Marina Militare: la Forza Armata festeggia il suo compleanno a Gaeta

Di Flavia De Michetti

Gaeta (Latina) – nostro servizio particolare. Centosessantuno anni fa nasceva la Marina Militare.

E, ieri a Gaeta (Latina), si è svolta l’annuale cerimonia.

La scelta della città pontina non è stata casuale, dal momento che un forte legame storico tiene unita la Marina Militare ad essa grazie all’incredibile patrimonio storico e culturale plurimillenario. Unito indissolubilmente alla storia del mare.

I vari Reparti schierati nel corso della cerimonia

UN PO’ DI STORIA

Nel settembre del 1860, Re Francesco II di Borbone, l’ultimo Re delle di Napoli, si rassegna a lasciare Napoli insieme alla Regina Maria Sofia di Baviera e, abbandonato da tutti, si ritira a Gaeta.

Il 13 febbraio del 1861, con la resa della fortezza, nel Golfo del comune, sotto un’unica bandiera si uniscono le Marinerie provenienti da tutta Italia: sarda, borbonica, siciliana, toscana e pontificia.

A seguito della proclamazione del Regno d’Italia, da parte del Parlamento di Torino, ha origine un organismo navale unitario che, il 17 marzo del 1861, prende il nome di “Regia Marina”.

A partire dal 1946, dopo la proclamazione della Repubblica assume l’appellativo di “Marina Militare”, composta da personale altamente addestrato sia da un punto di vista fisico e psicologico che da quello tecnico-professionale.

Requisiti indispensabili per poter assolvere agli incarichi loro affidati.

Un momento dei festeggiamenti nella storica Piazza Caboto di Gaeta

LA CERIMONIA DI IERI

E, ieri,  questa importante Forza Armata ha festeggiato il suo compleanno nella storica Piazza Caboto.

Ad aprire la cerimonia è stata la Banda Musicale, diretta dal Maestro Capitano di Vascello Antonio Barbagallo, facendo il suo ingresso con l’emozionante Inno del San Marco.

Le cui parole rievocano la difesa di Venezia e la nascita della Brigata Marina, che prenderà il nome di “San Marco” proprio per questa impresa coraggiosa.

Oggi, questa Brigata rappresenta la Forza anfibia della Marina a disposizione del nostro Paese.

La Banda Musicale, diretta dal Maestro Capitano di Vascello Antonio Barbagallo suona vari brani della Forza Armata

Nel corso dei festeggiamenti è stato possibile assistere a momenti molto importanti, alla presenza delle più alte cariche istituzionali, politiche e militari, e del capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ammiraglio Enrico Credendino.

La rassegna navale del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, si è svolta con la resa degli Onori da parte delle varie unità schierate (Portaerei Cavour, Nave da sbarco San Marco, Nave Scuola Amerigo Vespucci, la Fregata Antonio Marceglia, Paolo Thaon di Revel, il Sommergibile Salvatore Todaro e il Cacciamine Gaeta).

Successivamente, la Squadra Paracadutisti del Gruppo Operativo Incursori, eredi diretti di uomini che hanno partecipato alla Seconda Guerra Mondiale con immenso coraggio, hanno dato dimostrazione di un lancio di precisione con la tecnica della caduta libera dalla quota di circa 1.500 metri da un elicottero EH 101 (del I Gruppo elicotteri della Marina Militare Maristaeli di Luni), dispiegando con orgoglio la Bandiera della Forza Armata, lo Stemma delle Quattro Repubbliche Marinare, la Bandiera del GOI e quella della città di Gaeta.

La Squadra Paracadutisti del Gruppo Operativo Incursori (GOI)

I festeggiamenti sono proseguiti, oltre che con la dimostrazione dei mezzi dell’equipaggiamento della Marina, con l’invito degli astanti a volgere un pensiero ai marinai che sono impegnati in mari e terre lontani, in attività operative a servizio del Paese, impegnati, inoltre, in attività nazionali e multinazionali, distanti dalla patria e dai propri affetti.

In seguito agli interventi del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, del capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ammiraglio Enrico Credendino e del ministro della Difesa, la cerimonia è stata dedicata alla consegna delle onorificenze.

LA CONSEGNA DELLE ONORIFICENZE

È stata conferita la Medaglia d’Argento al Valore di Marina alla Bandiera del 1° Reggimento San Marco, per motivi legati al Covid-19.

Infatti, nel corso degli eventi legati alla pandemia, la Brigata, è sempre intervenuta prontamente e senza mai tirarsi indietro a favore dei cittadini, allestendo posti medici avanzati presso gli ospedali “Carlo Urbani”, di Jesi e “Dimiccoli”, di Barletta.

La Bandiera del 1° Reggimento San Marco

Si è assistito, inoltre, alla consegna della Medaglia di Bronzo al Valore di Marina al Sottocapo (all’epoca in cui si sono svolti i fatti, nel 2016) di 1^ Classe Francesco Raguso e della Medaglia di Bronzo al Merito di Marina al Sergente (nello stesso anno) Flavio Cairo.

Entrambi, durante una complessa operazione di salvataggio nelle acque dello Stretto di Sicilia si sono adoperati con grande coraggio e immediatezza a favore di 120 migranti a bordo di un gommone.

Consegna delle onorificenze al Sottocapo 1^ Classe Francesco Raguso e al Sergente Flavio Cairo

Un altro momento significativo e altissimo dal punto di vista morale è stato il conferimento della Bandiera di combattimento alla Nave Marceglia, uno degli elementi simbolici che segna il legame dell’unità con la Patria.

Si tratta del solenne momento in cui l’equipaggio giura di difendere, anche a costo della vita, quel simbolo.

La bandiera viene custodita in un bauletto, importante per il suo legame con la tradizione e la nave.

Il conferimento della Bandiera di combattimento alla Nave Marceglia

IL MESSAGGIO TRAMANDATO DALLA FORZA ARMATA

Il messaggio culturale che quotidianamente viene tramandato, in particolare ai più giovani, è che nulla si deve dare per scontato.

Supporto logistico e alto livello di addestramento fanno sì che la Forza Armata, con il sostegno di alti livelli di tecnologie disponibili sia sempre pronta ad intervenire in ogni occasione alla quale è chiamata,

Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini

IL DISCORSO DEL MIMNISTRO

Di seguito, Report Difesa pubblica il testo del messaggio del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini: “Donne e uomini della Marina Militare, solcare i mari è un’attività di tale fascino e così radicata nello spirito dell’umanità, e specialmente in quello della nostra cultura mediterranea, che non credo occorra indugiare sui motivi che vi hanno spinti a diventare quel che siete.

 Vorrei però soffermarmi su un aspetto meritevole di attenzione: fare questa scelta di vita, garantendo al contempo la sicurezza dei propri concittadini, è qualcosa che aggiunge nobiltà e senso di responsabilità all’avventura. E per questo, di tutto cuore, vi ringrazio, come Ministro ma soprattutto come italiano. 

 La Marina Militare, grazie alle sue spiccate capacità di proiezione è, infatti, una delle colonne portanti dell’apparato difensivo nazionale; e, più ampiamente, lo è di un Paese, l’Italia, che si protende verso il mare e che nel mare ha spesso trovato la rotta dei propri maggiori successi, dall’antichità classica alle Repubbliche Marinare i cui emblemi, non a caso, sopravvivono nello stemma al centro della Bandiera della Marina Militare e nel “jack” che sventola sulle prore.

 Molti e importanti sono i compiti istituzionali della Forza Armata alla quale avete l’onore e la responsabilità di appartenere: dalla vigilanza delle aree marittime di interesse nazionale – a partire dalle acque territoriali – alla protezione degli interessi del Paese in ambito internazionale, attuata attraverso la presenza di unità aeronavali italiane nel Mediterraneo Allargato.

 Mediterraneo: una parola che si ripropone spesso, e non per mera coincidenza; quest’ultimo, infatti, è a tutt’oggi una via di transito che ospita circa il 20% del traffico marittimo mondiale e che rappresenta la rotta più rapida, sicura ed economica tra Indo-Pacifico e Atlantico. È, insomma, uno spazio di mare che per noi e per il mondo è opportunità di crescita, e per l’Italia, nello specifico, è destino geografico e responsabilità operativa.

 Ecco perché serve vigilare incessantemente sulla sua sicurezza; e sono certo che Voi, donne e uomini della Marina Militare, eredi del patrimonio etico e morale tramandato da eroi come Luigi Rizzo, continuerete a essere all’altezza di questo compito, arduo ma stimolante.

Rammentate sempre che l’Italia ha un forte legame con la vostra storia, che ama ciò che vi contraddistingue, che Vi ammira; e che, oggi come ieri, richiede la vostra opera insostituibile di professionisti del mare. Oggi come ieri, ne sono certo, risponderete “ci siamo!”.

 Per questa ragione va a Voi, e a chi raccoglierà in futuro il vostro testimone, la gratitudine profonda del Paese.

 Viva la Marina Militare!

Viva le Forze Armate!

Viva l’Italia!

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