Civitavecchia (Roma). E’ iniziata l’operazione antipirateria “Gabinia”.
Sarà impegnata, nei prossimi mesi, la Fregata “Luigi Rizzo” nel Golfo di Guinea, al comando del Capitano di Fregata Andrea Cecchini.
L’unità navale, partita dal porto di Civitavecchia lo scorso 24 febbraio e dopo uno scalo nel porto di Dakar (Senegal), sarà impegnata in uno dei tratti di mare del mondo più a rischio per gli attacchi di pirateria, ma allo stesso tempo di estrema rilevanza per il nostro Paese.
Avrà come obiettivo la vigilanza marittima a tutela degli interessi nazionali e della sicurezza delle vie marittime ma anche la cooperazione con le Marine dei Paesi rivieraschi per aumentare la reciproca conoscenza e fiducia e per contribuire al miglioramento delle condizioni di sicurezza nella regione.
Su nave Rizzo, in partenza per una lunga missione, ci sono idealmente tre Ministeri: Difesa, Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, dello Sviluppo Economico.
“Questo è un segnale di coesione del Sistema Paese – ha detto il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino – verso la marittimità. Idealmente il cluster marittimo nazionale oggi è qui insieme e la Difesa, che del cluster marittimo nazionale è una costola fondamentale, è quella che consente a tutti gli attori di operare in piena sicurezza sul mare e dal mare”.
“La Marina Militare – ha aggiunto. è al servizio della comunità: quello che succede nel Golfo di Guinea ha un diretto impatto sul nostro Paese, sulla nostra industria e sul nostro commercio marittimo”.
Alla cerimonia di saluto nel porto di Civitavecchia (Roma), presenti oltre all’Ammiraglio Credendino, il Comandante in capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Aurelio De Carolis.
L’Ammiraglio De Carolis, nel corso del suo intervento ha dichiarato: “Nave Rizzo parte per la terza volta verso il Golfo di Guinea, dove assolverà una complessa e articolata missione di sicurezza marittima, a garanzia dei ruoli di polizia dell’alto mare, di diplomazia navale e di cooperazione securitaria”.
Ed ha aggiunto: “Il 2022 segna anche il consolidamento di un livello maggiore di presenza e regolarità nell’azione della Marina nel Golfo di Guinea, raggiungendo gli 8 mesi all’anno. La presenza di navi della Marina in questo Golfo e in tutte le aree del Mediterraneo allargato da dimostrazione di un approccio sempre più inter-istituzionale, multidimensionale e multidisciplinare alla sicurezza marittima e alle attività della Forza Armata fuori dai confini nazionali”.
L’attività dell’unità navale italiana è, inoltre, anche l’occasione per portare avanti i progetti di collaborazione tra la Marina Militare e la Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus, attraverso l’imbarco a bordo di apparecchiature sanitarie destinate agli ospedali africani identificati in collaborazione con le autorità diplomatiche italiane sul posto: una “missione nella missione”, dal significativo valore sociale e umanitario.
Nave Rizzo pattuglierà le acque del Golfo di Guinea fino a giugno.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, con risoluzione n. 2039 del 2012, ha espresso profonda preoccupazione per la minaccia che la pirateria nel golfo di Guinea rappresenta per la navigazione internazionale ed ha sollecitato gli stati ad adottare efficaci misure per contrastarle.
Il fenomeno ha seriamente compromesso l’attività mercantile nazionale nell’area, dove si concentrano importanti interess
Approfondimenti sull’Operazione Gabinia
L’apertura del Teatro Operativo del Golfo di Guinea è stata decisa dall’autorità politica in base a comprovate esigenze di prevenzione e contrasto della pirateria marittima.
Il Golfo di Guinea è, infatti, internazionalmente considerato molto pericoloso per numero di attacchi e incidenti di pirateria ai danni delle imbarcazioni e degli equipaggi in transito, commerciali ed energetici italiani, (si consideri che la Nigeria è, dopo il Sudafrica, il secondo mercato di destinazione delle merci italiane in questa macroregione).
È emersa quindi la necessità dell’intervento della Marina Militare nel Golfo di Guinea.
Secondo l’articolo 111 del Dlgs n 60/2010, Codice dell’Ordinamento Militare, rientra infatti nell’alveo delle competenze istituzionali della Marina Militare la maritime security, in particolare la vigilanza a tutela degli interessi nazionali e delle vie di comunicazione marittime al di là del limite esterno del mare territoriale, ivi compreso il contrasto alla pirateria e la protezione degli equipaggi italiani da atti ostili e minacce terroristiche.
La “sicurezza marittima”, in un contesto geopolitico globalizzato, ha assunto un valore strategico, in quanto elemento imprescindibile per la pace ed il benessere economico e sociale della comunità internazionale, basti pensare che circa il 90% del trasporto mondiale delle merci avviene via mare.
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