Mali, il ruolo del Genio francese nella missione “Barkhane”

Bamako. Siamo in Mali con gli uomini della missione francese “Barkhane”. Una compagnia di Fanteria, rinforzata da unità della cavalleria leggera, da una squadra addetta al controllo aereo avanzato e dal Genio con cinofili e specialisti EOD (Explosive ordnance device) si dirige verso il luogo della sua missione del giorno: una foresta, dentro la quale deve perquisire una zona precisa.

Blindato francese in Mali

Con i francesi operano anche i maliani. I soldati si dividono su tutta la lunghezza del terreno. Le posizioni degli uni e degli agli altri sono stati determinati in un briefing la sera prima, dove sono stati analizzati tutti gli aspetti della missione.

Ogni perquisizione di zona rispetta la stessa procedura: le unità di Fanteria e di Cavalleria localizzano e si impossessano dei punti da perquisire. Poi, una volta che è tutto è stato messo in sicurezza, i Genieri verificano ogni punto di interesse.

I soldati devono coprire 300 metri di lunghezza. Per aiutare i militari degli altri distaccamenti a localizzare eventuali ordigni, i Genieri sono attrezzati di rilevatori ad alto potere magnetico (DHPM). Questa attrezzatura individuale è facile da maneggiare e suona appena scopre un oggetto metallico.

Le squadre cinofile si tengono sempre pronte ad intervenire. Jymo e Mo sono due cani specializzati nella ricerca di esplosivi ma possono scoprire anche delle armi.

In caso di scoperta di un esplosivo intervengono le squadre EOD. La foresta è un buon campo di allenamento ed una base logistica di fondamentale importanza per i gruppi armati terroristici.

Il lavoro di perquisizione realizzato dai Genieri francesi insieme agli altri commilitoni ed ai maliani permette di scoprire dei veicoli, delle armi, delle munizioni, degli ordigni esplosivi improvvisati su più di una quarantina di punti differenti.

Militari francesi e maliani impegnati nella missione Barkhane

Il Genio è ritenuto fondamentale per la missione. Può salvare molte vite ed è sempre pronto ad intervenire anche nelle missioni più pericolose.

Le squadre di militari francesi e maliani si affidano a queste unità specialistiche quando devono perquisire alcune zone. Sanno che il lavoro sarà accurato e meticoloso, così nessuno rischierà di morire, colpito da un IED (Improvised Explosive Device).

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