Mar Rosso. Molte Compagnie di navigazione abbandonano l’area passando per il Capo di Buona Speranza. Intanto gli USA pronti ad un’Operazione militare. Risposta degli Houthi: “Noi non ci fermiamo”

Di Chiara Cavalieri

ROMA. Gli attacchi continui delle milizie Houthi nell’area del Mar Rosso hanno sempre di più spinto gli armatori a sospendere la navigazione in quegli spazi marittimi.

Motovedette egiziane in azione nel Mar Rosso.

Ieri, la Taiwan Shipping Corporation ha annunciato di aver deciso di interrompere temporaneamente l’accettazione di merci israeliane con effetto immediato e ha impartito istruzioni alle navi di sospendere la navigazione attraverso il Mar Rosso fino a nuovo avviso.

La Evergreen, una delle più grandi Compagnie di spedizioni di container al mondo, ha aggiunto che le navi nei servizi regionali dei porti del Mar Rosso navigheranno verso le vicine acque sicure e attenderanno ulteriori avvisi, mentre le navi portacontainer previste per attraversarlo saranno reindirizzati intorno a Ras Raja Al-Saleh da dove continueranno nelle loro rotte.

La mossa di Evergreen arriva dopo l’annuncio fatto dalla più grande Compagnia di navigazione al mondo, la MSC. Anch’essa ha modificato le rotte delle sue navi per evitare di passare attraverso il Mar Rosso.

Anche altre avevano fatto le stesse scelte dopo i continui attacchi lanciati dal movimento Ansar Allah Houthi che, nelle dichirazioni di qualche giorno fa, affermava di volere prendere di mira le navi dirette in Israele, a sostegno del popolo palestinese mentre, nella Striscia di Gaza, continua una lunga guerra contro le milizie di Hamas.

UN BREVE BILANCIO DELLA SITUAZIONE

Sono 10 le più grandi Compagnie di trasporto marittimo di container del mondo che hanno annunciato, in soli due giorni, l’arresto e la sospensione di tutte le operazioni di trasporto attraverso il Mar Rosso, in seguito agli attacchi lanciati dalle milizie Houthi.

Milizie Houthi attaccano una nave

Tra questi ci sono la Taiwan Sea Shipping Company “Yangming” che ha riferito che avrebbe dirottato le sue navi verso il Capo di Buona Speranza, la Compagnia norvegese di petrolio e gas “Equinor” che  reindirizzato alcune navi da trasporto di petrolio greggio e di gas liquefatto dal Mar Rosso, la Compagnia petrolifera belga “Euronav” che eviterà il Mar Rosso fino a nuovo avviso.

Un’immagine del Capo di Buona Speranza

Ed ancora: la Compagnia di spedizioni di container di Taiwan “Evergreen” ha deciso di sospendere temporaneamente l’accettazione di merci israeliane con effetto immediato e ha impartito istruzioni alle sue navi portacontainer di sospendere la navigazione attraverso il Mar Rosso, fino a nuovo avviso.

I francesi della “CMA – CGM” hanno dichiarato di aver temporaneamente sospeso tutte le spedizioni di container attraverso il Mar Rosso.

I danesi della Maersk interromperanno tutte le spedizioni di container.

Anche la British Petroleum ha fatto la stessa cosa, dichiarando di volere sospendere l’attraversamento del Mare Rosso da parte delle sue petroliere.

“Alla luce del deterioramento della situazione della sicurezza per la navigazione nel Mar Rosso – si legge in una noat diffusa dall’azienda – abbiamo deciso di interrompere temporaneamente tutte le operazioni di transito attraverso lo stesso Mare”.

La Compagnia di navigazione “Orient Overseas Container Line” (OOCL) di Hong Kong reso noto di una  sua immediata cessazione della spedizione di merci israeliane, di tutti i tipi e verso tutte le destinazioni, sia per l’esportazione che per l’importazione.

Ieri la UK Maritime Trade Operations (UKMTO) ha segnalato l’avvenimento di tre incidenti separati al largo delle coste dello Yemen, nello Stretto di Bab al-Mandab.

Il mercantile “Swan Atlantic” è stato attaccato nella parte più a Sud del Mar Rosso.

I premi assicurativi per il rischio di un’escalation sono in aumento e nel momento in cui le navi passeranno intorno all’Africa, le merci compiranno viaggi più lunghi e questo farà aumentare il loro costo.

In una dichiarazione l’Ammiraglio Ossama Rabiee, presidente e amministratore delegato dell’Autorità del Canale di Suez, ha detto che “la navigazione attraverso il Canale di Suez procede normalmente come al solito”.

Ammiraglio Ossama Rabiee

“Osserviamo da vicino – ha aggiunto l’Ammiraglio Ossama Rabiee –  le tensioni in corso nel Mar Rosso ed esaminiamo il loro effetto sul traffico della navigazione attraverso il Canale alla luce dell’annuncio che alcune Compagnie stanno spostando temporaneamente i loro viaggi sulla rotta del Capo di Buona Speranza”.

Al momento risultano 55 navi che sono transitatate attraverso la rotta del Capo di Buona Speranza nel periodo dal 19 novembre ad oggi.

Si tratta di un numero significativamente basso se paragonato alle 2.128 navi che sono, invece, transitate nel Canale nello stesso periodo.

Qui, sempre secondo quanto riferito dall’Ammiraglio Rabiee “nel Canale di Suez sono passate 77 navi per un tonnellaggio netto totale di 4 milioni di tonnellate, tra cui alcune affiliate a Compagnie di navigazione che hanno annunciato di spostare temporaneamente i loro viaggi dal Canale stesso. La “MAERSK SAIGON”, la CMA CGM “CHRISTOPHE COLOMB” e la MSC “FABIENNE” sono transitate in un convoglio diretto a Nord poiché erano presenti nella regione del Mar Rosso prima che fosse fatto l’annuncio degli spostamenti verso il Capo di Buona Speranza”.

Senza dubbio il Canale di Suez resta la rotta più veloce e più breve poiché il tempo risparmiato per le navi che transitano nel Canale tra l’Asia e l’Europa va da 9 giorni a 2 settimane a seconda del porto di origine e di quello di destinazione.

L’EGITTO E’ LA PRINCIPALE VITTIMA DI QUANTO STA SUCCEDENDO

In un articolo del quotidiano israeliano “Haaretz” viene spiegato che l’Egitto è la principale vittima di quella che appare come un’adesione degli Houthi alla guerra a Gaza, sostenendo chiaramente la causa palestinese con la “benedizione” di Teheran, impedendo alle navi che arrivano in Israele attraverso il Mar Rosso di attraversare lo Stretto di Bab al-Mandab.

“Nonostante le enormi perdite per l’economia egiziana a causa di un forte calo previsto delle entrate del Canale di Suez – sostiene ancora il giornale -. L’Egitto è stato finora riluttante ad unirsi alla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, così come dagli Emirati Arabi Uniti e il Regno dell’Arabia Saudita”.

Il giornale spiega: “L’estensione della guerra da Gaza al Mar Rosso e l’adesione degli Houthi alla campagna contro Israele si sono trasformati in una minaccia strategica regionale che potrebbe trasformarsi in una guerra separata che non dipenderà necessariamente dagli sviluppi della situazione nella Striscia.”

Sempre Haaretz sottolinea come la presenza di cacciatorpediniere americane e di navi israeliane nel Mar Rosso, oltre a quella di una nave da guerra francese nella regione, non abbia portato ad un allentamento delle tensioni.

Gli Stati Uniti hanno deciso di accelerare la costituzione della coalizione internazionale che opererà nell’area per garantire la libertà di navigazione.

Il Canale di Suez ha fruttato alle casse egiziane, nel 2022, circa 9,5 miliardi di dollari, ovvero circa il 34% in più rispetto all’anno precedente.

Ma gli attacchi degli Houthi stanno facendo perdere soldi al Paese Nord africano ma malgrado tutto rifiuta di unirsi alla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti perché non la ritiene compatibile con i suoi sforzi di Paese mediatore per risolvere la difficile situazione in cui versa la popolazione di Gaza.

IL RUOLO DEGLI STATI UNITI

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha annunciato la formazione di una Forza multinazionale per proteggere il commercio nel Mar Rosso in seguito agli attacchi degli Houthi.

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin

“Questa è una sfida internazionale che richiede un’azione collettiva – ha detto – ed è per questo che annuncio l’istituzione dell’Operazione Prosperity Guardian.”

Si tratta di una nuova importante iniziativa multinazionale di sicurezza sotto l’egida delle Forze marittime combinate e del Comando della Task Force 153, che si concentra sulla sicurezza nel Mar Rosso.

L’Operazione vedrà la partecipazione di Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna, oltre agli stessi USA.

L’obiettivo della missione è di affrontare, congiuntamente, le sfide alla sicurezza nel Sud del Mar Rosso e del Golfo di Aden, con l’obiettivo di garantire la libertà di navigazione per tutte gli Stati e promuovere la sicurezza nell’area.

Mohammed Al-Bukaiti, capo delle milizie Houti

E subito è arrivata la risposta di Mohammed Al-Bukaiti, capo delle milizie Houti sulla piattaforma X (ex Twitter) ha scritto: “Anche se l’America riuscisse a mobilitare il mondo intero, le nostre operazioni militari non si fermeranno a meno che i crimini di genocidio a Gaza non si fermeranno e consentano a far entrare cibo, medicine e carburante di entrare per la popolazione assediata,. La nostra guerra è morale e non rinunceremo alla responsabilità di difendere gli oppressi sulla terra”.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto

In una nota, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha spiegato che il nostro Paese “rispondendo a una precisa richiesta di tutela degli interessi nazionali, pervenuta dagli armatori italiani, ha deciso di spostare nel Mar Rosso una delle sue unità navali già in Medio Oriente. Questo, tuttavia, avverrà nell’ambito di un’Operazione già esistente e autorizzata dal parlamento e non dell’Operazione Prosperity Guardian“.

 

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