Operazione Sophia, operativi solo 4 aeromobili. Le preoccupazioni sul futuro della missione

Bruxelles. L’Operazione Sophia non dispone oggi di mezzi aerei supplementari.

Contrariamente a quanto annunciato lo scorso marzo in occasione della sospensione delle attività navali dell’operazione marittima dell’Unione Europea nel Mediterraneo (EUNAVFOR Med) vi sono ancora solo quattro aerei in zona.

Troppo poco per garantire il pattugliamento del Mar Mediterraneo; i trafficanti di ogni genere hanno gioco facile nell’approfittare di questo vuoto di controlli per fare i loro affari praticamente indisturbati.

Il logo dell’operazione Sophia

Nessun Paese si è veramente proposto per venire in soccorso di un’operazione che ha di fatto una sola funzione operativa: la formazione della Guardia costiera libica.

Una motovedetta della Guardia Costiera libica

La conferenza sulla generazione di forze, prevista per aprile, per contabilizzare i contributi ha dovuto addirittura essere annullata per mancanza di volontari.

Il soccorso ai barconi fatiscenti carichi di migranti che ogni giorno tentano la sorte del mare e spesso finiscono per rovesciarsi non lasciando scampo ai loro occupanti è praticamente bloccato e sono molti coloro che pensano che sia impossibile continuare così, con una missione che dovrebbe sventare il traffico di esseri umani e allo stesso tempo bloccare il terrorismo e invece è solo un carrozzone burocratico senza un vero scopo.

La missione Sophia tra le elezioni europee ormai imminenti (in Italia si vota domenica 26 maggio) è sempre più con le spalle al muro, non può fare più niente per ritrovare lo slancio iniziale che l’aveva portata ad essere uno dei fiori all’occhiello delle politiche europee.

 

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