Marina Militare, Nave “Alliance” termina la quarta missione al Polo Nord. Una settimana di attività l largo delle Isole Svalbard

Bergen. La nave polivalente di ricerca “Alliance” è entrata nel porto di Bergen. E’  terminata così la sua quarta missione al Polo Nord. Una missione che pone fine anche all’High North 19, campagna di Geofisica marina del programma pluriennale di ricerca in Artico della Marina Militare.

Attività a bordo di Nave Alliance

La campagna “High North 19”, coordinata dall’Istituto Idrografico della Marina, ha visto lo sviluppo di una ricerca congiunta, sinergica e multidisciplinare, volta alla continuità nel tempo e nello spazio di osservazioni dell’ambiente marino al largo delle Isole Svalbard.

Presenti a bordo di Nave “Alliance” personale e ricercatori dell’Istituto Idrografico e dei principali enti nazionali e internazionali quali CNR, ENEA, European Research Institute (ERI), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS), Centro di Ricerca Unione Europea (JRC-EU) e NATO STO-CMRE.

Nave Alliance, al comando del Capitano di Fregata Andrea Crucitti, è un’unità polivalente da ricerca.

Ha un equipaggio composto da 48 militari e imbarca, per l’occasione, un gruppo di ricerca costituito da 19 scienziati provenienti dall’Istituto Idrografico della Marina Militare, dal NATO CMRE e da diverse organizzazioni nazionali e internazionali. Coordinatore scientifico è la professoressa Roberta Ivaldi dell’Istituto Idrografico della Marina Militare.

Attività su nave Alliance nell’Artico

La campagna in mare, in questo periodo dell’anno, si presentava già alla partenza una sfida non solo per le particolari attività da svolgere, ma soprattutto per le caratteristiche ambientali.

Infatti, le rigide condizioni polari riscontrate in questo periodo, con temperature sotto lo zero e venti fino a 65 nodi, hanno costantemente accompagnato l’attività di esplorazione e monitoraggio di “High North 19”.

La campagna si è concentrata in una settimana di attività molto intensa al largo delle Isole Svalbard nel Mar di Norvegia, con campionamenti di dati ambientali in oltre 50 stazioni per misure bio-ottiche, acustiche, di inquinamento marino, macro, micro-nano plastiche, biogeofisiche della colonna d’acqua e la mappatura dei fondali lungo un percorso di 800 miglia nautiche nelle circa 2300 miglia nautiche percorse in totale dopo la partenza da Tromsø.

Particolare attenzione è stata rivolta al significato nella continuità temporale e spaziale della registrazione di dati dell’ambiente marino, della colonna d’acqua e dei fondali, con il recupero, la manutenzione e il riposizionamento di strumenti fissati agli ancoraggi S1 e ID2 (mooring S1 e ID2). Questi mooring sono due punti di osservazione del sistema osservativo internazionale delle Svalbard (SIOS – SvalbardIntegrated Arctic Earth Observation System) che dal 2014 raccolgono dati grazie all’impegno di CNR, OGS e, dal 2017, dell’Idrografico della Marina.

Durante la navigazione sono stati, inoltre, acquisiti dati meteorologici marini (vento, moto ondoso, corrente, pressione atmosferica, precipitazioni, temperatura e umidità dell’aria) per l’affinamento di modelli previsionali meteorologici e lo sviluppo di uno strumento che supporti la navigazione polare con il progetto ARNACOSKY nella sostenibilità ambientale e conoscenza del One Ocean.

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