Di Chiara Cavalieri*
DOHA. Il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha partecipato oggi allo straordinario vertice arabo-islamico di Doha, convocato in risposta al recente attacco israeliano contro obiettivi in Qatar.
Un evento ufficiale che si intreccia con un messaggio sorprendente: quello dei Fratelli Musulmani, che per la prima volta abbandonano la retorica estremista e adottano un linguaggio diplomatico, calmo e cortese.

Al-Sisi ha tenuto un discorso in cui ha presentato la visione egiziana della crisi, ribadendo i principi di politica estera del Cairo a sostegno di sicurezza e stabilità regionale:
●L’aggressione israeliana contro il Qatar rappresenta una grave violazione del diritto internazionale e una seria minaccia alla sicurezza nazionale araba e islamica.
● Il comportamento sconsiderato e destabilizzante di Israele rischia di allargare il conflitto e spingere la regione verso una nuova escalation.
● L’illegalità e l’arroganza israeliana richiedono che il mondo arabo e islamico agisca unito per affrontarle.
Il messaggio inaspettato della Fratellanza
Parallelamente, Salah Abdel Haq, guida suprema ad interim dei Fratelli Musulmani, ha inviato un messaggio al vertice in cui chiede di “unire i ranghi” e “costruire un’equazione deterrente” contro “l’arroganza israeliana”.
Tono istituzionale, lessico da diplomazia internazionale, e – fatto ancor più significativo – nessun riferimento diretto ad Hamas né alla “resistenza”.
Al loro posto, espressioni neutre come “sollievo per la popolazione di Gaza” e “fermare l’aggressione”.
Secondo l’esperto di sicurezza Mohamed Makhlouf, si tratta di un “riconfezionamento tattico”:
“Per la prima volta, nessuna minaccia o slogan. È come se il gruppo volesse riposizionarsi come parte del consenso arabo, non come un attore esterno.”
Il Maggiore Generale Adel Azab, ex responsabile della lotta all’estremismo, conferma: “La Fratellanza cerca di prendere le distanze da Hamas, almeno temporaneamente, per ripresentarsi come voce unificante. Non è un cambiamento di dottrina, ma un espediente per guadagnare tempo dopo anni di isolamento.”
Makhlouf conclude con ironia: “La Confraternita cambia pelle più velocemente di un serpente. Ieri motolov incendiari, oggi diplomatici. Non serve una revisione intellettuale, ma un’agenzia di marketing per brevettare l’arte del cambio di maschera.”
Il contesto del vertice
La riunione dei ministri degli Esteri arabi e musulmani è iniziata ieri a Doha.
L’incontro straordinario di due giorni è stato convocato in risposta all’attacco israeliano del 9 settembre contro la residenza di leader di Hamas in Qatar, azione condannata come palese violazione della sovranità del Qatar, Paese che da anni svolge un delicato ruolo di mediazione tra Israele e Hamas, in coordinamento con Egitto e Stati Uniti.
*Presidente della associazione Italo-Egiziana Eridanus e vicepresidente del Centro Studi UCOI-UCOIM.
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