Libano del Sud: viaggio del Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo (COVI) per analizzare con i peacekeepers italiani, le LAF e la nostra rappresentanza diplomatica la situazione dell’area

BEIRUT. Il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, Comandante Operativo di Vertice Interforze (COVI), ha salutato i militari del contingente UNIFIL schierati a Shama e della Missione Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL) a Beirut, manifestando loro i sentimenti di vicinanza del ministro della Difesa Guido Crosetto e del capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.

“Sono qui per darvi atto di quello che state facendo in uno scenario complesso che in questi giorni è sotto gli occhi del mondo  ha detto -. Vi ringrazio per il vostro spirito di sacrificio, per la professionalità, l’abnegazione e la grande umanità: questo è il nostro modo di operare, la via italiana nelle missioni che conduciamo nelle diverse aree di crisi”.

Il Generale Gigliuolo in Libano

 

Il Comandante del COVI ha concluso, oggi, una visita ufficiale di due giorni nel Paese dei Cedri, nel corso della quale ha incontrato, tra gli altri, i vertici delle missioni italiane, il Comandante della United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL), l’ambasciatrice d’Italia a Beirut, Nicoletta Bombardiere e il Comandante delle Lebanese Armed Forces (LAF), Generale Joseph Aoun (con il quale si è discusso della situazione di sicurezza nell’area).

Ieri mattina, l’arrivo a Naqoura, dove ha sede il Quartier Generale della missione ONU, per una office call con il Maggior Generale spagnolo Aroldo Làzaro Sàenz, Head of Mission e Force Commander di UNIFIL.

La visita è proseguita nella base di Shama, dove il Generale Figliuolo è stato accolto dal Comandante del Settore Ovest di UNIFIL e National Component Commander della missione ONU, Generale di Brigata Giovanni Brafa Musicoro.

 

Il Comandante COVI con i peacekeepers italiani

Dopo un aggiornamento sull’attuale situazione nel Sud del Paese, il Comandante del COVI ha incontrato i Caschi blu italiani della Joint Task Force – Lebanon Sector West, che continuano a condurre le attività operative e logistiche nella zona di operazioni di propria responsabilità, compresa l’area a ridosso della linea di demarcazione con lo Stato di Israele nota come “Blue Line”.

Pattugliamento sulla Blue Line

Durante il suo indirizzo di saluto, il Generale Figliuolo ha voluto condividere con i soldati italiani un momento di riflessione e ricordare il 1° Graduato Aiutante Claudio Cadeddu, caduto in Kosovo lo scorso 24 ottobre a causa di un tragico incidente stradale, durante un trasferimento per servizio.

Nel pomeriggio di ieri, il Comandante del COVI ha raggiunto la base di Karantina a Beirut, dove è schierato il contingente impegnato nella missione bilaterale italiana.

Rivolgendosi ai circa 70 uomini e donne della MIBIL, il Comandante del COVI ha sottolineato come le Forze Armate italiane debbano proseguire la loro missione in Libano, supportando ancor di più l’importante lavoro svolto dalle LAF, un’istituzione solida, credibile e fondamentale per il mantenimento della sicurezza nel Paese.

 

Il Generale Figliuolo ha quindi elencato le numerose attività svolte dai militari italiani: da quelle di formazione e addestramento a favore della controparte libanese, alle attività di supporto alla popolazione.

Tra queste ultime, ha evidenziato l’impiego di team di medici e di infermieri militari italiani inquadrati nella MIBIL, grazie ai quali il nostro Paese sta fornendo un preziosissimo supporto non solo ai soldati e ai familiari degli appartenenti alle LAF, ma anche alla popolazione civile, gesto che sta riscuotendo unanime apprezzamento libanese e che consente di saldare ulteriormente gli storici legami di amicizia tra Roma e Beirut.

Esercitazione congiunta LAF e militari italiani

In serata, l’incontro con l’Ambasciatrice d’Italia a Beirut, Nicoletta Bombardiere e con il personale diplomatico italiano.

Questa mattina, invece, si è svolta l’office call del Generale Figliuolo con il Comandante delle LAF, il Generale Joseph Aoun con il quale si è discusso della situazione di sicurezza nell’area.

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