Di Marco Petrelli
ERBIL (nostro servizio particolare). Puntare sulla missione “Prima Parthica” è fare la differenza.
Non è uno slogan elettorale, ci mancherebbe altro, semmai la considerazione di giornalisti abituati a coniugare il reportage in “presa diretta” con lo studio e l’approfondinento geopolitico.
Ciò che abbiamo direttamente toccato nel Kurdistan iracheno ci spinge infatti ad una riflessione: qui, fra i peshmerga, c’è la volontà di apprendere quanto più possibile dagli italiani.
In Kurdistan, i peshmerga hanno già combattuto, respingendo l’ISIS e guadagnandosi la considerazione dello stesso Governo di Baghdad.
Mentre l’Esercito iracheno era in difficoltà con i miliziani del DAESH i combattenti curdi, pur molto meno addestrati di oggi, non hanno ceduto un centimetro al nemico.
Dunque, chi si è sacrificato per una causa non può che apprezzare un aiuto, in termini di preparazione militare, tale da poter essere condiviso con e tramandato a le leve più giovani.
Situazione diversa rispetto all’Afghanistan, dove i militari formati da Resolute Support – RS (e meglio armati ed equipaggiati) si sono sciolti come neve al sole durante la controffensiva talebana del 2021.
Così come in Kosovo, le cui forze di sicurezza continuano a fare affidamento sulla presenza dei contingenti KFOR non mostrando, sembra, la medesima motivazione ad apprendere e la volontà a fare la differenza dei combattenti curdi.
Abbiamo citato Afghanistan e Kosovo pure per una questione temporale: le missioni ISAF (International Security Assistance Force), RS (Resolute Support) e KFOR (Kosovo Force) sono state e sono schierate per oltre 20 anni, contro i 10 di Prima Parthica che, ad ora, ha prodotto risultati decisamente migliori.
La Prima Parthica non è l’unico contesto addestrativo in missioni estere cui l’Italia è impegnata tuttavia, alla luce dei suddetti risultati, può diventare esempio costruttivo per le altre operazioni.
Ciò grazie anche alla capacità umana, relazionale e diplomatica dei militari italianiin grado di costruire un rapporto di fiducia che, in Paesi lontani dalla madre Patria e nei quali i valori della fiducia e dell’onore sono ancora profondamente sentiti, fa davvero la differenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA