ROMA. Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, ha officiato, oggi, la messa solenne in onore di Santa Barbara, Patrona della Marina Militare.
La cerimonia si tenuta a Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano alla presenza del presidente della Commissione Difesa Antonio Minardo, del capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, del capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino e di numerose autorità militari, civili e religiose.
Le reliquie della Santa, pervenute dal tempietto dell’oratorio della Chiesa di San Martino a Burano, sono state esposte in Basilica, dopo una precedente ostensione in Biblioteca Storica a Palazzo Marina.
La banda musicale della Forza Armata e il “Coro dell’Aventino” dell’Associazione Musicale “RomainCanto” hanno accompagnato la celebrazione.
Nella sua omelia Monsignor Marcianò ha ricordato come “celebrare Santa Barbara significa per noi ricordare una Santa Martire capace di capire e testimoniare cosa significhi perdere la vita e farne un dono per gli altri. È questo ciò che serve per portare avanti un impegno come quello della Marina Militare Italiana, oggi sempre più chiamata a dimostrare come la difesa, dei nostri mari e nei nostri mari, sia davvero una difesa di vite umane”.
Il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, dopo la lettura della Preghiera del Marinaio, durante il suo discorso di auguri ha ricordato: “Ripercorrendo la storia di Santa Barbara riflettiamo sullo spirito di sacrificio e sul senso del dovere, valori che ispirano ogni giorno il servizio reso dal personale che opera con tenacia per fronteggiare il gravoso impegno della Marina negli scenari attuali, affrontandolo insieme alle famiglie con dignità e grande senso di responsabilità. Trovo eccezionale la disciplina che ciascun marinaio esprime nella quotidianità, in modo silenzioso, il coinvolgimento appassionato nelle attività che scandiscono la normalità del servizio, consapevoli che in un equipaggio il contributo del singolo e la reciproca solidarietà rappresentano tasselli importanti per il successo della missione”.
Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscuro, che al “quattro del mese di Dicembre, regnante Massimiano Imperatore, ed essendo preside Marziano…” (circa nel 228 d.C.), fu incenerito da un fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi.
La martire, nell’imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: “Tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita l’orazione della tua ancilla… Pregoti il Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio, mandali grazia per tua misericordia“.
Da queste espressioni si percepisce l’intenso intreccio che lega Santa Barbara agli uomini della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco, ma anche agli Artiglieri e ai Genieri dell’Esercito.
La leggenda spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo, presso ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, è presente sulle pareti un’immagine della Santa perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto “Santa barbara”.
Il 4 dicembre di ogni anno uomini e donne della Marina Militare e quanti operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente la loro Santa Patrona. È tradizione, infatti, a bordo delle navi e presso tutti gli enti e i comandi della Forza Armata commemorare la ricorrenza di Santa Barbara.
Le donne e gli uomini dei Vigili del Fuoco festeggiano il 4 dicembre la propria Patrona in tutte le strutture presenti sul territorio nazionale e nella commemorazione ripercorrono le attività svolte durante tutto l’anno per la salvaguardia e l’incolumità delle persone, l’integrità dei beni e dell’ambiente, la difesa civile e la prevenzione incendi.
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