ADAZI (LETTONIA) – dal nostro inviato. Poligono di Camp Adazi esterno giorno.
Una fitta pioggerella accompagna l’attività della Brigata multinazionale della NATO in Lettonia, a guida canadese.
Viene dimostrata la potenza di fuoco degli assetti dei vari Eserciti dell’Alleanza Atlantica che fanno parte della missione a pochi chilometri dalla Russia.
A guida canadese i soldati che la costituiscono provengono da 13 Paesi: Albania, Canada, Repubblica Ceca, Danimarca, Islanda, Italia, Lettonia, Montenegro, Macedonia del Nord, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Spagna.
E oltre 3.500 soldati hanno partecipato ad un’attività addestrativa, a fuoco, denominata “Resolute Warrior” guidata dalla Divisione Multinazionale Nord della NATO, dimostrando la capacità della Brigata di condurre operazioni e integrando tutte le sue unità subordinate e di supporto.
Sul terreno del Poligono, reso molto fangoso dalla pioggia, carri armati, veicoli di Fanteria e del Genio, impegnati in una classica manovra di fuoco – movimento con unità di Fanteria nella fase finale di eliminazione del nemico.
Lo scenario che è stato immaginato è che il nemico attraversasse la frontiera lettone e che ne conquistasse una parte. Per questo unità della NATO avevano l’ordine di riprenderla e di ripristinare la situazione precedente.
In 14 giorni di attività addestrativa la Brigata multinazionale della NATO ha condotto una la prima grande esercitazione sul campo come grande Unità nelle regioni di Vidzeme e Zemgale.
Presente sull’Osservatorio del Poligono di Camp Adazi il Presidente della Repubblica lettone, Edgars Rinkēvičs.
Il capo dello Stato lettone, nella conferenza stampa al termine dell’esercitazione, ha ringraziato l’Alleanza per il suo contributo anche alla sicurezza del Paese e, riferendosi al Presidente USA eletto, Donald Trump, a proposito di accordi con la Russia sulla guerra con l’Ucraina ha evidenziato come gli Stati Uniti abbiano sempre aiutato l’Europa e si è augurato che avvenga anche in questo caso,
“La nostra forza collettiva – ha poi evidenziato il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte – trascende i confini e attraversa gli Oceani. Ci sono stivali sul terreno dal Nord America e con il Canada che guida questa Brigata multinazionale della NATO”.
Dall’estremo Nord, ai Balcani occidentali, ha ribadito Rutte, dalla costa Nord atlantica al Mar Baltico. Europa e Nord America la NATO è presente.
“Tutti per uno e uno per tutti”, ha detto citando una celeberrima frase dei Tre Moschettieri di Dumas.
“Sono lieto che la Brigata qui ad Ādaži – ha proseguito – sia aumentata circa 3 mila soldati. Perché più NATO significa più sicurezza per tutti noi. Sono rimasto colpito nel vedere le truppe in azione oggi nella prima esercitazione a livello di Brigata, la Resolute Warrior”.
Il Segretario Generale ha ribadito che le esercitazioni sono il modo in cui la NATO si tiene pronta a tutto.
“Danno alle nostre forze l’esperienza di lavorare insieme – ha proseguito – . E ora potremmo vederlo nella vita reale. Ci renderà più preparati a scoraggiare qualsiasi aggressione. E dimostrare la nostra capacità di difendere tutti gli alleati”.
Il Paese baltico spende oltre il 3% per la difesa. Tra l’altro la Lettonia (così come l’Estonia) ha sostenuto apertamente la causa ucraina contro i russi, con equipaggiamento militare, munizioni e addestramento.
L’Ucraina ha sostenuto Rutte “ha urgente bisogno del nostro aiuto. Putin utilizzerà l’inverno come arma. Cercherà di distruggere il sistema di potere dell’Ucraina. Quindi dobbiamo tutti aumentare il nostro sostegno all’Ucraina, anche con difese aeree e missilistiche per proteggere le infrastrutture critiche. Il nostro sostegno all’Ucraina è la cosa giusta da fare.
Per aiutarli a prevalere come Nazione indipendente e sovrana. È anche la cosa giusta da fare per la nostra sicurezza.E questa spesa dovrebbe aumentare nel 2025”.
Putin non deve vincere! ha ribadito il Segretario. Priorità numero uno!
La presenza di soldati nord coreani nel conflitto è, per Rutte, il pagamento della tecnologia missilistica che ora viene consegnata a loro. “E una minaccia diretta, non solo per l’Europa, ma anche per il Giappone, la Corea del Sud e il continente americano”, ha aggiunto.
“La Lettonia – ha evidenziato il Segretario Generale dell’Alleanza – potrà sempre contare sulla NATO, e so che la NATO potrà sempre contare sulla Lettonia”.
Un passaggio molto importante è quello di spendere di più per i sistemi d’arma e di avere più prodotti
“Dobbiamo fare di più per ricostituire le nostre scorte – ha aggiunto – per assicurarci di essere pronti ad affrontare qualsiasi avversario. Quindi queste due questioni, la spesa per la difesa e la produzione della difesa. E tutto questo, lavorando con i nostri partner, l’Unione Europea, ma anche nell’Indo Pacifico, tra cui Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda, il vicino Medio Oriente. Questo è cruciale”.
L’Indo Pacifico e l’Euro Atlantico siamo collegati.
E la Cina, ha detto ancora Rutte, “attraverso l’elusione delle sanzioni, attraverso i beni a duplice uso che consegnano alla Russia sta aiutando la Russia nello sforzo bellico. Così come l’Iran, con la consegna dei droni e di altre tecnologie. La Russia paga per questo e permette all’Iran di continuare la sua influenza molto negativa sul Medio Oriente e anche oltre”.
Sintesi del Segretario NATO: “Russia, Cina, Corea del Nord e Iran lavorano insieme. Gli Stati Uniti lo capiscono. La NATO non è lì solo per difendere l’Europa e gli Stati Uniti, ma anche per lavorare insieme nel garantire che l’Indo Pacifico e il l’Atlantico rimangano al sicuro”.
E a proposito delle relazioni con Donald Trump, Rutte ha ricordato di avere lavorato con lui, per 4 anni, quando era capo del Governo dei Paesi Bassi e avere avuto sempre un ottimo rapporto.
Ora, si augura che faccia “tutto il necessario per difendere gli Stati Uniti” e che è “ben consapevole che l’adesione alla NATO fa parte della difesa degli USA”.
Gli Stati Uniti sono parte integrante della NATO. Hanno fondato l’Alleanza.
“Non sono nella NATO per qualche motivo storico – ha concluso Rutte -: non volevano ripetere un errore dopo la Prima Guerra mondiale, né ripetere un errore dopo la Seconda Guerra mondiale. Sanno che questa è parte integrante della loro difesa, della nostra difesa, della nostra difesa collettiva. E a volte parliamo di stati in prima linea. Vorrei essere assolutamente chiaro: i Paesi Bassi, la Francia e il Regno Unito sono stati in prima linea. Siamo lì insieme ai Paesi Baltici, alla Polonia e a tutti gli altri Stati membri della NATO. Siamo tutti stati in prima linea. Non esiste uno Stato in prima linea che sia più vicino o più lontano dalla Russia. Noi abbiamo bisogno degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno bisogno di noi. Abbiamo bisogno l’uno dell’altro per lavorare su questo”.
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