Golfo di Napoli ospita la portaerei americana Bush di recente impegnata in attività addestrative (il Carrier Strike Group della H.W. Bush ha infatti completato l’addestramento pre-schieramento con la nave italiana Caio Duilio ed ha recentemente operato a fianco della Nave Carabiniere e del Carrier Strike Group Cavour della Marina Militare italiana in operazioni multi-navali trilaterali ed ha navigato con Nave Carabiniere e Nave Andrea Doria attraverso lo Stretto di Messina Ndr).

Nave Caio Duilio

La NATO è l’alleanza di maggiore successo a livello mondiale e nei suoi 71 anni di vita.

L’Italia e, in particolare, la città di Napoli, hanno sempre avuto un ruolo di primo piano al suo interno contribuendo, per esempio, a mantenere aperti i corridoi marittimi nel Mediterraneo durante la Guerra Fredda cosi come partecipando alle operazioni condotte dall’Alleanza nei Balcani Occidentali negli anni ’90.

Ammiraglio, un suo commento sui suoi primi cinque mesi al Comando del JFC Naples e sulla città di Napoli?
E’ un lavoro che mi piace molto perché posso tracciare il corso delle attività, influenzare in qualche modo le attività della Marina americana e della NATO. Essere a Napoli è un’esperienza meravigliosa.

Mi trovo benissimo, mi piace la storia, la cultura, il cibo e il calore della gente.

Già mio padre 50 anni fa, durante il periodo di servizio militare, mi aveva parlato di questa città in maniera entusiasta.

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