Marina Militare: dimensione spaziale, cyber, risorse subacquee. Al via la tredicesima edizione del Trans Regional Seapower Symposium

Di Maria Enrica Rubino

VENEZIA. Più di ogni altro dominio, quello marittimo custodisce le risorse e presenta le occasioni necessarie a favorire la prosperità e lo sviluppo delle società, tanto economico quanto umano. È con questo punto saldo che oggi ha preso il via a Venezia, nella Sala Squadratori dell’antico Arsenale, la tredicesima edizione del “Trans – Regional Seapower Symposium” (XIII T-RSS), forum marittimo internazionale che si svolge a cadenza biennale.

L’aggressione russa contro l’Ucraina ha portato alla luce un contesto strategico internazionale che si sta sempre più caratterizzando per instabilità, indeterminatezza, competizione esasperata e perenne conflittualità” – ha detto il Ministro Lorenzo Guerini, intervenendo in apertura dei lavori del Simposio.

Siamo in presenza di più archi di crisi, che pongono alla nostra sicurezza sfide sempre più mutevoli e sempre meno prevedibili e, perciò, più pericolose, i cui effetti si riscontrano principalmente nelle dinamiche che coinvolgono l’ambiente marittimo, fondamentale global common e dimensione geo-strategica da cui le Nazioni traggono benefici per la stabilità politica e lo sviluppo economico, sociale e culturale. La sicurezza degli accessi e delle vie marittime è, dunque, una necessità imprescindibile” – ha sottolineato il ministro.

Il Ministro Lorenzo Guerini durante il suo intervento

Principale novità di questa edizione è l’allargamento del temi trattati e degli ospiti intervenuti portando gli ambiti del simposio da regionale e limitato al Mediterraneo allargato a Trans-regional, includendo attori statuali e non dal Mar Baltico al Sud America, fino al Medio Oriente.

Tema conduttore del XIII T-RSS è “A Blue Cluster Approach in the Ocean Decade”, argomento di grande attualità riconosciuto anche dal progetto dell’Onu per lo sviluppo sostenibile e coordinato dei mari. Il Simposio di Venezia analizzerà il ruolo delle Marine nell’evoluzione dell’approccio internazionale al tema della centralità del mare e della sua sicurezza.

Tramite un approccio trasversale e inclusivo al dominio marittimo, consentirà di coinvolgere nella discussione e analisi alti rappresentanti del mondo militare, oltre 50 Marine, e quasi 100 organizzazioni internazionali / inter-governative, del comparto industriale e dell’ambiente accademico, approfondendo differenti punti di vista regionali e individuando auspicabilmente soluzioni efficaci su scala globale.

Tre saranno le direttrici che animeranno i lavori: ambientale, sostenendo la necessità di gestire e tutelare ampie ma non infinite risorse nel dominio marittimo, che assicurano una “crescita blu” e rappresentano l’interfaccia tra l’uomo e l’ambiente, tecnologica, definendo l’impatto sulle Marine del vorticoso sviluppo tecnologico che attraversa tutti i domini e che ha trasformato radicalmente le società odierne, sicurezza, presentando la crescente convergenza dei concetti di difesa e sicurezza marittima.

Il Capo di Stato Maggiore della Marina, l’Ammiraglio Enrico Credendino

Nel corso di tre differenti sessioni saranno affrontati temi quali il corretto sfruttamento delle risorse marine e la loro tutela, le future sfide e gli sviluppi tecnologici per le Marine del 2035, con particolare riferimento alle dimensioni spaziale, cyber, unmanned, nonché la necessità di prevedere un eventuale portato normativo di riferimento nell’impiego dei mezzi autonomi, e l’analisi del crescente ruolo che le Marine assicurano, senza duplicazioni, nel più ampio contesto del potere marittimo, concorrendo a strutturare un approccio olistico verso le nuove sfide.

Gli oceani sono il nostro tessuto da proteggere che circonda le terre e collega tutte le persone apparentemente separate. I mari abbracciano tutte le vie della globalizzazione essendo sempre un “ponte” e mai un “muro” ”. Con queste parole il Capo di Stato Maggiore della Marina, l’Ammiraglio Enrico Credendino, è intervenuto nella conferenza.

Dobbiamo lavorare tutti insieme, sfruttare al meglio accordi di cooperazione internazionale e locale, tenendo conto delle peculiarità e delle caratteristiche regionali o locali, per progettare la soluzione più adatta”, ha detto Credendino, che sul tema delle risorse subacquee ha precisato: “La crescita sostenibile è strettamente legata al progresso tecnologico che al giorno d’oggi rimarca l’importanza della dimensione subacquea. I fondali diventano sempre più importanti con la loro enorme quantità di risorse. Per questo, occorre promuovere nuove forme di cooperazione per consentire un accesso regolato, sicuro e sostenibile alle risorse subacquee”.

Un momento della conferenza

I PANEL

– “Protecting our Oceans, for a sustainable, resilient and inclusive Blue Economy”: sessione trasversale a connotazione inter-agenzia focalizzata sul contributo, assicurato dal mondo navale e marittimo, nel corretto sfruttamento delle risorse marine e nella loro tutela.

– “Developing technology and capabilities in a competitive age”: sessione dedicata alle future sfide e agli sviluppi tecnologici con particolare riferimento alle dimensioni spaziale, cyber, unmanned, nonché alla necessità di prevedere un eventuale portato normativo di riferimento nell’impiego dei mezzi autonomi.

– “From Naval Power to Maritime Power: integrating efforts in a whole-of-nation multidimensional approach”: sessione per declinare la prefigurata convergenza dei concetti di difesa e sicurezza, sempre più interconnessi, e definire il crescente ruolo che le Marine assicurano, senza duplicazioni, nel più ampio contesto del potere marittimo, concorrendo a strutturare un approccio olistico verso le nuove sfide.

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