Medio Oriente: Iran e Houthi attaccano Israele. Si tratta della ritorsione per il raid sul consolato iraniano di Damasco del 1° aprile scorso

Di Fabrizio Scarinci

TEL AVIV. Secondo quanto si è avuto modo di apprendere, diverse dozzine di droni kamikaze e missili da crociera sarebbero stati lanciati dall’Iran in direzione di Israele. Altri sistemi missilistici sarebbero, poi, stati lanciati dai ribelli Houthi dello Yemen.

Un drone iraniano in fase di lancio

L’azione, che dovrebbe configurarsi come una risposta ad un raid israeliano del 1° aprile scorso contro il consolato iraniano a Damasco (dove sarebbero rimaste uccise sedici persone, inclusi sette membri del Corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica) non giunge certo inaspettato.

Quando i lanci abbiano effettivamente avuto luogo non è ancora chiaro, anche se, a quanto pare, dovrebbero volerci diverse ore prima che tutti i  sistemi impiegati nell’attacco raggiungano il territorio dello Stato Ebraico.

Ovviamente, anche in ragione dei sistemi lanciati, da parte delle IDF ci si aspetta che siano in grado di neutralizzare in volo gran parte della minaccia.

Un sistema David's Sling

Un sistema di difesa antimissile David’s Sling. In dotazione alle IDF, tali sistemi risultano in grado di intercettare diverse tipologie di minacce

In un videomessaggio di qualche decina di minuti fa, il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha rassicurato la Nazione spiegando come, nel corso degli ultimi anni, e ancora di più nel corso delle ultime settimane, Israele si sia preparato alla possibilità di un attacco diretto da parte dell’Iran.

Egli ha, poi, proseguito sottolineando che “chiunque faccia del male ad Israele subirà un’adeguata ritorsione; parole che non dovrebbero essere prese sottogamba anche in ragione del fatto che, nei giorni scorsi l’aeronautica di Tel Aviv avrebbe condotto un esercitazione tesa a simulare una rappresaglia contro il territorio iraniano nel caso Teheran avesse lanciato un attacco contro Israele.

Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu

Dal canto suo, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è detto pienamente solidale con Tel Aviv. Sulla sua stessa lunghezza d’onda diversi altri leader occidentali.

Quanto alla Guida suprema iraniana Ali Khamenei, egli ha si è, invece, espresso ripubblicando il video del suo discorso pronunciato in occasione della festa di fine Ramadan, in cui annunciava che «il regime malvagio» sarebbe stato «punito» per l’attacco al consolato iraniano.

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