Spazio, lanciato il primo rimo satellite di seconda generazione per l’osservazione della Terra COSMO-SkyMed. Il ruolo di Leonardo nel progetto

Kourou (Guyana Francese). E’ stato lanciato con successo, oggi alle 9.54 dalla base europea di Kourou (Guyana Francese) il primo satellite di seconda generazione per l’osservazione della Terra COSMO-SkyMed, dell’ASI e del Ministero della Difesa.

Il primo segnale di collegamento con il satellite è stato ricevuto alle 10.21 dal Centro Spaziale del Fucino di Leonardo.

A bordo del razzo Soyuz è partito anche il satellite dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) CHEOPS (Characterising Exoplanet Satellite) per lo studio dei pianeti più grandi della Terra e più piccoli di Nettuno appartenenti ad altri sistemi solari.

Lo specchio principale finito per il CHEOPS

Entrambe le missioni, COSMO-SkyMed (CSG-1) e CHEOPS, hanno a bordo strumenti chiave di Leonardo.

L’amministratore delegato dell’azienda, Alessandro Profumo ha detto di sentirsi orgoglioso perché l’azienda italiana partecipa, con competenze e tecnologie al programma italiano COSMO-SkyMed Second Generation.

“Come già avvenuto per la costellazione attualmente operativa – ha aggiunto – la nuova generazione rappresenterà il meglio delle capacità di osservazione della terra a servizio di istituzioni e cittadini italiani ed europei per esigenze di sicurezza e difesa. Fedeli alla nostra tradizione di eccellenza nello sviluppo di strumenti per lo studio e l’esplorazione del cosmo siamo certi che il telescopio sviluppato da Leonardo per la missione CHEOPS, fornirà dati e informazioni unici alla comunità scientifica internazionale”.

Il lancio del vettore COSMO Sky-Med

Leonardo è anche responsabile della gestione delle complesse attività di messa in messa in orbita e testing del satellite il cui quartier generale è la sala LEOP (Launch and Early Orbit Phase) presso il Centro Spaziale del Fucino della controllata Telespazio (67% Leonardo, 33% Thales).

“Il satellite completerà la fase LEOP tra una settimana – ha spiegato Luigi Pasquali, coordinatore delle attività spaziali di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio -. Per rendere possibili queste cruciali attività di LEOP, recentemente è stata rinnovata una sala con nuove tecnologie e capacità potenziate, che costituirà un asset fondamentale per questi servizi. Telespazio è l’unico operatore privato in Europa in grado di gestire la fase LEOP di una missione satellitare”.

Leonardo, inoltre, ha contribuito al satellite CSG-1 fornendo i sistemi cruciali per l’alimentazione di bordo: i pannelli fotovoltaici (PVA) in fibra di carbonio (8 per satellite con circa 5000 celle solari) e le sofisticate unità elettroniche per la gestione, trasformazione e distribuzione ai sistemi e sottosistemi di bordo, della luce del sole.

Il satellite sarà, inoltre, orientato e mantenuto nella corretta orbita con l’aiuto dei sensori di assetto stellare (A-STR) di Leonardo. Ogni satellite ha a bordo 2 sensori che, come delle bussole, contribuiscono a guidare ed orientare il satellite nello spazio.

Il lancio del secondo satellite COSMO-SkyMed avverrà a distanza di un anno dal primo.

IL SATELLITE CHEOPS

Il satellite CHEOPS (Characterising ExoPlanets Satellite) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) potrà scrutare lo spazio alla ricerca di pianeti simili alla Terra grazie a sofisticati “occhi” progettati e costruiti da Leonardo.

Il telescopio spaziale di CHEOPS, su commissione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è stato progettato e costruito nello stabilimento Leonardo a Campi Bisenzio (Firenze), dove ingegneri, fisici e tecnici specializzati hanno realizzato lo strumento secondo i requisiti definiti dai ricercatori INAF di Padova e Catania (OAPD e OACT), in collaborazione con l’Università di Berna.

Il COSMO SkyMed

In particolare, l’azienda, insieme al contributo di piccole e medie imprese, ha curato la realizzazione del sistema ottico del telescopio, basato su specchi asferici, e dell’ottica di collimazione sul piano focale (specchio e lenti).

Il telescopio è ottimizzato per misure fotometriche ad altissima precisione. Lo specchio primario misura 320mm di diametro e l’assieme risultante è molto compatto (la lunghezza del tubo ottico principale è di soli 300mm) per limitarne la massa e gli ingombri.

Lo stabilimento Leonardo a Campi Bisenzio vanta una lunga storia di eccellenze nella realizzazione di strumenti per l’osservazione della Terra, tra cui strumenti elettro-ottici altamente tecnologici.

La fornitura del telescopio di CHEOPS conferma la leadership nel campo dell’ottica raggiunta in questi anni dall’azienda e dalla comunità scientifica italiana.

Altro esempio di questo primato, è rappresentato dalla camera iperspettrale più potente al mondo, lanciata a bordo della missione PRISMA (ASI) lo scorso marzo.

CHEOPS, che opererà su un’orbita eliosincrona a un’altitudine di 700 chilometri indagherà sulla natura dei pianeti extrasolari più grandi della Terra e più piccoli di Nettuno.

Sarà la prima missione scientifica a studiare da vicino, per almeno tre anni e mezzo, i sistemi solari già conosciuti, scrutando con estrema precisione ed accuratezza le caratteristiche dei loro pianeti. La tecnica utilizzata è quella dell’osservazione del transito degli esopianeti davanti alle loro stelle.

Grazie al telescopio di Leonardo, CHEOPS riuscirà infatti a osservare e misurare con altissima precisione i pianeti che, girando intorno a stelle brillanti (magnitudine da 6 a 12), ne attenueranno per brevi periodi la luce.

La tenue fluttuazione di luce osservata permetterà di calcolare con accuratezza la massa e le dimensioni del pianeta, raccogliendo quindi informazioni fondamentali per studiarne la struttura, per esempio se rocciosa o gassosa.

CHEOPS permetterà quindi di approfondire la nostra comprensione di mondi lontani, ad oggi, ancora sconosciuti.

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