Nairobi. La polizia keniota ha lanciato lacrimogeni per disperdere una folla di manifestanti dell’opposizione a Kibera, alla periferia di Nairobi. I fatti sono avvenuti poche ore dopo l’apertura dei seggi per le elezioni presidenziali.
Altri scontri si sono registrati anche a Mathare (periferia della capitale) ed a Migori, ad Est del Paese.

Scontri tra la Polizia ed i militanti dell’opposizione al Presidente Kenyatta
I seggi chiuderanno alle 17 (le 16 in Italia) e l’attenzione è tutta focalizzata solo sull’affluenza che deve render valida l’elezione (la partecipazione l’8 agosto scorso fu del 79,5% e votarono 19,6 milioni di persone).
Alcuni seggi nelle zone controllate dall’opposizione in Kenya hanno risposto all’appello del leader Raila Odinga di boicottare le controverse consultazioni e non hanno aperto. Tra di essi quello di Kisumu, dove la Polizia ha lanciato lacrimogeni ed ha sparato in alto per disperdere i manifestanti che cercavano di bloccare gli accessi ai seggi.
Il presidente della Commissione elettorale, Wafula Chebukati, ha dichiarato che le consultazioni elettorali, nelle zone dove si sono registrati “problemi” saranno spostati a sabato.
Mentre procedono, invece, le operazioni di voto nelle aree che sostengono il Presidente uscente, Uhuru Kenyatta. Per il momento l’affluenza è inferiore a quelle delle elezioni di agosto. Nella città d’origine di Kenyatta, Gatundu, le forti piogge hanno causato un black-out che ha costretto gli scrutatori a utilizzare delle torce per preparare i documenti elettorali prima che sorgesse il sole.
L’8 agosto fu proclamato vincitore Uhuru Kenyatta (etnia kikuyu) con il 54,27% dei voti contro il suo avversario, Odinga che ricevette il 44,74% delle preferenze.
Ma furono riscontrate irregolarità nello svolgimento delle operazioni tanto da far spostare ad ottobre una nuova consultazione.
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