Di Fabrizio Scarinci
PARIGI/BERLINO. I governi di Francia e Germania hanno raggiunto un’importante intesa riguardo al Programma MGCS (Main Ground Combat System) inerente lo sviluppo del carro da combattimento di nuova generazione che dovrebbe sostituire i Leopard in dotazione all’Esercito tedesco e i Leclerc dell’Armée de Terre.
Firmato dai ministri della Difesa dei due Paesi (Sébastien Lecornu per la Francia e Boris Pistorius per la Germania), l’accordo arriva dopo un biennio piuttosto complicato, che ha visto le negoziazioni tra Parigi e Berlino procedere in un clima caratterizzato da numerose indecisioni e sospetti reciproci.

Rappresentazione digitale del nuovo carro franco-tedesco
L’intesa franco-tedesca porterà ora il Programma nella sua “Fase 1A”, che riguarderà 8 diverse aree di sviluppo, ossia piattaforma, connettività, sensori, simulazione, potenza di fuoco tradizionale, potenza di fuoco “innovativa”, protezione e infrastrutture.
Per ognuna di esse sono state selezionate una o due imprese, con l’obiettivo di mantenere per entrambi i Paesi una quota di partecipazione del 50%.
Riguardo, invece, all’ingresso di parti terze, è possibile che si debba attendere la firma dei contratti.
Tra i vari Paesi che potrebbero entrare a far parte del progetto vi è, notoriamente, anche l’Italia, attualmente impegnata nell’urgente opera di ammodernamento della sua componente MBT.

Un Carro C1 Ariete dell’Esercito Italiano nel corso di una recente attività addestrativa
In particolare, nel corso dei prossimi anni la componente corazzata del nostro Esercito dovrebbe passare dagli attuali 200 carri C1 Ariete (cifra che potremmo, in realtà, definire nominale, dato che i mezzi attualmente disponibili per il combattimento dovrebbero essere anche meno) ad una forza mista incentrata su 90/125 Ariete aggiornati allo standard C2 e 132 Leopard 2A8 IT prodotti su licenza.
Una soluzione che, comunque la si voglia giudicare, sembrerebbe avere un carattere essenzialmente temporaneo.
Anche per tale ragione, dall’estate 2022 l’Italia ha scelto di acquisire lo status di osservatore nell’ambito del Programma franco-tedesco.
Cionondimeno, prima del definitivo ingresso nell’MGCS, ci si aspetta una valutazione approfondita sulle reali opportunità offerte da un Programma che potrebbe essere già in buona parte definito sia dal punto requisiti operativi che da quello della partecipazione industriale.
Un passo importante al fine di arrivare ad una piena partecipazione del nostro Paese potrebbe, certamente, essere costituito dal Polo Industriale Terrestre Europeo a cui dovremmo presto dar luogo insieme alla Francia, che dovrebbe consentire l’integrazione e lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e, in definitiva, migliorare la cooperazione nell’ambito di programmi multinazionali come quello in questione.
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