Marina Militare, a bordo della Nave Scuola Palinuro un seminario sulle attività complementari per l’ambiente

Di Lia Pasqualina Stani

Taranto. A bordo della Nave Scuola Palinuro ormeggiata sulla banchina del Castello Aragonese, lungo il Canale navigabile di Taranto, si è svolto, ieri, un seminario dedicato alle tematiche ambientali dal titolo “Le attività complementari della Marina Militare a favore dell’ambiente” promosso dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dalla stessa Forza Armata, in collaborazione con il commissario straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, Raffaele Velardo, IRSA CNR e l’associazione ambientalista MareVivo.

Nave Palinuro ormeggiata presso la banchina del Castello Aragonese

L’incontro era finalizzato a promuovere l’educazione ambientale, la difesa del mare e delle sue risorse per diffondere i risultati relativi alle ricerche scientifiche, effettuate sulla Nave Palinuro da studenti e ricercatori coordinati dall’Università di Bari, attraverso nuovissime strumentazioni tecnologiche.

Il Professor Angelo Tursi, in rappresentanza del Rettore dell’Ateneo barese, nonché responsabile scientifico per le attività di bonifica e di indagine per la stessa Università, ha sottolineato l’intensa e proficua collaborazione tra la Marina Militare e l’Ateneo sia dal punto di vista della formazione con i corsi di laurea avviati sul territorio, sia per le attività di ricerca svolte dagli studenti universitari a bordo, seguendo dei “turni di lavoro”, scadenzati da un protocollo europeo  che rende efficaci e spendibili ai fini della ricerca scientifica i risultati ottenuti.

Particolare attenzione è stata posta su una vasta area contaminata ad elevato rischio ambientale e sulla bonifica e riqualificazione del SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Taranto con l’intervento di Raffaele Velardo delegato del Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto

Proprio il Commissario Straordinario per le bonifiche, ha spiegato Velardo, ha deciso di procedere con ulteriori indagini nella zona della Salina Grande e del Mar Piccolo, un sistema quest’ultimo di grande valenza ambientale che bisogna curare, salvaguardare e proteggere in un processo di ecosostenibilità.

In collaborazione con la Marina Militare che ha messo a disposizione un’area dell’Arsenale Militare di Taranto adibita a cantiere, con la Capitaneria di Porto, la Guardia di Finanza, i Carabinieri e l’equipe scientifica del Professor Tursi è stato possibile eseguire la mappatura dei rifiuti presenti sulle sponde e lungo la viabilità di servizio del Mar Piccolo ed in collaborazione con il CNR è stata eseguita anche la mappatura dei pontili, delle strutture fatiscenti e di elementi galleggianti nello stesso sito.

L’obiettivo era quello di liberare i fondali indipendentemente dalla natura dei rifiuti e dal livello di contaminazione che questi potevano causare. È stata effettuata una vera attività di censimento e di catalogazione soprattutto di carcasse d’autovetture e di motocicli con conseguente rimozione e prelievo del sedimento sottostante, proteggendo le specie marine presenti (in particolar modo i cavallucci marini) in quell’area dagli effetti della torbidità dell’acqua spostandoli in un’altra zona e costantemente monitorate dal team scientifico con un sistema di contenimento antitorbidità.

La rimozione dei rifiuti non è l’unico problema di quell’area ma proteggendo e curando una zona contaminata, l’ambiente può essere l’effetto volano di un’economia territoriale che va verso la crisi.

A Roberto Carlucci del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari è stata affidata la presentazione della Campagna di monitoraggio della Cetofauna del Mediterraneo in dual-use con la Marina Militare.

Anche per il Mar Mediterraneo su cui vige la Convenzione di Barcellona per i Paesi europei e mediterranei, l’obiettivo è quello di conservare la biodiversità di cui ne è custode. È necessario capire lungo quali coste di quali Stati sia intatta la biodiversità, per poter effettuare una pianificazione spaziale necessaria per la sua tutela.

I cetacei sono la “specie sentinella” che è all’apice della catena trofica e consentono di avere una misura oggettiva dell’andamento di tutta la rete trofica. La loro presenza ne garantisce l’integrità. Sarebbe necessario poter confrontare lo stato della cetofauna allo stato attuale rispetto ad una condizione precedentemente valutata. Non si hanno purtroppo informazioni retrodatabili. Gli ecosistemi marini sono importanti perché garantiscono servizi ecositemici all’umanità. La conservazione degli ecosistemi nella loro integrità è condizione necessaria per ottenere quantificabili servizi ecosistemici. Anche la pesca è un servizio ecosistemico derivante dal mare ed ha anche un valore che sarebbe opportuno definire.

Le attività svolte dagli studenti dei corsi di studio del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari a bordo di Nave Palinuro e nelle precedenti campagne anche a bordo di Nave Vespucci, responsabilizzano ogni allievo alla raccolta dati in mare, garantiti da un protocollo scientifico applicato che incorpora tutte le indicazioni scientifiche più moderne, supportati anche da sistemi tecnologici avanzati.

Importante è stata la collaborazione con il CNR ed il SIA (istituto per l’Attivazione dei Sistemi Tecnologici) che garantiscono  con i loro strumenti la raccolta e l’affidabilità dei dati raccolti. I risultati ottenuti dai 33 studenti sono l’individuazione di 5 specie sulle otto distribuite nel Mediterraneo, 63 giorni di navigazione, 84 avvistamenti, 680 ore di osservazione e 6.800 miglia nautiche percorse. Fondamentale è stato rilevare anche la presenza di una particolare specie di cetacei in un punto geografico definito perché indica che quell’area supporta quella specie. Conservare la biodiversità diventa sempre più difficile anche per il problema delle microplastiche negli ambienti marini.

Vito Felice Uricchio del CNR ha illustrato il problema delle microplastiche e le strategie pre-normative. Il 7 settembre 2015 fu stipulato un accordo di collaborazione concreto e fruttuoso tra la Marina Militare ed il CNR, nel segno del dual use che favorisce lo svolgimento di attività scientifiche accanto ad attività militari. Come piattaforme di sperimentazioni la Forza Armata ha messo a disposizione sia Nave Scuola Vespucci, Nave Scuola Palinuro e le navi idrografiche e proprio nei giorni scorsi è partita la Campagna High North 2018 a bordo di Nave Alliance con cui si cercherà di monitorare anche nel Mar Artico la presenza di microplastiche oltre alla valutazione di altri parametri fondamentali.

Con un disegno di legge si è cercato di ridurre l’utilizzo e la diffusione delle microplastiche nei cosmetici. Con i commi 543 e 547 della legge di bilancio attraverso un’azione parlamentare significativa si sono ottenuti due risultati concreti: dal 1°gennaio 2019 non si useranno più i cotton fioc biodegradabili e facilmente sostituibili e da dicembre 2020 saranno vietate le microplastiche nei cosmetici.

L’Italia è il primo Paese che ha adottato e vedrà l’applicazione di due norme contro l’utilizzo delle microplastiche, che ormai sono presenti in molti prodotti alimentari come i glitter usati per le torte o come eccipienti nei farmaci. Le microplastiche sono più invasive rispetto alle macroplastiche e sono facilmente assorbiti dagli epiteli dei nostri organi interni. Esistono comunque delle microplastiche biodegradabili possono essere utilizzati.

Dalle microplastiche al mare di plastica: Beatrice del Balzo di Mare Vivo ha illustrato le attività svolte con la Marina Militare con cui l’associazione collabora fin dalla sua nascita. In modo particolare dal 2016 è iniziata la campagna “Mare Mostro” contro l’inquinamento del mare, in collaborazione con la Marina Militare che rappresenta l’inizio di altre campagne.

Professor Roberto Carlucci, Comandante Nave Palinuro C.F Giuseppe Valentini, Beatrice del Balzo, Prof.ssa Lucia Pellegrino, Ingegner Velardo, Prof Tursi,Prof Vito Felice Uricchio

Il seminario è stato organizzato e curato da Lucia Pellegrino, responsabile per l’Università degli Studi di Bari, ed è stato possibile attuarlo con il supporto del Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Donato Marzano.

Nella stessa giornata molti sono stati anche, i visitatori al Castello Aragonese che come ha sottolineato il responsabile della comunicazione del Comando Marina Sud, il Capitano di Fregata. Antonio Tasca partecipa al censimento del FAI (Fondo per l’Ambiente italiano) i  “Luoghi del Cuore”.

Il Capitano di Fregata Tasca Tasca illustra la campagna del FAI

Nave Scuola Palinuro dopo una breve sosta presso la Stazione Navale Mar Grande di Taranto ripartirà per proseguire con la 54° Campagna di istruzione degli allievi sottufficiali di Taranto che per due mesi vivranno a bordo e navigheranno nelle acque del Mar Egeo e del Mar Nero. La nave dirigerà verso la Grecia, la Turchia. Per la prima volta sarà a Batumi in Georgia per poi arrivare nella parte centrale del Mediterraneo per fermarsi a Cefalonia, a Reggio Calabria ed infine da Porto Ferraio dal raduno delle Navi Scuola della Marina toccherà a conclusione di tutte le campagne, il porto di Livorno.

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