Di Fabrizio Scarinci
REDZIKOWO (POLONIA). Dopo diversi anni di lavoro, il sito antimissilistico AEGIS ASHORE di Redzikowo (situato nella Polonia settentrionale) è stato finalmente consegnato alla US Navy, che supervisionerà le attività necessarie a renderlo pienamente operativo.

Il radar di un sistema AEGIS ASHORE
Equipaggiato con 48 intercettori anti-balistici di tipo SM-3 Block IIA e con un radar AN/SPY-1, esso rappresenta uno degli elementi chiave dello scudo missilistico creato negli anni scorsi dall’Alleanza Atlantica, di cui fanno parte anche il sito rumeno di Deveselu, che opera dal 2016 con un altro sistema AN/SPY-1 e 24 missili di tipo SM-3 Block IB, alcune unità navali della marina statunitense schierate a rotazione nel Mediterraneo orientale, un radar di allerta precoce collocato nella base turca di Kürecik e un Centro di Comando e Controllo congiunto situato nella base tedesca di Ramstein.
Stando a quanto più volte dichiarato da fonti interne all’Alleanza, tale sistema di difesa sarebbe stato posto in essere soprattutto al fine di neutralizzare eventuali tentativi dell’Iran e di altri attori “non amichevoli” dell’area mediorientale di colpire il territorio dei membri europei della NATO con missili di tipo MRBM o IRBM equipaggiati con testate nucleari, chimiche o batteriologiche.

Cacciatorpediniere statunitense lancia un SM-3
Il suo progetto originale, lanciato tra la fine degli anni 90 e l’inizio degli anni 2000, appariva, però, molto diverso rispetto a quello attuale.
Tra le maggiori differenze, il fatto che esso prevedesse l’utilizzo dei potenti missili antibalistici (e, soprattutto anti-ICBM) GBI.
Questi sistemi erano, tuttavia, stati concepiti allo scopo di abbattere i missili nemici più o meno a metà della loro traiettoria; ragion per cui il loro collocamento in Polonia, come avrebbe voluto l’Amministrazione Bush, sarebbe, avrebbe garantito la protezione del solo territorio statunitense e di una parte dell’Europa nord-occidentale, lasciando scoperti i Paesi NATO dell’Europa meridionale e sud-orientale.
Anche in ragione di ciò, l’Amministrazione Obama avrebbe successivamente optato per l’impiego dei missili STANDARD SM-3, accelerando, in modo particolare, lo sviluppo delle varianti Block IB (concepita soprattutto in funzione anti-MRBM), Block IIA (pensata al fine di contrastare i vettori di categoria media e intermedia) e Block IIB (specificatamente progettata allo scopo di neutralizzare i missili balistici intercontinentali che l’Iran o altri attori attori ostili avrebbero, ipoteticamente, potuto schierare nel medio periodo).

SM-3 lanciato dalla cacciatorpediniere USS Lake Eire
Tuttavia, al fine di non indispettire la Russia di Vladimir Putin, poco tempo dopo il varo del progetto quest’ultima variante sarebbe stata cancellata.
Di conseguenza, fatta eccezione per le parziali capacità anti-ICBM mostrate dagli SM-3 Block IIA nell’ambito di un test condotto alla fine del 2020, le capacità dello scudo di intercettare i missili intercontinentali sarebbero pressoché inesistenti.
Nei prossimi anni, ai missili del “NATO Missile Defense System” dovrebbero aggiungersi anche quelli della “European Sky Shield Initiative”, su cui la Germania starebbe spingendo con molta insistenza dopo aver acquistato i nuovi sistemi anti-balistici Arrow 3 da Israele e Stati Uniti.
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