Medio Oriente: Israele intensifica la campagna contro Hezbollah

Di Fabrizio Scarinci

TEL AVIV. Israele ha fortemente intensificato le proprie azioni d’attacco contro Hezbollah.

Da questa mattina, infatti, l’Aeronautica di Tel Aviv ha iniziato a colpire, praticamente senza sosta, in diverse aree del Libano.

Stando a quanto riportato, i jet e i droni di Tel Aviv avrebbero lanciato 1.400 munizioni contro oltre 1.100 obiettivi, colpendo numerose strutture utilizzate da Hezbollah per immagazzinare razzi, missili, droni e sistemi di lancio.

Gli effetti di uno dei recenti attacchi di Tel Aviv

Secondo i dati diffusi dalle autorità libanesi, questi attacchi avrebbero provocato almeno 274 morti e 1024 feriti; un bilancio verosimilmente destinato a crescere nel corso delle prossime ore.

Dal canto suo, il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha specificato come Israele si consideri in guerra con Hezbollah e non con il Libano, invitando i civili ad abbandonare le zone del conflitto e a “non lasciare che le loro vite e quelle dei loro cari vengano messe in pericolo da Hezbollah”.

Come noto, Israele e il “Partito di Dio” si bersagliano a vicenda fin dai primi giorni del conflitto di Gaza.

Nel corso degli ultimi mesi, però, il livello di tensione sembrerebbe aver davvero superato il livello di guardia.

A fine luglio, infatti, le Forze di Difesa Israeliane hanno condotto con successo un raid finalizzato all’uccisione del consigliere militare di Nasrallah Fuad Shukr, responsabile di un’attacco costato la vita a 12 bambini.

Non molte ore dopo, l’attacco in questione è stato seguito da quello, avvenuto a Teheran, contro il leader di Hamas Ismail Haniyeh.

Un F-15 dell’Aeronautica Israeliana

Come noto, sia la Repubblica Islamica dell’Iran che Hezbollah hanno immediatamente promesso una forte rappresaglia nei confronti dello Stato Ebraico; una promessa a cui l’Iran non ha ancora tenuto fede (ufficialmente anche per via della scelta israeliana di riprendere i negoziati con Hamas) ma che il “Partito di Dio” si è, invece, sforzato di onorare, pur non riuscendo pienamente nei suoi intenti, dato che lo scorso 24 agosto, poco prima che le sue forze lanciassero l’attacco, i suoi piani sarebbero andati sostanzialmente in fumo per via di una devastante azione preventiva condotta dagli israeliani con oltre 100 aerei da combattimento.

A quel punto gli Hezbollah avrebbero comunque lanciato tra i 200 e i 300 razzi (oltre a una ventina di droni Kamikaze) contro 11 installazioni militari di Tel Aviv collocate nel nord di Israele, ma senza grandi risultati.

Nel corso degli ultimi giorni, poi, si sono succeduti gli attacchi (quasi certamente israeliani, anche se non rivendicati) mediante l’esplosione dei cercapersone, dei walkie-talkie e dei dei pannelli solari, che hanno paralizzato l’intero sistema di comunicazione dell’organizzazione terroristica.

Alla luce di questi fatti, sembrerebbe, quindi, che Tel Aviv, sia ormai intenzionata a regolare definitivamente i conti non solo con Hamas ma anche con Hezbollah.

Non a caso, nel corso degli ultimi giorni le IDF avrebbero intrapreso una massiccia opera di potenziamento delle proprie forze lungo il confine con il Libano, mentre le voci sulla possibile apertura di un fronte terrestre anche in tale scacchiere si sarebbero recentemente fatte molto più insistenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore