Migranti: svuotato l’hotspot di Lampedusa in attesa dell’arrivo di altre persone. Moltissimi i minori non accompagnati trasferiti a Porto Empedocle

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – dal nostro inviato. Tra poche ore nell’hotspot di Lampedusa (Agrigento) non ci sarà più alcun migrante.

Almeno al momento. Perché, nelle prossime ore, le condizioni meteo marine si presentano ottimali per una traversata dalle coste del Nord Africa fino a qui.

Un barcone carico di migranti

Dopo i trasferimenti di questa mattina a bordo del traghetto che collega Porto Empedocle (Agrigento) con l’Isola delle Pelagie di 19 adulti e 30 minori (presente anche una famiglia di siriani), questa sera saranno trasferiti il resto dei minori (circa un centinaio ancora presenti nella struttura gestita dalla Croce Rossa italiana).

I migranti provenivano dall’Africa sub sahariana e da quella settentrionale.

Le procedure di trasferimento hanno visto una squadra del Reparto Mobile della Polizia di Stato, di stanza a Catania garantire l’ordine pubblico.

Mentre i volontari della Croce Rossa,  a bordo di piccoli bus, li hanno portati all’imbarco del porto e fornito cibo e acqua.

Agenti della Polizia di Stato garantiscono la sicurezza nel momento del trasferimento dei migranti

Presente anche l’UNICEF.

Dopo 8 ore di traversata sul traghetto che, tra l’altro, trasportava anche e passeggeri, i migranti all’arrivo a Porto Empedocle sono saranno poi trasferiti in altre strutture nazionali.

Intanto, Report Difesa ha avuto modo di visitare l’hotspot gestito dalla Croce Rossa.

Una struttura che, nell’ordinario e nelle crisi, riesce a gestire con grandissima professionalità dei suoi operatori ogni momento delle giornata.

I circa 130 operatori (nel momento di massima crisi come quella delle scorse settimane il personale viene aumentato) garantiscono H24 servizi di logistica, accoglienza, sostegno sanitario e psicologico, cucina di pietanze che rispettano i principi religiosi dei migranti, pulizia del campo, piccole lezioni di italiano e altro ancora.

Nell’hotspot sono arrivati migranti da tantissimi Paesi dell”Africa subsahariana, dalla Guinea, dalla Costa d’Avorio, dal Camerun (sia area francofona che anglofona), Tunisia, Siria, Bangladesh.

Da Sfax (Tunisia) o dalla Libia poi partono diretti nel nostro territorio nazionale.

Migranti a bordo di uno dei due bus della Croce Rossa

I minori che partono o sono considerati una sorta di “investimento” futuro per le loro famiglie o perché hanno perso i genitori e quindi tentano la strada dell’approdo in Italia e di conseguenza in Europa. Hanno diritto a rimanere nel nostro territorio, spiega la Croce Rossa, fino al raggiungimento della maggiore età.

L’età media di questi ragazzi (molto poche le ragazze) hanno tra i 15 e i 17 anni, Ma ci sono stati, riferisce sempre la Croce Rossa, anche casi di minori tra i 9-10 e i 12 anni d’età che sono partiti da soli.

Una volta arrivati all’hotspot i migranti vengono informati sulle regole del Centro e dopo che i volontari si sono occupati degli aspetti “materiali” come la fornitura di cibo e acqua, vengono sottoposti ad uno screening sanitario e psicologico.

La distribuzione di acqua e cibo da parte della Croce Rossa

Vengono tutti dotati di un braccialetto che riporta il numero dello sbarco e la data di arrivo. Vengono anche dotati di badge con codice a barre per rendere rapida ed efficace ogni procedura da quando arrivano a quando vanno via.

La media della permanenza degli adulti è di un giorno e mezzo, sale anche a 5 giorni (per una diversa gestione delle procedure) per i minori non accompagnati. Se, invece, sono con la loro famiglia seguono le procedure del nucleo familiare.

E’ questo è un momento ritenuto molto importante. I migranti riferiscono di violenze e di torture subite.

Nella struttura una rete wifi e tantissime postazioni sia nelle stanze dove dormono che in grandi spazi comuni consentono di ricaricare i telefoni cellulari.

In caso di una forte emergenza per l’alto numero di arrivi, la Croce Rossa dispone di brandine per garantire a tutti di dormire. Numerose anche le postazioni di bagni.

La presenza di due telefoni a scheda magnetica è, invece, un’immagine di archeologia delle comunicazioni.

Ai migranti viene garantito anche uno spazio preghiera per tutte le religioni che possono essere rappresentate a seconda della loro provenienza.

E in attesa del possibile arrivo di altri, la macchina dell’accoglienza e della sicurezza è pronta. La domanda che però tutti si fanno è questa: quanti ne arriveranno? Lo sapremo nelle prossime ore.

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