Di Valeria Fraquelli
Bamako. In Mali il voto per il nuovo Parlamento è stato, nuovamente, posticipato e questo non si può dire che sia un buon segno. La situazione nel Paese africano è a dir poco drammatica e ci sono tutti i segni degli attentati terroristici che hanno gravemente colpito il territorio maliano. L’instabilità politica è sempre più marcata e rischia di complicare ancora di più le cose.

Forze di Polizia a Bamako
Per ragioni di forza maggiore, la Corte costituzionale ha dichiarato che “si estende fino alla fine della prima metà del 2019 il mandato dei deputati”.
“Questo rinvio di sei mesi contribuirà a organizzare meglio la legislazione ma anche ad avviare le riforme istituzionali previste nell’accordo di pace di Algeri e a placare le tensioni politiche”, ha detto un rappresentate della Corte Costituzionale del Mali.

La gente chiede di votare
Tuttavia la Corte Costituzionale non ha spiegato perché mai intende per l’ennesima volta posticipare le consultazioni e cosa si intende per “cause di forza maggiore”. Sembra quasi che siano proprio i giudici a volere ritardare il più possibile il voto.
“La vasta coalizione denominata Fronte per la salvaguardia della democrazia ha deciso di denunciare la frode e le irregolarità numerose, le malefatte delle urne e la falsificazione dei risultati”, hanno detto alcuni elettori decisi ad andare a fondo dello strano impedimento al voto delle questioni di forza maggiore.
Questo ha anche scatenato le proteste della gente perché ormai sono tutti stanchi di aspettare un giorno delle elezioni che non forse non arriverà mai. Molti sono scesi in strada per fare sentire la loro voce e per esprimere la loro amarezza.
Tutti i cittadini vogliono un nuovo Governo, con la speranza che sia meglio di quello attuale e che possa veramente portare la pace nel Paese e stanno dando sfogo alla loro rabbia perché per loro il voto è una speranza, un mezzo per cancellare tutte quelle anomalie che nel Paese sono drammatiche.

Scontri per la richiesta di elezioni
Il Mali è uno degli Stati più poveri dell’Africa ed anche uno dei più corrotti, con enormi disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza. Pochi hanno tutto e molti non hanno niente, sono costretti a vivere ai margini della società, senza possibilità di migliorare il proprio futuro. Sono persone che dipendono dagli aiuti internazionali, altrimenti non avrebbero niente per sopravvivere.
Gli attacchi terroristici ed il cattivo controllo delle frontiere, permettono ogni giorno a foreign fighters e trafficanti vari che si infiltrano nel Paese, ponendo in atto minacce gravissime alla sicurezza delle nazione.
Il Mali già subito molti attacchi e la missione del G5 Sahel, con l’aiuto della missione francese Barkhane, cerca di rispondere al fuoco con il fuoco ma di certo non è facile; ci sono già stati tanti lutti tra i militari del G5 Sahel e molte sono le vittime civili.
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