Di Lia Pasqualina Stani
Civitavecchia (Roma) Nel 1962, incrociata nel Mediterraneo dalla portaerei americana USS Indipendence, la Nave Scuola “Amerigo Vespucci” della Marina Militare italiana fu definita come la “più bella nave del mondo”. A prora dell’Unità, i raggi del sole fanno brillare la “polena” realizzata per rappresentare il celebre navigatore. Fu progettata nel maggio del 1930 e nove mesi dopo, il 22 febbraio del 1931, fu varata a Castellammare di Stabia (Napoli).

Inizio passerella di Nave Vespucci
E da oggi fino a sabato sara’ attraccata alla banchina Cialdi n° 8, del porto di Civitavecchia (Roma).
A fine maggio, dopo sei mesi circa – come specificato durante la conferenza stampa del Comandante, il Capitano di Vascello Roberto Recchia – sono state eseguite sia manutenzioni straordinarie riguardanti i tre alberi verticali (trinchetto, maestra e mezzana) ed il bompresso di prora, sia manutenzioni ordinarie per gli impianti di bordo, le parti in legno della nave, la sostituzione dei cavi di cima in fibra vegetale, il controllo delle vele in tela e la revisione delle undici imbarcazioni.
Notevole il contributo delle professionalità dell’equipaggio della nave, del supporto ricevuto dal personale dell’arsenale di La Spezia e dell’industria privata.

Due degli “alberi” di Nave Vespucci
Dopo 87 anni fin dal giorno del suo varo, a bordo di Nave Vespucci si addestrano i cadetti, gli allievi ufficiali della prima classe dell’Accademia Navale di Livorno, gli allievi volontari della ferma prefissata quadriennale (VFP4) della Scuola Sottufficiali della Maddalena e gli allievi del collegio navale ora Scuola Militare “Francesco Morosini” di Venezia.
Durante la campagna addestrativa, la Vespucci diventa una vera scuola “galleggiante” per gli allievi impegnati quotidianamente in numerose attività didattiche ed addestrative dove imparare tecniche marinaresche e approfondire la formazione etico-militare, al fine di fare propri i valori di fedeltà, disciplina e senso del dovere.
In modi da acquisire l’importanza del lavoro di squadra che caratterizza ogni marinaio nell’assolvimento dei compiti della Forza Armata al servizio della collettività.

Il Comandante di Nave Vespucci, il C.V. Reccha
La prima fase di pre-campagna, è iniziata lo scorso 4 giugno, imbarcando 81 allievi in ferma prefissata quadriennale (VFP4) della Scuola Sottufficiali della Maddalena, con la prima sosta a Palermo, dove la nave è tornata dopo 20 anni.
L’Unità dirigerà, dopo la sosta a Civitavecchia, verso La Spezia dove dal 19 al 23 giugno sarà protagonista della 6° edizione del Seafuture 2018, evento dedicato alle innovazioni navali e marittime e di importanza strategica per lo sviluppo di opportunità di business per le imprese nazionali ed internazionali del “comparto difesa”. Proseguendo la navigazione nel Mar Tirreno e nel Mar Ligure, con le soste di Genova e Livorno, gli allievi VFP4 saranno avvicendati a fine giugno dagli allievi della prima classe dell’Accademia Navale di Livorno.
Il 1°luglio è prevista la partenza per la Campagna di Istruzione 2018. Dal Nord Europa al Nord Atlantico fino ad arrivare ad una delle soste più attese, quella nella città di Reykjavik, capitale dell’Islanda. “Non chi comincia ma quel che persevera” non è solo il motto del Vespucci, è un forte incoraggiamento per l’equipaggio e gli allievi, testimoni dell’eccellenza italiana ed il prestigio delle nostre Forze Armate in giro per il mondo.
A fine conferenza stampa, il Comandante Recchia, ha sottolineato l’impegno che la Marina Militare svolge in collaborazione con “Mare Vivo” per la tutela dell’ambiente e del mare.
A presentare il progetto “Mare Mostro”, campagna contro l’inquinamento della plastica in mare e non solo, iniziata a bordo del Vespucci nel 2016, Maria Rapini che ha illustrato le linee generali del progetto.

Il “motto” di Nave Vespucci
“Per l’allievo essere a bordo del Vespucci – dichiara il Comandante Recchia – è un punto di arrivo. L’anno svolto in Accademia ha un obiettivo, la campagna di istruzione e come ricordo il motto della nave, è solo l’inizio. Bisogna poi perseverare per raggiungere ulteriori obiettivi che ognuno si prefigge. Gli allievi a bordo hanno una luce nei loro occhi. Mostrano passione, entusiasmo e voglia di vivere pienamente, con consapevolezza, questa esperienza unica”.
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