Maghreb: rottura delle relazioni diplomatiche tra Algeria e Marocco, l’epilogo di una tensione che dura da oltre 50 anni

Di Selene Catapano

Rabat. Il ministro degli Affari Esteri algerino Sabri Boukadoum, lo scorso 25 agosto, ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con il Marocco.

Il ministro degli Affari Esteri algerino Sabri Boukadoum

Questa decisione rappresenta l’epilogo di un periodo di tensione tra Algeri e Rabat, che durava ormai da oltre mezzo secolo.

In effetti gli algerini avevano già annunciato in precedenza un rafforzamento delle frontiere ad est e il Re del Marocco Mohammed VI, aveva già avviato un’escalation diplomatica ostile nei confronti dell’Algeria.

Il Re del Marocco, Mohammed VI

Le attività consolari continueranno, sebbene la frontiera tra i due Paesi fosse chiusa già dal 1994.

Tale evento non ha, pertanto, intaccato la vita interna del Paese ma ha una forte valenza simbolica.

Le tensioni hanno radici storiche molto profonde, basta pensare che subito dopo l’indipendenza del 1962 i marocchini che avevano sostenuto il fronte indipendentista algerino pretendevano in contropartita alcuni territori sottrattigli dagli algerini e questi ultimi, rifiutarono tale richiesta sostenendo che essi erano stati riscattati dietro pagamento di un cospicuo tributo.

Negli anni ’70 le tensioni si sono acuite fino ad essere trascinate ai giorni nostri, in seguito al riconoscimento da parte dell’Algeria del Sahara Occidentale, territorio la cui indipendenza è stata autoproclamata dai militanti indipendentisti del Fronte Polisario.

Un combattente del Fronte Polisario

Da quel momento i rapporti tra il Marocco e l’Algeria non sono mai stati realmente pacifici, e ad esacerbare il sentimento di ostilità sono intervenuti vari eventi quali l’ospitalità fornita dall’Algeria alla leadership Saharawi, composta da varie tribù arabo-berbere, che rivendicavano la propria egemonia sul Sahara Occidentale, in nome del principio di autodeterminazione.

Le rivendicazioni del popolo sahrawi sono vennero assecondate dall’ONU, che nel 1966 ratificò un atto di autodeterminazione, con il quale riaffermò il diritto all’indipendenza di tale popolo.

Ciò avvenne contro la volontà del re del Marocco Hassan II, il quale si oppose fermamente alla decisione dell’Onu, avversione che culminò in una serie di spiacevoli episodi di guerriglia tra le parti.

L’esperto di geopolitica Cherkaoui Roudani, ha interpretato la decisione diplomatica di Algeri come un tentativo di dissuadere l’attenzione dei cittadini dai problemi interni ed esterni del Paese, creando una sorta di nemico virtuale che è il Regno del Marocco.

In molti hanno affermato che tale rottura diplomatica era nell’aria, ormai da tempo e che in realtà il Marocco avrebbe commesso una serie di atti ostili nei confronti dell’Algeria come le dichiarazioni a sostegno dell’indipendenza della Cabilia e le affermazioni sulle relazioni tra Algeria e Iran, in modo da pungolare una reazione dell’avversario.

Anche il momento in cui tale decisione è intervenuta non sembra essere casuale, in quanto la rottura è avvenuta a due mesi dalla provocazione rappresentante del Marocco alle Nazioni Unite, che aveva esposto una mappa dell’Algeria senza la Cabilia.

Il Marocco ha prontamente respinto tali accuse mosse dall’Algeria, ritenendole pretestuose e prive di fondamento.

In definitiva, l’interruzione delle relazioni diplomatiche tra i due popoli fratelli, è solo l’esito di retaggi storici e dinamiche di ostilità profondamente radicate.

Tuttavia, quella che potrebbe ritenersi una mossa strategica dal punto di vista geopolitico da parte dell’Algeria, potrebbe minare fortemente e irrimediabilmente la stabilità dell’intera area magrebina, di cui il Marocco è parte integrante.

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