KFOR: Rauti in Kosovo dal contingente italiano impegnato in un quadrante strategico per gli equilibri globali

PRISTINA (KOSOVO). “In questo avamposto strategico, la nostra Nazione si è sempre distinta per il contributo e l’ operato dei nostri soldati e per la leadership italiana; da 26 anni partecipiamo alla missione KFOR e godiamo della considerazione dell’Alleanza Atlantica, della comunità internazionale, delle istituzioni e delle comunità del Kosovo”. Così il sottosegretario di Stato alla Difesa, senatrice Isabella Rauti, in visita al contingente italiano impiegato nella missione internazionale Kosovo Force (KFOR).
Nella due giorni la senatrice ha incontrato i militari italiani a Pristina, nel Quartier Generale (HQ) della missione NATO comandata dal generale di divisione Enrico Barduani, e il Regional Command West (RC-W) di stanza a Pec – Kosovo occidentale – reggimento multinazionale a guida italiana e attualmente framework del 183° Reggimento Paracadutisti “Nembo”.
I soldati italiani nel piazzale di Villaggio Italia, a Peja, con il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti e il tenente colonnello Gianfranco Paglia
“L’Europa non sarà mai davvero unita e riunita fino a quando i Balcani occidentali non saranno entrati nella famiglia istituzionale dell’Unione Europea” ha dichiarato il sottosegretario, “per il Governo italiano l’integrazione dei Balcani occidentali nell’UE resta una priorità strategica. I militari italiani sono in Kosovo per mantenere aperto il dialogo Belgrado-Pristina – condotto dall’UE – ma che deve e può avvenire solo in condizioni di sicurezza dell’area, nella consapevolezza che la stabilità regionale influisce sulla sicurezza dell’Europa”.
KFOR è la missione più lunga nella storia dell’Alleanza Atlantica e, ad oggi, è anche la più grande con 33 Paesi impegnati; l’Italia partecipa dall’inizio (1999) ed è fra i maggiori contributori rappresentando “un asse fondamentale nello sforzo corale della NATO, per una presenza ed una postura di deterrenza in una regione nevralgica per la sicurezza e gli equilibri geostrategici globali”, ha evidenziato Rauti.
Il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti depone una corona di fiori, nel Regional Command West a Peja, in ricordo dei caduti italiani nella battaglia del pastificio, a Mogadiscio nel 1993
Dopo la visita all’antico monastero serbo ortodosso di Decane, patrimonio dell’UNESCO e costantemente presidiato dai militari di RC-West, il sottosegretario è stata la madrina della commemorazione del 32° anniversario della Battaglia del Pastificio (Mogadiscio, somalia 2 luglio 1993), alla presenza della medaglia d’oro al valor militare, tenente colonnello Gianfranco Paglia, all’epoca dei fatti d’arme giovane sottotenente, comandante di un plotone di paracadutisti attaccato dai miliziani somali. Il contingente italiano a Mogadiscio era impegnato nell’operazione umanitaria UNOSOM II per supportare la popolazione somala vittima della guerra civile, “è un dovere morale ricordare i caduti nei Teatri Operativi e nelle Missioni di pace e stabilità ed onorare la memoria di chi ha combattuto per la Patria” ha concluso Rauti.
Da sinistra, il colonnello Errico (comandante del Regional Command West in Kosovo), Isabella Rauti sottosegretario alla Difesa e il tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare, nella base di Peja
Attualmente il Kosovo vive una stagione di incertezza politica, dopo le elezioni del febbraio scorso il premier uscente Albin Kurti è stato riconfermato, ma resta da definire la coalizione di maggioranza per dare vita ad un nuovo esecutivo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Torna in alto