Lettonia. Celebrata la Festa della Repubblica. Presidente Edgars Rinkēvičs: “L’Ucraina sta combattendo da 1.000 giorni. Dobbiamo continuare ad aiutarla”. Il Baltico mare strategico

RIGA (LETTONIA) – dal nostro inviato. Forse non basta un nastrino bianco e rosso (i colori della Bandiera lettone) indossato sulle proprie giacche da civili e militari per evidenziare il proprio attaccamento alla Patria.

Cittadini lettoni corrono con una Bandiera sulle spalle (Foto dell’Autore)

Forse non basta evidenziare questo attaccamento portando dei fiori sempre con i colori nazionali al Monumento per la Libertà.

Ma quando vedi signore anziane indossare abiti con gli stessi colori, uomini e donne correre portando sulle spalle la Bandiera nazionale, quando vedi giovani e giovanissimi della Jaunsardze schierati lungo il percorso della parata per la Festa nazionale, tenutasi questa mattina alla presenza del capo dello Stato, Edgars Rinkēvičs, capisci che non è solo una questione cromatica.

Un gruppo di giovani della Jaunsardze, al termine della cerimonia al Monumento della Libertà (Foto dell’Autore)

Il popolo lettone è uscito, con grande fatica, da due dittature: nazista e sovietica.

E’ stato al centro di politiche di spartizione nel passato, ma orgogliosamente dal 1° maggio 2004 fa parte della grande famiglia dell’Unione Europea e sempre nello stesso anno (il 29 marzo) la Lettonia è entrata a far parte dell’Alleanza Atlantica.

Dieci anni dopo ha scelto di aderire all’euro.

Nel suo discorso di oggi, all’inizio della parata per i 106 anni della nascita della Repubblica che ha visto la partecipazione non solo dei reparti e dei mezzi lettoni ma anche dell’Alleanza stessa, qui presente in una missione internazionale alla quale partecipano anche assetti italiani (attualmente dell’8° Reggimento Bersaglieri) denominata NATO Multinational EFP battlegroup, il Presidente Rinkēvičs ha evidenziato come domani ricorrano “1.000 giorni dalla totale invasione dell’Ucraina da parte della Russia”.

L’intervento del Presidente dela Repubblica lettone, Edgars Rinkēvičs (Foto dell’Autore)

“L’Ucraina sta combattendo – ha aggiunto -. Dobbiamo continuare ad aiutarla. Dobbiamo imparare dall’Ucraina. Facciamolo in buona fede. Facciamolo adesso! Perché dobbiamo essere pronti a difendere il nostro Paese oggi e domani. Sempre!”

“In tempi di pace – ha aggiunto – abbiamo l’opportunità di imparare e migliorare. Dobbiamo ammettere i propri errori. Dobbiamo risolverli. Dobbiamo imparare dalle esperienze buone e cattive. Ed essere preparati per qualsiasi pietra miliare nella vita. Per imparare insieme ai nostri alleati della NATO. Come proteggere la nostra terra e la gente. Come resistere al nemico”

Parole di ringraziamento sono state rivolte ai rappresentanti delle 12 Nazioni che fanno parte della missione: Albania, Repubblica Ceca, Danimarca, Islanda, Italia, Nord Macedonia, Montenegro, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Spagna.

Il Canada ha la guida della missione.

“Soldati alleati! – ha detto il capo dello Stato del Paese baltico – la vostra presenza in Lettonia è passata da un Gruppo tattico a una Brigata. Voglio ringraziarti di cuore per il tuo contributo oggi! Una Lettonia sicura significa un’Europa sicura e una NATO forte. La sicurezza del nostro Paese non è solo una questione nazionale: è una parte essenziale della sicurezza e della stabilità dell’intera Alleanza”.

Parole di elogio e sostegno sono state poi rivolte alle Guardie di frontiera. A loro Rinkēvičs ha detto: “Le minacce e le sfide lungo il nostro confine orientale richiedono vigilanza e preparazione. Pertanto non possiamo rilassarci né negli studi né nell’adempimento dei nostri doveri. È nostra responsabilità rafforzare la sicurezza esterna e interna del nostro Paese. Dobbiamo essere pronti a rispondere all’inaspettato e all’imprevedibile”.

A questo proposito vogliamo ricordare un episodio avvenuto il 15 giugno 1940.

Era il giorno che le truppe sovietiche invasero la Lituania e posizionarono soldati alle porte della Lettonia.

La sera dello stesso giorno le truppe sovietiche attaccarono le Guardie di frontiera lettoni a Masļenki (nei pressi di Pytalovo), uccidendo due guardie di frontiera e un civile, oltre a trattenere 10 guardie di frontiera e 27 civili come ostaggi.

Un messaggio è stato poi rivolto al mondo sanitario, ai Vigili del Fuoco, ai poliziotti evidenziando come “tutti abbiamo qualcosa da proteggere. E per tutti insieme: la libertà, l’indipendenza e la terra del nostro Paese. Ma soprattutto il popolo lettone. E lo facciamo. Perché insieme siamo una forza”.

Non poteva certo, infine, mancare un messaggio alle “giovani guardie e soldati del Servizio di difesa nazionale per il loro patriottismo e la loro forza”.

E ha concluso il discorso con un titolo dell’inno nazionale: Dio benedica la Lettonia!

Interpellato al termine della cerimonia il Colonnello Sandris Gaugers, Deputy Commander della Divisione Multinazionale Nord, a proposito del ruolo della NATO nel Paese baltico ha evidenziato come la sua presenza sia quella di “boots on the ground”, un aiuto contro la Russia.

E ora, in questo momento storico molto importante per le relazioni tra NATO e Russia sarebbe necessario anche un incremento di truppe dell’Alleanza qui in questa parte del fronte Est.

Anche perché il Mar Baltico, rispetto ad altre aree a forte crisi internazionale come il Mar Nero, il Mediterraneo, il Mar Rosso è una zona marittima puramente europea. Non solo per ragioni storiche (i baltici sono popoli di marinai) ma anche commerciale.

Sul Baltico si affacciano pari quali la Danimarca, la Svezia, la Germania, la stessa Russia.

Basta rileggersi un poco di storia ai tempi di Pietro I Il Grande per ricordarsi che fu lui che fondò San Pietroburgo e creò una flotta russa.

Nel periodo della Guerra Fredda, il Baltico divenne una sorta di “Lago del Patto di Varsavia” per la neutralità svedese e finlandese.

La NATO era rappresentata dalla Germania occidentale, dalla Danimarca e dalla Norvegia.

Con il crollo dell’URSS si pensò che si poteva pescare comodamente in quelle acque, ma la situazione attuale lo rende ancora una volta punto strategico per la Geopolitica europea.

Alla parata di oggi, la Lettonia ha schierato vari mezzi di Fanteria meccanizzata, quali il CVR T (di produzione britannica) , il Patria 6×6, e poi l’M 109, un obice semovente di produzione americana,  i BV 206 di produzione svedese e altri ancora.

 

Veicoli dell’Esercito lettone pronti a sfilare in occasione della parata per la Festa della Repubblica

Sul cielo di Riga, in occasione della cerimonia sono volati anche aerei ed elicotteri quali l’UH60 lettone e Usa, gli AW 109 e 119 (produzione Leonardo), i CH -146 Griffon canadese, gli Antonov lettoni, l’aereo presidenziale Airbus A 220-300 ed Eurofighter italiani e tedeschi che hanno fatto da scorta al velivolo del capo dello Stato.

La parata è stata preceduta da altre cerimonie (tra cui una religiosa al Duomo di Riga e al Monumento della Libertà alla presenza del Presidente della Repubblica) e da numerosi concerti.

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