Museo Storico “Granatieri di Sardegna”: nei prossimi giorni verrà inaugurata una Mostra per il centenario della struttura

ROMA. Nel quadro delle attività organizzate per il 35° Raduno Nazionale  dell’Associazione Nazionale “Granatieri di Sardegna” – ETS (Roma 19  – 21 aprile 2024) , il giorno 19 aprile 2024, alle ore 11:00, verrà inaugurata, presso il Museo Storico “Granatieri di Sardegna”, una Mostra approntata per celebrare il centenario dell’inaugurazione del Museo avvenuta il 3 giugno 1924 alla presenza del Re d’Italia Vittorio Emanuele III.

Origini Storiche del Museo

L’idea di riunire tutti i reperti storici del 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna” in apposite sale, venne nel 1899 al Comandante del Reggimento Col. Secondo Vandero, quando l’Unità era di stanza in Piacenza.

I locali furono inaugurati il 4 novembre dello stesso anno in occasione della festa della Bandiera.

Una parte del Museo

L’anno successivo (4 novembre 1900), il Comandante del 2° Reggimento “Granatieri di Sardegna”, Col. Cesare Confalonieri, realizzò la stessa iniziativa in Parma, sede dell’Unità.

Trasferitasi la Brigata in Roma, il 5 marzo 1903 i due “Musei” furono riuniti, e tutti i reperti storici furono raccolti presso la “Sala ricordi storici della Brigata Granatieri di Sardegna” all’interno della Caserma “Ferdinando di Savoia” (attuale sede della Polizia di Stato in prossimità della Stazione Termini).

Il piccolo Museo iniziò, anche grazie all’appoggio della Casa Regnante, un’intensa attività di raccolta di cimeli e documenti, di pubblicazione di monografie relative alla storia dei Granatieri e di conio di medaglie commemorative e diede vita, tra l’altro, a numerose cerimonie militari in occasione di ricorrenze significative per la storia del Corpo. Ma l’elevata quantità di materiale raccolto fu tale da imporre la necessità di edificare un’apposita struttura ed in tal senso furono poste le basi per le azioni necessarie per realizzare il progetto.

Tunica da Ufficiale (Granatiere) mod. 1848 conservata nel Museo

Gli eventi bellici della prima Guerra Mondiale frenarono l’iniziativa, ma il 27 settembre 1920 presso il Campidoglio fu steso l’atto tra il Comune di Roma, nella persona del Sindaco Senatore Adolfo Apolloni, scultore e Ten. Col. dei Granatieri, già membro del Consiglio del Museo, e la Brigata Granatieri rappresentata dal Col. medaglia d’oro Ugo Bignami, con cui veniva donata l’area edificabile.

Il 3 giugno 1922, nel corso di una cerimonia, il Re Vittorio Emanuele III pose la prima pietra.

Ebbe inizio così la costruzione dell’edificio progettato, finanziato e costruito principalmente da Granatieri in servizio ed in congedo.

Sorto sul fianco destro della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, di fronte alla Caserma “Umberto I”, sede del 2° Reggimento “Granatieri di Sardegna”, la struttura trovò collocazione in un’area ad alto profilo archeologico. Infatti nel III secolo d.c. furono edificati il Palazzo Sessorio, una basilica ed un anfiteatro.

Anche la madre dell’Imperatore Costantino, Santa Elena, volle che fosse eretta la Basilica che, appunto, da il nome all’intera area.

Il 3 giugno 1924, sempre alla presenza della Casa Regnante, il Museo venne inaugurato.

Scampato al bombardamento del vicino scalo di San Lorenzo nel luglio 1943, l’organismo, il cui patrimonio dal 1986 è devoluto al Ministero della Difesa, ha assunto la figura giuridica di un Reparto della Brigata “Granatieri di Sardegna”.

Il Museo, ricchissimo di cimeli storici esposti in 15 sale, raccoglie numerosissime armi, fotografie, documenti, planimetrie, bandiere ed oggetti donati dai regnanti e dalle famiglie che per generazioni hanno militato nei ranghi del Corpo, e si articola su due piani: piano terra e primo piano.

Un cappotto per truppa

Il pianoterra, prettamente storico espositivo, è suddiviso in più sale, ciascuna organizzata con i cimeli relativi ad un periodo storico della vita del Corpo.

Il primo piano, di rappresentanza, di memoria e di omaggio, fa rivivere lo spirito di corpo ed i sentimenti di fede e di onore dei Granatieri.

Mostra del Centenario

La mostra si prefigge di rispondere a due temi:

  • raccontare attraverso documenti ed immagini i momenti e gli atti per la costruzione dell’edificio e la sua vita;
  • rappresentare attraverso i documenti ed, in particolare, con le varie uniformi, che gli Ufficiali ed i Granatieri hanno indossato nei 365 anni di vita del Corpo, dalla sua fondazione (18 aprile1659) ad oggi.

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