Un inno ufficiale per l’Alleanza atlantica

Bruxelles.  Un inno ufficiale, per la prima volta, entra nella storia dell’Alleanza atlantica. La musica e gli arrangiamenti sono stati scritti dal Tenente Colonnello André Reichling, un grande esperto ed appassionato di musica nonché per anni direttore dell’orchestra delle Forze Armate del Lussemburgo.

L’inno vede una predominanza degli ottoni (tre sassofoni, due cornetti, due trombe, tre tromboni, una tuba, un corno, un corno baritono) e percussioni (rullante). Alcuni strumenti a fiato quali l’ottavino, il flauto, l’oboe e tre clarinetti attenuano il suo lato marziale dandogli un’aria piuttosto gradevole da ascoltare, tanto che potremmo quasi canticchiarlo la mattina sotto la doccia. Ci sono salite di tono, molto vicino ai canoni musicali di Pachenbel, segnate da rotture di tonalità, con un piccolo effetto nostalgico dell’inno britannico “ God save the Queen” che dona alla musica un’aria quasi dolce, oltre ad una piccola digressione sulla musica da camera italiana.

Da grande intenditore di musica Reiching ha, infatti, arrangiato molte composizioni di artisti diversi come Rossini, Gershwin, Strauss, Mendelssohn e Dvorak.

Questo inno non ha parole. Questo gli garantisce un certo carattere universale ed evita molti incidenti musicali e soprattutto diplomatici. Si evita di porre la questione del testo da accompagnare, che avrebbe ancora bisogno di lunghi anni di studio, o di lingua. Da un punto di vista pratico, questo lo rende più facile da interpretare. Non c’è bisogno di convocare cori o forzare il personale dell’Alleanza Atlantica a cantarlo.

Uno spartito musicale.

Il fatto che anche la NATO abbia finalmente un inno tutto suo può sembrare una questione secondaria e di poco conto, ma in realtà è fondamentale perché l’inno è un elemento nel quale tutti i Paesi membri dell’Alleanza possono riconoscersi e rende questa organizzazione più presente, più vicina ai cittadini.

Gli ultimi tempi non sono stati facili per l’Alleanza Atlantica, prima attaccata dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump che l’ha accusata di essere obsoleta ed inutile e poi chiamata a fare i conti con l’espansionismo russo ad Est che ha spinto molti Paesi come la Polonia, la Lituania e l’Estonia a riarmarsi per paura dell’invasione russa, e quest’inno arriva ad essere percepito come un collante, qualcosa che unisce tutti gli Stati membri in una causa comune. La musica cerca di arrivare dove la diplomazia ha fallito, placare i dissidi interni tra i membri della NATO e fare ritrovare all’organizzazione quel senso di unità che mancava da tanto tempo.

Non è la prima volta che si tenta di dare all’Alleanza Atlantica un inno ma fino ad oggi i tentativi erano miseramente naufragati. Già nel 1958, il diplomatico britannico Sir Thomas Hildebrand Preston scrisse una marcia cerimoniale della NATO per accogliere i visitatori della sede dell’Alleanza a Parigi ma non fu accolta nel migliore dei modi.

Nel 1959 venne fatto un nuovo tentativo. Un’orchestra e un coro eseguirono,  in occasione del decimo anniversario dell’Alleanza, la “canzone della NATO”, composta dal Capitano Hans Lorenz dell’Aeronautica tedesca, con le parole dei Capitani olandesi, Stephanus Van Dam e Leon van Leeuwen (in inglese e tedesco). La canzone venne presto dimenticata.

Una parte dello spartito del Capitano Lorenz

Nel 1960, il comandante dell’Aeronautica del Regno Unito, Sir Edward Chilton, era in carica. Propose un inno NATO arrangiato dal leader dello squadrone J.L. Wallace, combinando in una sorta di “melting pot” i quindici inni nazionali degli Stati membri dell’Alleanza del tempo. Il suo tentativo non convinse davvero tutti ed andò a vuoto.

Nel 1989, la composizione di Reiching, fatta per il quarantesimo anniversario della NATO, ebbe un destino più felice. La sua composizione diventa de facto l’inno dell’Alleanza. È stata eseguita in molte occasioni ufficiali durante gli eventi della NATO, ad esempio durante la cerimonia di adesione di Albania e Croazia nel 2009 o in occasione dell’ultimo summit (in presenza di Donald Trump) nel maggio 2017. Ma prima che questa composizione diventi l’inno ufficiale della NATO ci vorrà ancora tempo, visto che ci sono voluti quasi trent’anni perchè l’Alleanza decidesse ufficialmente di dotarsi di una musica che la celebrasse,

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