MARINA MILITARE: a Civitavecchia il passaggio di consegne tra Comandanti dell’operazione MARE SICURO

Civitavecchia. A bordo del cacciatorpediniere Caio Duilio, ormeggiato nel porto di Civitavecchia, si è svolta ieri la cerimonia di avvicendamento al comando tattico dell’Operazione Mare Sicuro (OMS).

Alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano, l’Ammiraglio di divisione Aurelio De Carolis, Comandante della Seconda Divisione Navale di base a Taranto, ha passato il testimone al Contrammiraglio Angelo Virdis, Comandante della Prima Divisione Navale di base a La Spezia.
Dal 28 dicembre 2018 l’Ammiraglio De Carolis ha gestito le operazioni del dispositivo aeronavale che opera a tutela degli interessi nazionali, per il contrasto ai traffici illeciti e deterrenza nei confronti di organizzazioni criminali nel Mediterraneo centrale.

Il discorso ufficiale

Nel suo discorso l’Ammiraglio Marzano ha riassunto la funzione dell’operazione: “L’operazione Mare Sicuro è un’operazione di sicurezza marittima, a protezione degli interessi strategici nazionali, e la sicurezza del mare è fondamentale per il nostro Paese. Abbiamo un’economia di trasformazione e oltre il 90% delle materie prime vengono via mare, quindi la protezione delle linee di traffico mercantile, la salvaguardia delle attività di pesca nel rispetto delle norme vigenti, la sorveglianza delle piattaforme di estrazione, ma anche la deterrenza verso i traffici illeciti sono compiti fondamentali della Marina Militare e vengono svolti giornalmente dagli assetti della Squadra Navale. L’operazione Mare Sicuro, inoltre, si raccorda a livello interforze, interagenzia ed internazionale con le altre operazioni presenti nell’area ottimizzando la capacità di sorveglianza.”

L’Ammiraglio De Carolis, comandante cedente ha affermato: “È un’operazione che lavora costantemente nel Mediterraneo Centrale crocevia di scambi per tutto il bacino e anche all’esterno di esso. Nei due mesi del mio comando abbiamo operato in collaborazione con l’operazione SOPHIA dell’Unione Europea e Sea Guardian della NATO”.

 

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