Beirut. Il contingente di UNIFIL di cui fanno parte anche circa mille soldati italiani, ha schierato parte de suo personale nel perimetro del devastato porto di Beirut, colpito dall’esplosione del 4 agosto.
Nell’evento perirono 200 persone e rimasero distrutte o danneggiate le case di 300 mila abitanti della città.
Il Generale di Divisione Stefano Del Col, comandante di UNIFIL, ha annunciato oggi che i pecekeepers sono stati rischierati nell’area portuale per effettuare operazioni di accertamento dei danni.
“Abbiamo iniziato ad aiutare lo Stato libanese schierandoci (nel settore portuale) – ha spiegato il Generale Del Col, citato dai media di Beirut -. Abbiamo bisogno di alcuni giorni per effettuare le operazioni di valutazione e per l’assistenza logistica”.
Il comandante di UNIFIL ha incontrato, nella capitale libanese, il muftì Abdel Latif Derian, la più alta carica religiosa della comunità musulmano-sunnita libanese.
I militari saranno impegnati anche in operazioni di sgombero dei detriti e nella ricostruzione della struttura portuale.
La loro permanenza a Beirut è stimata in circa tre settimane.
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