TOKYIO. Al Campionato del mondo di atletica leggera, in corso di svolgimento a Tokyo, il Carabiniere Scelto Edoardo Scotti ha stabilito – con il tempo di 44”45 – il record italiano assoluto sui 400 metri piani.
Un record che apparteneva allo stesso atleta.

Se un record o un’eliminazione sono la cronaca di un attimo, la narrazione autentica risiede nel “come” si giunge a quel momento.
Lo sport, come la vita civile, non è solo una lista di risultati, ma la testimonianza di un percorso umano che spesso è reso possibile da un sostegno concreto.
Questo “come” ci riporta direttamente a un valore fondamentale: la possibilità per molti atleti di dedicarsi interamente al loro sogno.
È grazie al loro servizio nell’Arma dei Carabinieri che possono contare su un supporto economico stabile, liberandosi dalle preoccupazioni quotidiane e potendosi concentrare esclusivamente sull’allenamento e sulla competizione.
Questo sostegno non è un semplice benefit, ma il fondamento che permette all’atleta di inseguire l’eccellenza, non solo per la propria gloria personale, ma anche e soprattutto per onorare il Paese che lo sostiene.
Ecco perché la funzione di prossimità dell’Arma non si limita alla sicurezza del territorio, ma si estende all’investimento nel capitale umano.
Sostenere un atleta significa investire in un talento che, raggiungendo il successo, restituisce alla comunità un senso di appartenenza e orgoglio nazionale.
Questo va oltre il mero risultato sportivo: diventa la storia di un’istituzione che si prende cura dei suoi atleti, rendendo possibile ciò che altrimenti sarebbe difficile se non addirittura impossibile.
L’Arma dei Carabinieri dimostra così di essere al fianco dei propri atleti e, di riflesso, di ogni italiano, creando un legame profondo tra l’eccellenza individuale e il bene collettivo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA