Migrazioni, tutti i problemi in casa Merkel. E il capo del Governo italiano Conte chiede il rafforzamento di Frontex

Di Pierpaolo Piras

Berlino. Sul fenomeno delle migrazioni, Angela Merkel ha due problemi, può darsi tre.

Uno. La Cancelliera ha forte necessità di soddisfare le richieste di Horst Seehofer, il ministro dell’Interni della Germania, un omone di centro destra nonché leader della Democrazia Cristiana bavarese, principale sostegno della attuale “grande coalizione” tedesca, in materia di politica migratoria, il quale vuole che i migranti che hanno richiesto asilo in altri Stati, siano respinti al confine tedesco.

Sulle questione migranti la Merkel è in difficoltà

Per il suo stile oratorio tribunizio, è considerato il “Salvini” tedesco anche se non viene mai definito “populista”. Questa definizione spetta solo agli italiani . La questione è una criticità per la Merkel che su questo punto chiede la “solidarietà” italiana.

Ora è lei che la chiede. Il capo del Governo italiano, Giuseppe Conte, infatti, afferma che “le nostre frontiere coincidono con quelle dell’intera Unione Europea “ perché “non possiamo fare tutto da soli”.

Tanti sorrisi tra Conte e Merkel. Ma i problemi restano

Sono due linee differenti di politica internazionale. Merkel vorrebbe negoziare accordi di rimpatrio bilaterali con l’Italia e multilaterali con gli altri Paesi dell’UE. Ma pare che questa criticità sia stata superata nel corso degli ultimi colloqui con Conte.

Due. È stato concordato che la protezione delle frontiere esterne dell’UE e l’Agenzia di protezione di frontiera “Frontex” (https://frontex.europa.eu) dovrebbe essere rafforzata, ha affermato la Cancelliera tedesca.

Nel prossimo bilancio dell’UE dovrebbero essere stanziati più fondi per combattere l’immigrazione clandestina e maggiori fondi destinati allo sviluppo dell’Africa. Anche su questo la Merkel gradirebbe un accordo bilaterale mentre Conte aspira a coinvolgere tutta la UE. Entrambi, in ogni caso, dovranno tener conto dei Paesi europei più orientali, come l’Ungheria di Viktor Orban, già da tempo noti per la netta ostilità ad accogliere alcun migrante sul proprio suolo. Appare improbabile, quindi, che Merkel la spunti.

Tre. Nei suoi colloqui con la Cancelliera, il premier italiano chiede, col rafforzamento di Frontex, la creazione di Centri di asilo (Hotspot) dell’UE a Sud del Mediterraneo, come la Libia e lungo le vie di rifugiati in Niger e Ciad. In questi Centri, gli immigrati potrebbero richiedere asilo senza dover ricorrere alla pericolosa traversata del Mediterraneo subendo angherie e ricatti da parte degli schiavisti.

Anzi, di esso e le sue larghe maglie, Organizzazioni non governative (Ong) e trafficanti di esseri umani approfittano per la tratta indiscriminata per ogni dove. Ne aveva già discusso con il presidente francese Emmanuel Macron.

Insomma, l’Italia propone che la distribuzione automatica degli immigrati avvenga in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e rappresenta (finalmente!) nell’arena politica la sua ferma e futura indisponibilità a subire le problematiche migratorie che, come si è vista nel recente caso “Aquarius”, riguardano, però, tutta la UE.

Attualmente le forze in campo sono rappresentate, con sempre più credito, da Italia, Austria, Germania ed Ungheria. L’Inghilterra ha chiuso le porte già da molti anni.

A quando gli altri Paesi?

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