Migranti: riprendono gli sbarchi a Lampedusa. Arrivati questa mattina piccoli gruppi. In Tunisia la Guardia Nazionale ha arrestato 14 scafisti

LAMPEDUSA (AGRIGENTO)dal nostro inviato. Sono ripresi, questa mattina, gli sbarchi di migranti al Molo Favoloro di Lampedusa (Agrigento).

L’arrivo dei migranti a Molo Favaloro di Lampedusa

Gli arrivi sono stati a piccoli gruppi di tunisini, bengalesi, siriani e un sudanese. Un totale di 90 persone, tutti uomini, tra loro anche dei minori non accompagnati.

In serata, 84 di loro sono stati trasferiti a Porto Empedocle (Agrigento).

Le attività di salvataggio e di recupero in mare sono state svolte dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera.

Un’unità della Guardia di Finanza rientra in porto, dopo l’attività di recupero dei migranti

Si tratta di numeri che l’hotspot gestito dalla fine del maggio scorso dalla Croce Rossa Italiana può sostenere (anche se si teme, nel pomeriggio o in serata, l’arrivo di numeri più consistenti di molto superiori alle 5 mila unità).

Un migrante soccorso dalla Croce Rossa Italiana

I migranti sono stati poi sottoposti all’identificazione e al fotosegnalamento da parte della Polizia di Stato.

I bengalesi, secondo quanto si è appreso, sono giunti a bordo di una imbarcazione in legno resinato mentre i siriani sono partiti, ieri sera, da Zwuara (Libia) a bordo di una imbarcazione in vetroresina della lunghezza di 7 metri con 2  motori da 150 Hp e taniche di 20 litri di carburante.

Per arrivare sull’isola siciliana i migranti hanno usato una APP sui cellulari. La loro barca e  stata sequestrata.
Intanto, in Tunisia, la Guardia Nazionale ha annunciato, oggi, che 14 trafficanti di esseri umani, soggetti a procedimenti legali e di sicurezza, sono stati arrestati a Sfax e Kerkennah, nelle ultime 48 ore.
Le unità di sicurezza hanno sventato cinque tentativi di attraversare illegalmente le frontiere marittime e sequestrato una somma di denaro in valuta e dinari tunisini.

Nei giorni scorsi, le autorità tunisine avevano annunciato di aver sventato 117 operazioni di migrazione irregolare in diverse regioni del Paese, via terra e via mare.

In un comunicato della Guardia Nazionale viene spiegato che, nel corso di queste operazioni, sono stati salvati 2.507 africani subsahariani e tunisini.

La nota ufficiale ha aggiunto che almeno 30 persone, tra cui “scafisti e mediatori”, sono state arrestate nel corso di operazioni volte a contrastare i tentativi di migrazione irregolare.

Le operazioni messe in atto “avevano come obiettivo i tentativi di migrazione attraverso i confini marittimi e terrestri”.

La maggior parte delle persone salvate stava tentando di migrare irregolarmente dalle regioni di Sfax, Kerkennah e Mahdia.

Dal punto di vista prettamente politico il Governo Meloni cerca di trovare soluzioni all’interno dell’Unione Europea.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, come è stato anticipato dalle Agenzia di stampa, secondo quanto si incontreranno a margine del vertice Med9 di Malta, per discutere l’attuazione del piano in 10 punti presentato dalla stessa von der Leyen per consentire alla UE di affrontare la sfida della migrazione.

Ursula von der Leyen

“Noi vogliamo fare un accordo per un nuovo Patto: le ong che battono bandiera tedesca o di altro Paese raccolgono i migranti e li portano nei loro Paesi”, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Pronta è arrivata la risposta del leader del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber.

“Azioni unilaterali e non coordinate, come quelle delle navi delle ONG tedesche che trasportano i migranti nei porti italiani – – ha scritto in un tweet – non avvicinano l’accordo sulla riforma dell’immigrazione. Possiamo ridurre l’immigrazione illegale solo se lavoriamo insieme. Tutti i Paesi devono compiere uno sforzo per lavorare sull’adozione del patto sulla migrazione”.

Da parte sua il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. ha ribadito che “l’impegno nella lotta al traffico dei migranti deve unire i Paesi, la collaborazione col sistema ONU è fondamentale.  Il presidente Meloni l’ha ricordato pochi giorni fa alle Nazioni Unite. Dobbiamo ingaggiare una guerra totale e globale senza sconti ai trafficanti di esseri umani. L’impennata degli sbarchi deve imporre una riflessione seria”.

Il ministro della Giustiza, Carlo Nordio

Secondo i dati resi noti dalla Procura Nazionale Antimafia, nel biennio 2021-2022, nei registri delle Direzioni Distrettuali Antimafia (DDA), per i reati legati alla tratta di esseri umani, sono stati iscritti nuovi 166 procedimenti con un numero altissimo di indagati, ben 468.

Mentre, per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di migranti, sono stati iscritti 26 nuovi procedimenti con 92 indagati.

Solo presso la Procura Distrettuale antimafia di Palermo, nell’ultimo anno di riferimento (2022), i procedimenti giudiziari penali contro organizzazioni criminali per il reato di tratta e immigrazione clandestina sono aumentati del 171%.

Nordio ha poi ricordato l’apposito gruppo di lavoro, creato dalla Procura nazionale antimafia, dedicato al contrasto alla tratta di migranti.

A parte le attività di indagine, proseguono comunque le relazioni diplomatiche. Il ministro della Giustizia ha firmato due trattati con l’Algeria e la Libia.

E sulle relazioni tra i Paesi del Mediterraneo interessati alle migrazioni, il vice sindaco di Lampedusa, Attilio Lucia interpellato da Report Difesa ritiene che tutti i sindaci italiani facciano fronte comune. Rischiamo di essere invasi. Lampedusa da 30 anni che vive questa situazione. Sono arrivati 12 mila migranti nelle ultime settimane. Mi domando se, nel futuro. dovessero arrivare navi grandi che ne trasportano 20-30 mila che succede? Come a Bari nel 1991 con l’arrivo degli albanesi”.

L’arrivo degli albanesi a Bari nel 1991

Lo stesso vice sindaco, poi, a proposito dei numerosi barchini che hanno trasportato i migranti e che sono affondati provocando ora problemi ai pescatori ha detto che il Governo è pronto a prendere provvedimenti per recuperarli.

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