Logistico Esercito, parla il Generale di Corpo d’Armata, Leonardo di Marco: “Tutte le nostre unità rappresentano delle eccellenze della Forza Amata”

Roma. Il Generale di Corpo d’Armata, Leonardo di Marco, dopo aver comandato circa due anni il Comando Logistico dell’Esercito, lascerà domani il servizio attivo. Lo sostituirà il Generale di Corpo d’Armata Luigi Francesco De Leverano.

Dopo una lunga esperienza come comandante di unità di artiglieria, della Brigata di Artiglieria, dopo vari comandi all’estero e dopo avere partecipato a numerose missioni fuori area, il Generale Leonardo di Marco ha ricoperto un importante incarico come quello di Capo di Stato Maggiore e di Capo dell’unità dell’Unione Europea per la Bosnia Erzegovina presso l’Allied Joint Force Command di Napoli.

Report Difesa lo ha intervistato.

Il Generale di Corpo d’Armata, Leonardo di Marco

Generale, qual è il rapporto tra la logistica militare e quella civile, con la quale operate in occasioni di missioni in teatri operativi?

E’ un rapporto strettissimo, quasi di simbiosi. La logistica militare guarda a quella civile con attenzione per poter desumere tutti gli elementi che ci potrebbero servire per garantire la piena efficienza delle unità militari. Il Comando Logistico ha cercato di ottimizzare le risorse. Chiaramente, come militari, dobbiamo tener conto di esigenze diverse da quelle degli operatori civili. Nello stesso tempo dalla logistica civile attingiamo concetti quali l’ottimizzazione delle risorse e di soddisfazione del cliente.

Per noi ogni operazione è un capitolo a se stante. Le piattaforme impiegate, a volte, sono diverse e quindi il supporto logistico a seconda delle esigenze operative varia. Posso dire, con orgoglio, che in quest’ultimo anno abbiamo ridisegnato la dottrina della logistica. Così come abbiamo rivisitato i criteri che devono ispirare la logistica militare e questo, per il futuro, renderà quanto più aderente il supporto a unità schierate in operazioni e a quelle in guarnigione.

La nuova dottrina della logistica su cosa verte, in particolare?

Si fonda su principi, schemi e procedure che partono dalle esigenze di flessibilità e arrivano all’ottimizzazione delle risorse. A proposito di risorse spesso si sente dire che sono scarse. In verità non sono né troppe né poche. Con quelle che ci vengono date occorre fare i conti. Riusciamo a garantire un supporto logistico aderente alle truppe che, per i militari, include anche il supporto sanitario.

Come si suol dire Generale, il logista fa muovere, mangiare, dormire, combattere e curare un militare?

Certo. E’ il nostro dovere. Dobbiamo mettere il soldato nelle condizioni di operare, garantendogli il ricovero immediato con unità specialistiche più vicino possibile al luogo di necessità.

La filosofia della logistica militare italiana segue quella della NATO?

Sì. E’ compatibile con quella della dottrina dell’Alleanza atlantica. Non è la traduzione della dottrina NATO. E’ la nostra dottrina che aderisce ed è in linea con i principi stabiliti dalla NATO.

Parliamo delle unità sotto il suo comando. C’è qualcuna che eccelle più di altre?

Tutte sono eccellenti. Abbiamo delle eccellenze in tutti i settori: dal mantenimento dei mezzi blindati, cingolati e corazzati al supporto sanitario, dal sostegno per il vettovagliamento e l’equipaggiamento al Corpo degli ingegneri dell’Esercito. Ogni Ente del Comando Logistico è un’eccellenza, in tutta Italia.

Il capo di Stato Maggiore del’Esercito, Generale Errico ed il comandante del Logistico, Generale di Marco in visita al Polo di Mantenimento Pesante Nord

Un’eccellenza è il Policlinico Militare di Roma “Celio”, ospedale nazionale di riferimento per il personale militare e civile della Difesa.

Non voglio dimenticare nessuno. Ma vorrei evidenziarle il nostro Centro Polifunzionale di Sperimentazione a Montelibretti (CEPOLISPE), il Centro Tecnico Logistico per la Difesa NBC di Civitavecchia (CETLI NBC) che, tra l’altro, garantisce il controllo della potabilizzazione dell’acqua nei Teatri operativi. Il Centro Militare Veterinario (CEMIVET) di Grosseto, che fornisce supporto clinico, diagnostico e chirurgico ai cani e ai cavalli dell’Esercito nonché la componente cinofila inquadrata nel Gruppo cinofilo, che forma i binomi “cane – conduttori” impiegati in contesti operativi sul territorio nazionale e nei Teatri per la sicurezza del personale.

Parlando di eccellenze e peculiarità, nell’ambito del convegno “DiapasonLOG 2017”, attività organizzata dal Comando Logistico per definire competenze, criticità e soluzioni della logistica dell’Esercito, sono stati indetti due concorsi per apprezzare la professionalità delle maestranze militari e civili che operano all’interno degli Enti dipendenti (Poli di Mantenimento Pesante, Centri e Sezioni Rifornimenti e Mantenimento, Polo Nazionale rifornimenti e Polo di mantenimento delle armi leggere). Il concorso denominato “Pialla d’oro”, per la miglior falegnameria, e il concorso denominato “Voce del soldato”, tra i reparti di sostegno per le telecomunicazioni (184° Battaglione“Cansiglio” e 44° Battaglione “Penne”), hanno visto competere le migliori opere realizzate con materiali recuperati dalle lavorazioni e materiali da alienare.

I vari prodotti del concorso “Pialla d’oro”

Il progetto della radio presentata dal 184° “Cansiglio” è stato accolto dallo Stato Maggiore dell’Esercito che ha assunto già accordi con “Difesa Servizi spa” per la commercializzazione del prodotto i cui introiti verranno elargiti in parte a favore della Forza Armata.

La radio del soldato

Si parla di “soldato futuro” nell’impiego della Fanteria. E in quello della logistica come sarà il militare dei prossimi anni?

Il logista del futuro dovrà avere la piena visibilità del settore in cui opera: dalla conoscenza di ciò che ha a disposizione alle esigenze delle missioni da sostenere, alla conoscenza dei materiali necessari in operazioni. Dovrà mettere insieme questi elementi per garantire il pieno sostegno. Il logista deve avere la piena conoscenza del teatro operativo.

Come viene scelto il personale impiegato?

Lo sceglie il Dipartimento per l’Impiego del Personale. Alcune figure specializzate sono assunte con concorso per nomina diretta quali ingegneri, medici, infermieri. Tutti vengono poi inseriti nelle unità. Un’altra nostra particolarità che ci rende unici è la presenza del personale civile della Difesa. Il 50% del personale dipendente dal Comando Logistico è civile. Sono risorse umane ad altissima specializzazione, sono estremamente motivate. Hanno una grande capacità di rispondere alle molteplici domande. E’ una vera risorsa per la Forza Armata. Siamo grati al ministro della Difesa Roberta Pinotti per avere sbloccato, recentemente, le assunzioni di personale civile.

In circa due anni circa di comando che bilancio può fare?

Quando sono arrivato qui, ho voluto conoscere tutte le unità apprezzandone il lavoro. Posso assicurare che in poco più di un anno abbiamo fatto tantissimo. Abbiamo iniziato subito con un primo seminario logistico a Firenze, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Danilo Errico, che ha avviato il percorso per individuare, in maniera chiara e condivisa, in un momento di riconfigurazione ordinativa in senso riduttivo dell’intero strumento militare, le responsabilità in capo ai diversi attori interessati e la definizione delle nuove linee programmatiche. Dopo di che abbiamo condotto una particolare esercitazione logistica che, mediante la simulazione della pianificazione e della condotta di operazioni di sostegno logistico alle forze schierate nel teatro operativo, ci ha permesso di testare la validità delle proposte dottrinali, capacitive e operative logistiche individuate dai team di specialisti. Abbiamo quindi sviluppato una nuova dottrina presentandola a tutti i comandanti. L’abbiamo condivisa con tutti: aziende, docenti di logistica, l’Agenzia per la logistica della NATO. E l’atto finale è stata la firma del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito sul documento finale.

Nel passaggio del testimone con il Generale De Leverano cosa dirà?

So di passare il testimone a una persona estremamente preparata e motivata. Entrambi condividiamo obiettivi quali il bene della Forza Armata, l’obbligo morale da logista di mettere l’Esercito nelle migliori condizioni di operare. Sono sicuro che con il Generale De Leverano c’è terreno fertile per rinforzare questi messaggi. Farà sicuramente bene.

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