Di Valeria Fraquelli
Parigi. Il Presidente francese Emmanuel Macron è al suo ultimo giorno di vista ufficiale nel continente africano. Il leader d’Oltralpe ha visitato in modo particolare i Paesi che fanno parte del gruppo denominato G5 Sahel, cioè Mauritania, Niger, Ciad, Mali e Burkina Faso, e la Nigeria; ha anche partecipato al summit dell’Unione Africana.
Questi Paesi sono particolarmente toccati dal terrorismo internazionale e negli ultimi giorni si sono registrati parecchi attacchi sia alle forza militari sia a quelle francesi della missione Barkhane che internazionali. La situazione della sicurezza è davvero catastrofica ed intere aree sono in mano ad organizzazioni terroristiche legate al sedicente Stato islamico o alla vecchia Al Qaeda. Sono soprattutto le zone più povere che devono fare i conti con attentati, violenze di ogni genere, torture e rapimenti che mettono dura prova una popolazione già duramente stremata da fame, siccità cronica e malattie.
In questo quadro così allarmante sono ancora tanti, troppi, i giovani che cedono alle false lusinghe dei predicatori d’odio e si uniscono ai movimenti jihadisti. Alle autorità dei Paesi che ha toccato nella sua visita sul continente africano Macron ha tenuto particolarmente a ribadire il suo impegno per aiutare la popolazione civile costruendo scuole, ospedali e centri di aggregazione rivolti soprattutto alle donne che spesso sono la parte più debole e si trovano nelle mani di padri e mariti padroni molto violenti.
Il messaggio che ha voluto lasciare Macron è che più elevato è il tasso di scolarizzazione e più elevato è il tasso di sviluppo di un Paese e questo agevola la creazione di nuovi posti di lavoro che trattengono i giovani talenti nella loro terra natale e non li consegnano nelle mani di scafisti senza scrupoli che li costringono a viaggi massacranti in natanti fatiscenti con la vana speranza di un futuro migliore in Europa. Anche la sicurezza si rafforza perché giovani meglio istruiti sanno distinguere i bravi maestri da quelli cattivi e non cedono agli sporchi ricatti di chi semina terrore ed odio.

Emmanuel Macron
Per Emmanuel Macron maggiore sviluppo vuole dire anche maggiore sicurezza ed è su questo che punta per lottare contro il terrorismo internazionale, senza contare che in questo modo la Francia può inaugurare una nuova era di collaborazione e partnership con i Paesi africani e ritornare sul continente da protagonista. Tra lotta al terrorismo ed accordi commerciali la visita di Macron in Africa è anche un modo per rinsaldare rapporti che risalgono all’epoca delle colonie. Incontrando il suo omologo nigeriano Muhammadu Buhari, Macron ha infatti ribadito che: “ Il cuore di questa visita è quello di ampliare il partenariato tra la Francia e la Nigeria sui temi culturali, economici e sportivi, che regalano nuove prospettive e opportunità ai giovani, in modo che non si uniscano ai movimenti jihadisti”.
Macron ha ribadito che in ogni caso non lascerà soli i Paesi del Sahel nell’affrontare tutte le difficoltà che stanno incontrando e che la presenza della Francia sarà sempre al fianco di coloro che hanno più bisogno. Il rapporto privilegiato che gli Stati del Sahel hanno con la Francia continuerà perché la Francia è e sarà sempre un’amica per i popoli africani.
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