Viterbo. Nell’Aula Magna della caserma “Soccorso Saloni”, sede della Scuola Sottufficiali dell’Esercito, è stata conferita la laurea a 190 Marescialli dell’Esercito Italiano, in particolare i Marescialli hanno conseguito la laurea in “Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali – curriculum Scienze Organizzative e Gestionali”. Eccellenti i risultati nel complesso conseguiti e, in particolare, otto Marescialli hanno ottenuto il massimo dei voti “cum laude”.

L’Aula Magna della caserma Saloni durante la cerimonia
Oltre ad amici e familiari comprensibilmente emozionati, la cerimonia è stata presenziata dal Professore Alessandro Ruggieri, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi della Tuscia, dal Generale di Brigata Pietro Addis, Comandante dell’Istituto di formazione militare, e dalla Commissione di Laurea, presieduta dalla professoressa Flaminia Saccà con componenti i professori Michele Negri, Luca Massidda Rosario de Iuio, valerio Mori e Barbara Pancino. Atto conclusivo della cerimonia la proclamazione, da parte del Magnifico Rettore, dei Marescialli del XIX corso “Saldezza” quali “Dottori in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali” mentre un momento particolarmente significativo è stato la consegna del “Gagliardetto del Corso” al Comandante della Scuola Sottufficiali dell’Esercito, affinché possa essere custodito quale testimonianza del passaggio del XIX nell’Istituto, e di una targa ricordo al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi della Tuscia.

I neo laureati ricevono il diploma
Il professore Ruggieri ha elogiato l’ottima sinergia che nel corso di questi anni sta caratterizzando i rapporti fra la Scuola Sottufficiali dell’Esercito e l’Università degli Studi della Tuscia, assicurando un output formativo di altissima qualità. Il Generale Addis ha elogiato “Il valore dell’integrazione delle discipline tecnico-professionali con quelle universitarie, un vero e proprio modello formativo frutto della squisita collaborazione tra il mondo militare e quello accademico”. Rivolto ai Marescialli del XIX corso “Saldezza”, ha sottolineato come i tre anni siano stati scanditi da ritmi incalzanti, da prove impegnative, da una disciplina rigida. “Avete appreso procedure – ha proseguito – che vi hanno consentito di diventare combattenti individuali prima, comandanti di squadra e di plotone poi, affrontando, insieme alla vostra linea di comando, difficoltà progressive, fondamentali per poter interpretare, tra qualche settimana di meritato riposo, il ruolo di comandanti di plotone, cioè di uomini e donne, con la serenità che deriva dalla consapevolezza di avere tra le mani gli strumenti necessari”.
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