Di Vincenzo Santo*
(Da Flipboard – 11 settembre 2017)
Ginevra. “Le operazioni militari in Myanmar contro la minoranza musulmana dei Rohingya sembrano applicare i principi della pulizia etnica”. E’ questa la dura accusa di Zeid Ra’ad al-Hussei, alto Commissario dei Diritti umani delle Nazioni Unite davanti alla Commissione ONU a Ginevra. L’appello al Governo birmano è quello di porre fine a un’operazione “priva di rispetto dei principi fondamentali del diritto internazionale”.
“L’anno scorso avevo ammonito che il modello di violazioni dei diritti umani contro i Rohingya suggeriva un attacco diffuso o sistematico contro la comunità, verosimilmente equivalente a crimini contro l’umanità, se così stabilito da un tribunale. Poiché il Myanmar ha rifiutato l’accesso agli esperti di diritti umani, la situazione attuale non può essere ancora pienamente valutata, ma sembra un esempio da libro di testo sulla pulizia etnica”, ha detto l’Alto Commissario ONU per i diritti umani Zeid Ra’ad al-Hussein in un intervento pronunciato in apertura della 36^ sessione del Consiglio ONU per i diritti umani.
I Rohingya sono in fuga perché sotto attacco da parte dell’Esercito brimano, secondo l’ONU in oltre 313 mila sono andati il Bangladesh. Aung San Suu Kyi, la leader di fatto del Myanmar e premio Nobel per la Pace nel 1991, è stata accusata di essere complice di questo orrore.
*Generale CA ris
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