Di Fabrizio Scarinci
GIOIA DEL COLLE (BARI). Da circa una settimana, presso la base aerea di Gioia del Colle, sede del 36° Stormo Caccia dell’Aeronautica Militare, è in corso l’esercitazione internazionale “NATO Tiger Meet”, a cui prendono parte ben 17 gruppi volo di dieci diversi Paesi dell’Alleanza (Italia, Belgio, Grecia, Portogallo, Turchia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria e Polonia), nonché di Svizzera e Austria, da tempo partner della NATO e attive nell’ambito dei suoi eventi addestrativi.
Tra i vari jet da combattimento presenti in questi giorni nella base pugliese si segnalano, in particolare, diversi Eurofighter appartenenti all’Aeronautica Militare italiana, alla Luftwaffe e alla Österreichische Luftstreitkräfte, 5 Tornado ECR tedeschi, alcuni Rafale e Mirage 2000 dell’Armée de l’Air et de l’Espace, un nutrito numero di F-16 appartenenti alle forze aeree di Polonia, Turchia, Grecia, Portogallo e Belgio, almeno 4 F/A-18 Hornet dell’aeronautica militare svizzera e alcuni JAS-39 “Gripen” della forza aerea ungherese.
I due Gruppi dell’AM parte della cosiddetta “Tiger Association” sono, in particolare, il 12° Gruppo di Volo del 36° Stormo (operante con gli Eurofighter di cui sopra) e il 21° Gruppo di Volo del 9° Stormo di Grazzanise (Caserta), che partecipa con i suoi elicotteri HH-101A.
L’Aeronautica prende, però, parte all’esercitazione anche con il 60° Stormo di Guidonia, che ha messo a disposizione i suoi velivoli U-208, con il 2° Stormo di Rivolto, che ha rischierato in Calabria il sistema di difesa aerea SIRIUS, con i Fucilieri dell’Aria del 16° Stormo di Martina Franca, con gli Incursori del 17° Stormo di Furbara e con alcuni assetti provenienti dalla 46a Brigata Aerea di Pisa (velivolo da trasporto tattico C-130J) e dal 14° Stormo di Pratica di Mare (G-550 CAEW con capacità di comando e controllo e KC-767 per rifornimento in volo).
L’evento vede, inoltre, la partecipazione del Flying Squadron 1 della NATO Airborne Early Warning and Control Force (anch’essa membro della “Tiger Association”), che partecipa con un velivolo E-3A Sentry rischierato presso la FOB (Forward Operating Base) AWACS, presso il 37° Stormo di Trapani, della Marina Militare, che sta impiegando il cacciatorpediniere Caio Duilio come assetto di difesa antiaerea e 2 Joint Terminal Attack Controller (JTAC) della BMSM Brigata Marina San Marco, dell’Esercito Italiano, che ha fornito un significativo supporto logistico e operativo, e della Protezione Civile Puglia.
In generale, solo nella prima settimana sono state effettuate ben 457 sortite, per un totale di oltre 670 ore di volo.
Le attività sono strutturate principalmente su due diverse “waves”: una “main wave” mattutina, a cui prendono parte tutti gli assetti in una complessa missione COMAO (Composite Air Operation), e una “shadow wave” pomeridiana, dove i partecipanti possono svolgere missioni complementari come quelle di Electronic Warfare (EW), Basic Fighter Manoeuvring (BFM), Air Combat Manoeuvring (ACM) e Slow Mover Interceptor (SMI).
Queste attività, che stanno interessando, anche grazie al coordinamento con ENAV ed ENAC, lo spazio aereo di Puglia, Calabria e Basilicata e le aviosuperfici di Sibari, Pisticci e Crotone, hanno lo scopo di perfezionare l’interoperabilità degli assetti in missioni di difesa e interdizione aerea, di supporto alle truppe di terra (Close Air Support – CAS) e di ricerca e soccorso di personale in ambiente ostile (Personnel Recovery – PR).
In quest’ottica, esse rappresentano un’ottima occasione di confrontarsi a livello multinazionale anche per i Gruppi di Volo che solitamente non prendono parte a questo tipo di esercitazioni.
Il Tiger Meet sta, inoltre, consentendo di testare tutte le capacità e le funzioni abilitanti collegate al compito di Air Basing per la NATO; cosa quanto mai necessaria anche in ragione delle crescenti tensioni carattere geopolitico che caratterizzano tanto l’Europa orientale quanto il cosiddetto “Mediterraneo allargato”.
In tale contesto, il 36° Stormo (notoriamente incaricato di contribuire alla protezione dello spazio aereo nazionale e attivo sia nell’ambito del servizio di “Quick Reaction Alert” della NATO, sia per ciò che concerne le operazioni di “air policing” ed “enhanced air policing” a supporto di altri Paesi) è stato chiamato a gestire un’attività particolarmente impegnativa; non solo per via del grande quantitativo di aeromobili e di personale impiegato, ma anche per la varietà dei mezzi (cosa che si evince facilmente anche dall’elenco fatto in apertura) e delle loro aree di provenienza, sia dal punto di vista geografico che dal punto di vista culturale.
Nata nel 1960 allo scopo di favorire la conoscenza reciproca degli equipaggi dei diversi Paesi della NATO, la “NATO Tiger Association” ha la particolarità di includere i Gruppi di Volo delle diverse Forze Armate dell’Alleanza nel cui stemma è presente una “tigre”.
In Italia, il Tiger Meet si è tenuto per la prima volta nel 1973, presso la base di Cameri, per poi tornarvi nel 1980, nel 1988 e, per l’appunto, quest’anno, in concomitanza con i festeggiamenti per il Centenario dell’Aeronautica Militare, costituita come Forza Armata indipendente nel 1923.
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