Libano del Sud: il contingente italiano di UNIFIL supporta la popolazione locale con attività di Medical Care

Shama (Libano del Sud). Continuano, da parte del contingente italiano della missione UNIFIL nel Libano del Sud, le attività di supporto sanitario (Medical Care) a favore della popolazione locale.

Attività di Medical Care per la popolazione libanese

Nei giorni scorsi, infatti, sono state svolte altre tre attività nelle municipalità di Zibqin, Tayr Harfa e Kunin appartenenti all’Area di Operazioni a guida Italiana, nel corso delle quali sono stati 155 (48 uomini, 70 donne e 37 bambini) i pazienti visitati dai Team dei medici italiani.

A premessa delle attività sanitarie sono state donate: 2 mila mascherine FFP2, 2 mila mascherine FFP1, 1.900 mascherine chirurgiche, 64 tute protettive, 5 mila guanti in vinile, 2 mila guanti in nitrile e 30 litri di gel disinfettante.

Il materiale serve a sostenere le Autorità locali nella gestione dell’attuale periodo di emergenza sanitaria da COVID 19.

Le “Medical Care” rientrano tra le attività previste dalla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, nel quadro del supporto alla popolazione locale.

Nello specifico, i team medici si muovono “a domicilio” per prestare supporto sanitario di medicina generale alle municipalità sprovviste di un presidio sanitario pubblico e sono composti da medici e infermieri dell’Esercito Italiano inquadrati nel Comando del Sector West di UNIFIL e in ITALBATT, il Battaglione di manovra su base Reggimento Lagunari “Serenissima”.

Un momento di una donazione di materiale sanitario

La missione Italiana in Libano è attualmente a guida Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, al suo sesto mandato nella “Terra dei Cedri” con i colori delle Nazioni Unite, e ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 46 Paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte circa 1.000 militari italiani.

Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo.

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