Gibuti. La visita a bordo di Nave Marceglia, che contribuisce a garantire la stabilità dell’intero Corno d’Africa nell’ambito della missione europea “Atalanta” per il contrasto alla pirateria nel Golfo di Aden e nell’Oceano Indiano, è stata la prima tappa del viaggio ufficiale compiuto dal Ministro Elisabetta Trenta a Gibuti insieme al Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Emanuela Del Re.
Visita – che segue quella compiuta lo scorso mese di aprile in Corno d’Africa -effettuata in occasione di alcune significative iniziative realizzate dalla Base Militare Italiana di Supporto (BMIS), con la ferma volontà di rafforzare le relazioni con Gibuti all’insegna di un approccio sinergico, con attenzione tanto agli aspetti di sicurezza quanto a quelli dello sviluppo e dell’ambiente.
Incontrando il personale di Nave Marceglia, flagship dell’operazione Atalanta – il cui comando tatticoin mare è affidato al Contrammiraglio Armando Simi e il vicecomando dell’Operazione al Contrammiraglio Giovanbattista Piegaja – il Ministro Trenta ha ribadito che garantire la libertà di navigazione nella Regione è di fondamentale importanza per la sicurezza delle nostre navi commerciali e rappresenta un primo passo per costruire maggiore sicurezza e stabilità in tutta l’Africa.
Da 11 anni l’operazione Atalanta contrasta il fenomeno della pirateria nel bacino somalo e nel Golfo di Aden, un fenomeno non ancora eradicato: su 38 attacchi condotti in tutti i mari del mondo nel primo trimestre del 2019, 22 sono stati effettuati nelle acque africane.
La delegazione, accompagnata dall’Ambasciatore d’Italia in Etiopia e Gibuti, Arturo Luzzi, ha quindi incontrato il Ministro per gli Affari Esteri Mahamoud Ali Youssouf. Un colloquio cordiale durate il quale le controparti si sono concentrate sulla situazione regionale e sulle complesse sfide che affronta Gibuti in termini di flussi migratori, cambiamenti climatici e approvvigionamento idrico.
Con il collega gibutino, Hassan Omar Mohamed Bourhan, il Ministro Trenta ha ribadito la volontà di rafforzare la cooperazione bilaterale in termini di addestramento e formazione, anche con la realizzazione di un Centro di Eccellenza che possa diventare un punto di riferimento per l’Alta formazione della leadership civile e militare a livello regionale.
In tale contesto la BIMIS conferma il suo ruolo centrale nello sviluppo di tutte le iniziative di cooperazione nella regione ed ha ottenuto dal Ministro per l’Ambiente di Gibuti la certificazione di “base verde”.
Una certificazione, consegnata alla titolare del Dicastero, quale riconoscimento per l’attenzione e l’impegno dimostrato dai militari italiani nella gestione delle risorse idriche. Nella Base italiana è stato, infatti, montato e realizzato un sistema di depurazione delle acque reflue che consente di trattarle, purificarle e riutilizzarle, grazie ad un sistema di accumulo, per l’irrigazione.
Inoltre, nella base è presente una riserva idrica: l’acqua viene trattata con un sistema di potabilizzazione all’avanguardia italiano – un trattamento a osmosi inversa – che consente di garantire l’intera riserva idrica per la base e di supportare delle navi italiane della missione Atalanta.

Il ministro Trenta arriva a Gibuti
“Un riconoscimento importante – ha evidenziato il Ministro Trenta – che deve essere di esempio per le Forze Armate degli altri Paesi che si trovano a Gibuti, sia per rispetto del personale al quale si garantisce così la salubrità dell’acqua, sia per rispetto del posto in cui operiamo e che dovremmo lasciare migliore rispetto a come lo abbiamo trovato”.
“Questo – ha aggiunto – è il contributo che gli italiani danno non solo alla sicurezza dell’area ma anche allo sviluppo della popolazione e del luogo dove si trovano”.
In tal senso si inserisce il corso per panificatori, organizzato dagli operatori del Multinational CIMIC Group di Motta di Livenza con il concorso di tutto il personale della base in particolare quello appartenente alla Scuola di Maddaloni. Corso – appena concluso con la consegna dei diplomi da parte del Ministro Trenta – al quale hanno preso parte in prevalenza donne che potranno così trovare un lavoro e migliorare le proprie condizioni di vita.
La volontà di lasciare un territorio migliore di quello trovato, è alla base anche della realizzazione del Parco Roma: il primo parco pubblico di Gibuti, uno dei tanti esempi delle attività di cooperazione civile-militare CIMIC che caratterizzano la strategia militare delle nostre Forze armate all’estero.
Inaugurato dal Ministro Trenta alla presenza del Sindaco di Gibuti, Fatouma Awaleh Osman, potrà essere utilizzato gratuitamente da tutti i bambini che avranno così un luogo dove giocare, sorridere, crescere e sperare in un futuro migliore.
Infine, il vertice del Dicastero ha preso parte alla cerimonia di chiusura e consegna dei diplomi del 1° Corso di Addestramento a favore della Guardia Costiera svolto dalla Marina Militare italiana presso la Base di Gibuti. Il corso rientra nelle attività di capacity building avviate a Gibuti nell’ambito della Missione Addestrativa Italiana (MIADIT).
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