Migranti, riunione al Viminale con le ONG. Medici senza frontiere non firma. Minniti: “Vado avanti per la sicurezza del Paese”

Roma. Medici senza frontiere dice no al Codice per le Organizzazioni non Governative (ONG) voluto dal ministro degli Interni, Marco Minniti.

L’annuncio del diniego è stato dato, poco fa, dal direttore generale, Gabriele Eminente, al termine del vertice al Viminale.  Via libera, invece, per Save the children.

Un barcone di migranti

Parere contrario anche per l’altra ONG, la tedesca Jugend Rettet, presente oggi alla riunione ministeriale. Le altre organizzazioni non erano invece presenti.

Per chi non ha sottoscritto il Codice sono previste possibili “misure” da parte delle autorità italiane. Anche la spagnola Proactiva Open Arms ha già annunciato che non firmerà.

Le due riunioni, nei giorni scorsi al Ministero degli Interni, non sono dunque bastate a superare i dubbi e, su alcuni punti, l’aperta opposizione di alcune delle Organizzazioni attive nel Mediterraneo.

Il no è arrivato sull’impegno ad accogliere a bordo la Polizia giudiziaria e ad evitare il trasbordo di migranti su altre navi.

Venerdì scorso, al termine della seconda riunione, i tecnici del Viminale avevano predisposto la versione definitiva del Codice, accogliendo alcune richieste e chiarimenti invocati dalle organizzazioni. In particolare, nell’impegno a non trasferire i migranti soccorsi su altre navi, è stata inserita la frase: “eccetto in caso di richiesta del competente Centro di coordinamento per il soccorso marittimo e sotto il suo coordinamento, basato anche sull’informazione fornita dal capitano della nave”.

L’altro punto che ha visto il no delle ONG, quello della Polizia a bordo, è stato riformulato sottolineando che la presenza degli uomini in divisa avverrà “possibilmente e per il periodo strettamente necessario”. Non è stata accolta però la richiesta che i poliziotti a bordo siano disarmati.

Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, è comunque intenzionato a far entrare subito in vigore il Codice. “E’ essenziale per la sicurezza del Paese – ha detto – e chi non ha firmato dovrà accettare le conseguenze. Più del 40% dei migranti salvati arrivano in Italia su navi delle ONG”.

Intanto, il premier libico Fayez al Serraj conferma di aver chiesto all’Italia solo un sostegno logistico e programmi di formazione della Guardia costiera e di frontiera, oltre ad attrezzature ed armi moderne per le Forze Armate per salvare la vita ai migranti e per affrontare i trafficanti di esseri umani (nelle ultime ore 3 interventi di soccorso hanno fatto recuperare 285 migranti).

PER APPROFONDIRE

dichiarazioni_tunisi_24.07.2017

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