Libia: “Italia pensa ai tuoi interessi. Manda truppe per risolvere la situazione”. Parola di Edward Luttwak

Di Marco Pugliese

Roma. I temi geopolitici, geoeconomici, di difesa e sicurezza di questi giorni sono molti. Si va dalla questione F-35, interconnessa ai rapporti con gli Usa che temono accordi tra Cina ed Italia fino ad una missione in Libia che pare ormai inevitabile, anche se molto complessa.

Report Difesa ha intervistato Edward Luttwak.

Edward Luttwak, dice che l’Italia deve combattere in Libia

Professore, l’ Italia deve andare in Libia?

L’ Italia ha “inventato” la Libia e deve mandarci un suo contingente. Ci vogliono uomini pronti a combattere, devono presidiare Tripoli, Misurata e Bengasi. I Reparti speciali invece devono occuparsi degli impianti energetici e blindare i confini meridionali, la “via della migrazione” che parte dall’Africa centrale e che unisce Est ed Ovest del Continente va chiusa. Il terrorismo s’alimenta in questa zona franca.

Libia, l’Eden del petrolio

Cosa rischia l’Italia non andandoci?

Rischia l’anarchia sotto casa. L’interesse italiano in Libia è primario, solo l’Italia, per questioni storiche può metterci piede. I libici hanno solo interesse ad essere stabilizzati. La missione va creata in tre fasi.

Ma con quali mezzi e uomini?

Ritiratevi da Libano e dall’Afghanistan. Avete i mezzi ma vi manca l’investimento sull’addestramento. L’80% se ne va in spese del personale. Gli Stati Uniti spendono il 35%.

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Si devono aumentare, quindi, le spese militari?

Dovete spendere in base al vostro status. Siete un Paese occidentale tra i primi otto al mondo e risparmiate, anzi sprecate. Ma poi pretendete che gli altri vi proteggano. Andate in Libia ed un minuto dopo gli USA vi garantiranno logistica, basi, intelligence e copertura navale. Ci stiamo ritirando dall’ Afghanistan per concentraci sulla questione cinese.

Oltre alla questione della Libia c’è quella cinese. La nuova Via della Seta non piace agli Usa?

Non piace? Non vi serve. La strategia è perdente, potete esser l’ago della bilancia ma non illudetevi.Sse entraste nella “Via” il vostro export non ne gioverebbe. I cinesi non sono sentimentali come gli americani.

La Via della Seta

Ci perdoni professore, perché sentimentali?

Sono anni che non vi chiediamo soldi per la difesa atlantica, non ci pagate gli aerei – che chi è esperto sa quanto questi caccia valgano e sa quanto sia utile per voi produrli in Italia- e non vi abbiamo mai chiesto interventi strategici d’impatto ma solo di mantenimento della pace. In Libia, invece, vi dovete muovere o finirà come in Somalia. Sono zone in cui solo voi potete mandare militari e Carabinieri, dovete spendere ed avrete i vostri interessi tutelati.

Ma allora con la Cina ha ragione l’Unione Europea. Meglio evitare?

L’Unione Europea? In realtà esiste l’ Alleanza Marittima nata per contenere Pechino. Ci siamo noi (inteso come Stati Uniti), l’ Australia, il Giappone e l’ India. Inoltre il blocco ASEAN non vede di buon occhio l’espansionismo cinese.

La Cina, quindi, rischia d’esser un cattivo affare?

Non avete nulla da guadagnarci. Noi americani garantiamo per voi su molti tavoli. Siamo ancora la prima prima potenza mondiale a livello militare e tecnologico. Con la Russia, invece, gli accordi energetici possono essere fatti ma dovete aumentare le spese militari e darvi da fare in Libia.

Come potrebbe essere strutturata una missione in Libia?

Ci potrebbero essere più step. Il primo atto è il controllo delle città di Misurata, Tripoli e Bengasi. Creazione di basi logistiche, ricostruzione e messa in sicurezza delle infrastrutture e impiego di Carabinieri per il mantenimento della legalità affiancati dalla Polizia libica.

Commando Isis in Libia

Le coste vanno presidiate da droni ed i porti devono essere messi sotto la giurisdizione militare italiana, oltre agli aeroporti strategici.

Secondo step: controllo militare delle fonti energetiche (che già gli italiani possiedono) e presidio con Forze speciali ai confini.

Terzo step: messa in sicurezza del Paese e presenta soft con basi in punti strategici. Avete creato voi la Libia, dovete gestirla e dare equilibrio o pagherete un prezzo carissimo sul fronte immigrazione.

Ma con Paesi quali Egitto, Tunisia, Marocco?

Vanno fatti accordi bilaterali ed inviati militari ed osservatori a vedere che i soldi elargiti vengano spesi bene. Il Mediterraneo è casa vostra, sta a voi gestirlo, avete l’appoggio della prima potenza mondiale.

La Russia in Egitto non vedrà il tutto come sfida alla sua sfera d’influenza?

Non avrà nulla da dire, non avete interessi in contrasto. A loro interessa uno sbocco nel Mediterraneo. Voi dovete gestire, dovete prendervi le vostre responsabilità.

Alla Cina, quindi, si deve dir di no?

Vedo e leggo molta ignoranza sulla Cina in Italia. Ragionamenti provinciali, sentimentali. Voi dovete guardare ai vostri interessi e cooperare con i vostri alleati spendendo quello che un Paese come il vostro deve spendere. Non dovete continuare a pensare, dovete agire.

Ma quale può essere il ruolo delle Nazioni Unite?

L’ONU che ha fatto in Libia? Nulla. Che fa per voi? Nulla. Vi chiede soldi per tutt’altro. Quindi non pensate alle Nazioni Unite.

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