Jihadismo: un libro di Giuseppe Santomartino spiega le chiavi interpretative, le ideologie, le strategie, le dottrine, i pensatori

Roma. La disponibilità di armi, di personale, di finanziamenti, il controllo di aree più o meno vaste di territorio, sono  tutti elementi certamente utili al fenomeno Jihadismo, ma non ne costituiscono l’elemento di maggiore rilevanza che è e rimane l’ideologia.

Il jihadismo nell’analisi del libro di Giuseppe Santomartino

Analoga valutazione viene  da altre autorevoli fonti fra cui il Final Report della Commissione USA sull’11 settembre, uno dei più importanti e completi documenti prodotti sul terrorismo islamico (il nemico non è semplicemente il terrorismo, non è l’ Islam…ma è il movimento ideologico radicale) seppure forse non ancora pienamente compreso.

Le ideologie adottate, spesso in maniera manipolativa e distorta, dal Jihadismo rivestono purtroppo un forte potere identitario, mobilitante ed  eversivo, anche se sono recepite da una assoluta minoranza di musulmani.

E’ peraltro di tutta evidenza che il primo passo per combattere il Jihadismo, con la sua importante componente ideologica, è acquisire una vasta conoscenza del fenomeno che non si limiti quindi al solo profilo terroristico e tecnico-militare.

In tale quadro il volume “Conoscere e contrastare il Jihadismo. Le chiavi interpretative, le ideologie, le strategie, le dottrine, i pensatori” di Giuseppe Santomartino, Generale Divisione (RIS) – dottore in Scienze Politiche ad indirizzo islamico presso l’IUO di Napoli già addetto per la Difesa in Giordania ed Iraq (400 pagine – Panda edizioni – settembre 2020) vuole  offrire  uno specifico percorso di conoscenza.

La copertina del libro

Le analisi basate sulla triste contabilità degli attentati e l’approccio agrimensorio delle percentuali di territorio controllato o perso, seppure molto diffuse, purtroppo forniscono indicazioni molto parziali e per certi aspetti distorte del fenomeno.

Alle notevoli sconfitte tecnico-militari e perdite di territori  in Medio Oriente subite dall’IS ex ISIS è infatti seguita una notevole espansione del Jihadismo in Africa ed in Asia Centrale, Indonesia e Filippine tramite Wilayat, province jihadiste affiliate all’ IS ex ISIS o ad al-Qai’da tramite bay’a  (atto di affiliazione e di fedeltà).

Il Jihadismo è ormai un fenomeno con cui, secondo varie autorevoli fonti, dovremo confrontarci   “non per anni ma per decenni” e non soltanto nel profilo “semplicemente” terroristico.

I principali elementi trattati nel libro sono un quadro generale della geopolitica del Mondo Islamico, alcuni concetti generali spesso trattati in maniera confusa (Califfato, Jihad, Tawhid, Stato Islamico, Fratelli Musulmani, Salafismo, Orientalismo etc…), le più importanti criticità epistemologiche, a cominciare dalla terminologia, che condizionano negativamente le capacità analitiche nei confronti del Jihadismo e i principali, anche se purtroppo poco noti in Occidente.

Ed ancora si parla di ideologi e strategists dell’Islam radicale e del Jihadismo ad iniziare dal Ibn Taymiyya (sec. XIII), Abd al-Wahhab (sec. XVIII, padre del Wahhabismo), ai contemporanei Rashid Rida, Abdullah ‘Azzam (il vero ideologo di al Qa’ida), ‘Ala al-Mawdudi (il primo a parlare di Stato islamico nell’età contemporanea), Sayyid Qutb (considerato il maitre-a-penser del jihadismo), Abu Mus’ab al Suri (The architect of global jihad), Taqi al-Nabhani (importante studioso dello Stato Islamico e fondatore dell’Hizb at-Tahrir).

Abd al-Wahhab, padre del Wahhabismo)

In molti dei testi di tali autori si vedono elementi poi purtroppo implementati dai movimenti jihadisti ( jihad  offensivo, “lupi solitari”, proclami per la riconquista dell’Andalusia ed altro ancora) come si evidenziano le notevoli devianze e distorsioni interpretative compiute rispetto all’Islam che non va quindi confuso con tali fenomeni devianti.

Gli altri temi trattati nel libro del Generale Santomartino riguardano le ipotesi di counter-ideology, quale principale strumento di lotta al Jihadismo (sulle basi in particolare degli importanti studi condotti da Muhammad Hanif), autorevoli (e poco noti) atti di condanna del Mondo Islamico nei confronti del Jihadismo e prospettive evolutive del fenomeno.

Il libro si colloca a cavallo fra la geopolitica, l’islamistica radicale ed il counter-terrorism (ma in senso lato, non è, come già detto, un libro incentrato solo sul terrorismo) propone vasti brani dei testi originali per una più diretta analisi dei medesimi ed adotta una traslitterazione semplificata dalla  lingua araba.

Il volume è arricchito da una prefazione del Prof. Campanini, uno dei massimi esperti del pensiero politico islamico.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore