Esercito italiano, 157 anni di storia dal’Unità d’Italia agli impieghi nei Teatri operativi

 

Roma. Si sono svolte oggi a Roma, presso l’Ippodromo Militare di Tor di Quinto, le celebrazioni per il 157° anniversario della costituzione dell’Esercito italiano.

Si è trattata di una vera festa alla presenza delle più alte autorità militari e civili, unitamente a centinaia di persone, inclusi ragazzi delle scuole, invitate per l’occasione. Le celebrazioni sono iniziate con gli inni, gli onori alle bandiere e gli onori alle massime autorità. Particolarmente ricca la tribuna delle autorità, fra cui il Sindaco di Roma Virginia Raggi, Ignazio La Russa nella sua carica istituzionale di vicepresidente del Senato ed il ministro della Difesa  Roberta Pinotti. Rappresentati anche i massimi vertici militari, con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, il capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Area, Enzo Vecciarelli e della Marina Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli.

L’Ammiraglio Girardelli, il Generale Graziano, il Ministro Pinotti e l’On. La Russa in tribuna d’onore

 

Il Generale Farina, il Ministro Pinotti e il Generale Graziano passano in rassegna i reparti

 

I Lancieri di Montebello cantano a squarciagola l’Inno italiano

La parte istituzionale della festa si è svolta con i discorsi dei Capi di Stato Maggiore dell’Esercito e della Difesa ed a seguire il discorso del ministro Pinotti: sono stati sottolineati i caratteri di vicinanza dell’Esercito con la storia italiana, partendo dall’Unità di Italia per arrivare al grande sacrificio della Grande Guerra, per terminare con gli apprezzamenti alle nostre Forze Armate in ambito internazionale nelle missioni in Medio Oriente e più recentemente a supporto contro l’Isis.

L’Esercito nasce nel 1861 a seguito delle riforme di Vittorio Emanuele II per riconvertire la vecchia Armata Sarda nel primo Esercito italiano ma è con la Prima Guerra Mondiale che la Forza Armata viene chiamato per la prima volta a difendere i confini del territorio: dalla disfatta di Caporetto alla vittoria sul Grappa e sul Piave ha rappresentato il vero collante patriottico per una Italia da poco unificata e nella quale erano ancora molto forti i particolarismi locali. Centinaia di migliaia di italiani provenienti da ogni regione hanno combattuto, e sono morti, uniti sotto un’unica bandiera per evitare una sconfitta catastrofica.

Bersaglieri in bicicletta e divisa d’epoca durante la rievocazione storica

C’è poi stato il regime fascista, la tragica avventura della seconda Guerra Mondiale e l’8 settembre, visto come momento dal quale si fa ripartire il sentimento nazionale di un’Italia distrutta ma desiderosa di riscatto.

Gli ultimi decenni dell’Esercito sono caratterizzati dalla specializzazione dei vari reparti, dall’abolizione della leva obbligatoria e dall’adozione di una Forza Armata di 100 mila professionisti, anche donne, sempre più presenti negli scenari internazionali a difendere gli interessi italiani o a partecipare alle grandi coalizioni che hanno combattuto dittature e terrorismi.

Il passato ed il presente, con i reparti specializzati, dell’Esercito Italiano

 

Un’appartenente al reggimento dei Lancieri di Montebello

La festa  ha avuto anche momenti di grande commozione, con il conferimento di onorificenze al personale che si è distinto in Italia e nelle missioni all’estero.

Ha particolarmente entusiasmato il pubblico il carosello storico finale “Dal Piave a Vittorio Veneto”, con una lunga rievocazione in uniformi d’epoca della prima guerra Mondiale, i militari in bicicletta, i colpi a salve di mortai d’epoca e la carica finale della cavalleria.

Hanno chiuso la rassegna gli onori finali fra gli applausi dei presenti.

Un momento del carosello storico rievocativo

 

Un ufficiale dell’Esercito con la divisa storica della Prima Guerra Mondiale

 

Un momento del carosello storico rievocativo

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