NATO. Presentato l'”Annual Report” del 2023: per il Segretario Generale Stoltenberg il mondo è sempre più pericoloso ma l’Alleanza è sempre più forte. Mosca non deve vincere sull’Ucraina

Di Fabrizio Scarinci

BRUXELLES. Ieri a Bruxelles, presso il Quartier Generale della NATO, il Segretario Generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg ha presentato il suo “Annual Report” del 2023.

Si tratta, come noto, della consueta relazione con cui l’Alleanza fa il punto sull’anno precedente analizzando le proprie attività, i maggiori avvenimenti connessi al proprio operato e, più in generale, l’evoluzione del contesto internazionale.

Un momento della presentazione

Come spiegato da Stoltenberg, nel documento presentato ieri si è voluto porre l’accento sui progressi compiuti con riferimento all’ulteriore miglioramento dei meccanismi difensivi del Patto Atlantico, all'”irrobustimento” dei piani militari collettivi, al mantenimento di un maggior numero di unità in condizioni di elevata prontezza operativa e, ovviamente, all’incremento delle spese per la Difesa da parte dei Paesi membri.

In ambito più prettamente geopolitico, il Report si focalizza, invece, sull’ingresso della Finlandia, avvenuto il 4 aprile 2023, sulla buona riuscita delle trattive volte a favorire quello della Svezia, che avrebbe definitivamente acquisito lo status di membro il 7 marzo scorso, e sul rafforzamento dei legami tra l’Alleanza e alcuni dei suoi partner di altri continenti; primi fra tutti quelli della regione indopacifica.

La portaelicotteri Hyuga della Forza di Autodifesa marittima giapponese accanto alla portaerei USS George Washington e ad altre unità navali dei due Paesi nel corso di un’esercitazione congiunta. Negli ultimi anni gli USA avrebbero spinto molto affinché la NATO fosse più attiva nella regione dell’Indopacifico

Nel corso della presentazione, Stoltenberg ha, inoltre, annunciato i risultati dell’ultimo sondaggio commissionato dai vertici dell’Alleanza, che mostrerebbe come, su entrambe le sponde dell’Atlantico, la stragrande maggioranza dei cittadini sia incline a sostenere la NATO e, più in generale, l’idea che Nord-America ed Europa lavorino insieme nel campo della sicurezza.

La maggioranza dei cittadini degli Stati membri continuerebbe, poi, a guardare con favore lo sforzo bellico ucraino; cosa di estrema importanza soprattutto alla luce del fatto che l’Alleanza fornisce a Kiev circa il 99% degli aiuti di cui dispone al fine combattere i russi.

Come ricordato dal Segretario Generale, nel corso del 2023 tali aiuti hanno incluso anche carri armati, APC, unità navali da pattugliamento costiero, sistemi di difesa antiaerea, radar, droni, elicotteri, e, per la prima volta dall’inizio dell’attacco russo, anche sistemi ad elevato impatto strategico come i missili da crociera Storm Shadow/SCALP (forniti sia dal Regno Unito che dalla Francia).

Come noto, inoltre, diversi Paesi membri sono attualmente al lavoro al fine di fornire alcune decine di caccia multiruolo F-16 Fighting Falcon all’aeronautica di Kiev.

Un F-16AM della Norwegian Air Force (autore – Mike Freer)

Un altro strumento di primaria importanza varato al fine di supportare gli sforzi difensivi dell’Ucraina, nonché allo scopo di favorire il più generale rafforzamento dei dispositivi militari dell’Alleanza, sarebbe, poi, costituito dal “Defence Production Action Plan”, con cui i Paesi NATO mirano a migliorare la propria collaborazione con l’industria allo scopo di velocizzare la produzione di piattaforme, sistemi d’arma e munizioni perseguendo, al contempo, un maggior livello di interoperabilità.

Nel suo discorso, il Segretario Generale ha, poi, fatto riferimento anche alla cosiddetta iniziativa DIANA (Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic), con cui l’Alleanza mira a creare un meccanismo di cooperazione transatlantica civile-militare nel campo dell’innovazione allo scopo di ottenere o conservare un certo grado di vantaggio tecnologico rispetto ai propri competitor in settori quali Ipersonico, Automazione, Cyber, 5G  ed Intelligenza Artificiale.

In generale, Stoltenberg sembrerebbe non nascondere una certa dose di ottimismo nell’affermare (anche alla luce di quanto appena detto) che, se, da un lato, il mondo appare sempre più pericoloso, dall’altro, l’Alleanza sembrerebbe aver intrapreso iniziative efficaci al fine di rafforzarsi.

Forze NATO impegnate nell’esercitazione Steadfast Defender; la più grande che l’Alleanza abbia mai condotto nel corso degli ultimi decenni

Ciononostante, egli ha comunque voluto sottolineare quanto, allo scopo di dissuadere eventuali attori ostili, risulti fondamentale anche il possesso di un elevato grado di credibilità politica.

Ragion per cui, sarebbe, a suo parere, indispensabile continuare a lavorare al fine di evitare che la Russia prevalga nell’ambito dell’attuale conflitto ucraino.

Un proposito certamente condivisibile anche se, forse, non realizzabile senza l’accettazione di qualche compromesso, dato che, quantunque risulti ancora possibile fornire all’Ucraina un sostegno militare efficace al fine di fare in modo che si difenda (e magari, in futuro, anche integrarla nell’Alleanza, determinando per l’aggressore russo una pesantissima sconfitta strategica), l’ipotesi che Kiev (in forte difficoltà malgrado gli aiuti di cui sopra) riesca addirittura a riconquistare tutti i territori occupati da Mosca negli ultimi anni risulta effettivamente assai remota.

Per saperne di più sull’Annual Report del 2023: Secretary General Annual Report 2023 – sgar23-en

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