Marina Militare, sul naufragio di migranti dell’11 ottobre 2013 la Forza Armata ribadisce: “Non abbiamo mentito”

Roma. La Marina Militare risponde alle notizie pubblicate sul settimanale “L’Espresso e riguardanti l’inchiesta in corso per il naufragio di un barcone carico di migranti del 11 ottobre 2013, avvenuto a 60 miglia a sud di Lampedusa (numerosi i morti ed i dispersi). In quell’evento ci fu l’intervento di Nave Libra e di una motovedetta maltese.

Un padre cerca di salvare dall’annegamento il figlio, in uno dei tanti arrivi di migranti

“Respingiamo fermamente le accuse di aver mentito – ha scritto in una nota la Forza Armata – o di aver fatto asserire cose inesatte o di aver fornito informazioni incomplete”.

La Marina ha preso atto di quanto riportato dalla settimanale è valuterà “ogni iniziativa utile a salvaguardare la Forza Armata e l’onore, la professionalità, l’attaccamento al servizio e alle istituzioni delle donne e degli uomini della Marina Militare”.

Inoltre, viene spiegato nel comunicato “nello specifico le dichiarazioni rese in ogni occasione rilevano essere coerenti con le risultanze delle indagini svolte dall’autorità giudiziaria inquirente, già in possesso di tutte le registrazioni sottoposte al relativo vaglio, ora rese note, solo parzialmente, dagli organi di stampa”.

La Marina Militare conferma la propria grande fiducia nell’operato della magistratura a cui è stato fornito, sin da subito, tutto il materiale disponibile presso il Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) e presso il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera nella sua funzione di Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo (I-MRCC – Italian Maritime Rescue Coordination Centre).

L’intervento di mezzi della Guardia Costiera per salvare un barcone di migranti

“Siamo certi – aggiunge ancora la Forza Armata – di avere fatto il nostro dovere come Istituzione”. Ed ora, “attendiamo con serenità gli esiti del procedimento giudiziario. Qualora dovessero emergere, in sede giudiziaria, responsabilità definitive dei singoli, saranno adottati con tempestività, fermezza e decisione i provvedimenti del caso”.

“La vicenda umana – prosegue la nota –  quella giuridica, le iniziative mediatiche, legittime e comprensibili, nonché le ricostruzioni giornalistiche quando ancora le attività giudiziarie sono in corso, non possono scalfire, delegittimare o sminuire l’evidenza del servizio reso dagli uomini e le donne della Marina Militare che da sempre con slancio, mettendo a repentaglio anche la propria incolumità, con spirito di sacrificio ed abnegazione, si sono prodigati nel salvataggio, negli ultimi anni, di centinaia di migliaia di persone in mare ed in difficoltà”.

La Marina Militare, conclude il comunicato, “è bene a conoscenza, per tradizione ed etica, di quale sia il valore di una vita di chi va per mare”. E ribadisce il cordoglio per le migliaia di sfortunate persone che hanno perso la vita in mare ed è vicina e solidale ai famigliari e ben ne comprende il dolore e la tristezza.

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