Migrazioni, ecco il sostegno economico e di sicurezza italiano alla Libia

Roma. La presenza del premier libico di Tripoli, Fayez al-Serraj, oggi alla riunione del Gruppo di contatto per la rotta migratoria del Mediterraneo occidentale, è stata la conferma, per il Governo Gentiloni è stata una importante conferma delle relazioni tra Italia e Libia, Prima di partecipare al vertice, il premier Gentiloni ed al-Sarraj si erano incontrati a Palazzo Chigi per un colloquio.

La stretta di mano tra il premier libico di Tripoli e il capo del Governo, Gentiloni.

Intorno al tavolo erano seduti il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Paolo Gentiloni, il ministro dell’Interno Marco Minniti, i ministri dell’Interno di Germania, Francia, Austria, Slovenia, Malta, Svizzera, Algeria e Tunisia, insieme al Commissario europeo per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos ed appunto il premier libico.

Lo ha evidenziato anche il ministro degli Interni, Marco Minniti. “La sua presenza – ha detto – assume un valore particolare, considerata la situazione particolarmente impegnativa di queste ore a Tripoli. E testimonia l’impegno che nasce dal convincimento che la lotta ai trafficanti di esseri umani e la stabilità della Libia rappresentino due facce della stessa medaglia”.

Il ministro degli Interni, Marco Minniti.

La partecipazione, infatti, era stata in dubbio fino all’ultimo per quanto sta accadendo, in queste ore, nel Paese nord africano. Per il titolare del Viminale sono tre le questioni chiave riguardanti la Libia, da dove continuano ad arrivare oltre il 90% dei migranti. Stiamo parlando del controllo delle acque territoriali libiche, affidato alla Guardia costiera locale a cui l’Unione europea sta garantendo una formazione ad hoc; il controllo dei confini a sud del Paese, grazie anche al supporto di mezzi tecnologicamente sempre più avanzati ed il rispetto assoluto dei diritti umani.

Ed a proposito di diritti umani, Minniti ha evidenziato che i campi per i migranti debbano rispettare questi diritti. “Quando la Guardia costiera libica sarà pienamente operativa – ha detto – i migranti soccorsi saranno riportati in Libia. Ma i campi di accoglienza saranno allestiti insieme alle organizzazioni non governative e nel più assoluto rispetto dei diritti della persona”.

Unità in soccorso di migranti.

Per il Viminale questo è un punto molto importante, non cancellabile . “Sarebbe – ha proseguito – sarebbe un passo avanti notevole considerando che le condizioni di chi fa questi viaggi sono al limite del disprezzo della vita umana. Chi fugge da guerre e da carestie e ha diritto alla protezione, l’avrà. Gli altri dovranno essere rimpatriati: spetterà alla Libia fare certe valutazioni”.

Lo stesso Minniti ha poi smentito la notizia che tra Italia ed Unione europea si sia parlato di portare i migranti in Tunisia. “Non esiste – ha voluto precisare – non è mai stata aperta una discussione al riguardo”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Commissario Ue per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos.

Per venire incontro al Governo di al-Serraj, l’Italia è pronta a fare investimenti signficativi. L’Italia ha già stanziato 200 milioni nel Fondo Africa, l’Unione europea ha fatto altrettanto. Ora servono investimenti molto significativi. “La cattiva moneta del traffico degli esseri umani – ha ricordato Minniti – produce un indotto di convenienza economica: se si incide su questo indotto, bisogna garantire un’alternativa credibile”. Minniti pensa soprattutto alle donne e ai giovani: il numero dei minori non accompagnati arrivati in Italia “e’ aumentato in maniera angosciante e l’approvazione della legge che li riguarda, avvenuta nelle scorse settimane, rappresenta un grande segnale di civiltà giuridica”, ha evidenziato il ministro.

Le prime motovedette delle dieci che l’Italia ha in custodia dal 2011 dovrebbero essere consegnate alla Libia tra la fine di aprile e la prima metà di maggio. I primi novanta marinai libici sono stati già formati da istruttori europei, a bordo dellea nave italiana San Giorgio. Ora manca loro solo l’ultimo step per diventare pienamente operativi a bordo delle loro unità.

Unità della Guardia costiera libica.

Il capo del Governo, Paolo Gentiloni ha sostenuto che per rallentare il flusso di migranti dall’Africa all’Europa si deve “lavorare sulle cause dell’immigrazione e l’impegno europeo da questo punto di vista negli ultimi anni si è rafforzato molto”. “Nel lungo periodo – ha spiegato il premier – è solo lavorando sulle cause, sulle radici, che renderemo le differenze tra Africa e Europa meno stridenti e metteremo sotto controllo il fenomeno”.

Per Gentiloni occorre essere piu’ incisivi nella lotta contro i trafficanti, condividendo l’impegno a livello europeo e con i Paesi del Nord Africa.

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